Viterbo - La Chiesa di santa Maria in Poggio negli anni '20 (Archivio Mauro Galeotti)

Elisa Angelone per il centro diocesano di documentazione CEDIDO – Viterbo

Chiesa di S. Maria in Poggio(Piazza della Crocetta, 4) (Parrocchia della Crocetta)

La chiesa di S. Maria in Poggio è citata già nel 1076, situata in una zona posta poco più a nord della chiesa di S. Sisto e identificata col nome di Vico del Poju che in quella data doveva essere soltanto un villaggio di contadini2.

Nel XIII secolo la contrada, ancora poco popolata, diviene famosa ai viterbesi per la nascita della bambina Rosa che presto sarebbe diventata la Santa più venerata dai suoi concittadini3. Ancora nel 1236 la chiesa è elencata tra le minori della Città4 ma è già citata come parrocchia5.

All’inizio del XV secolo anche S. Maria in Poggio risente delle vicende politiche che vedono scontrarsi le famiglie Colonna e Orsini6 ma, nonostante i contrasti e la popolazione diminuita di numero per le continue pestilenze, la chiesa è sostenuta e sovvenzionata dai parrocchiani. Al suo interno si eleggono gli Anteposti incaricati di riscuotere i proventi delle vendite di beni e che, nel 1444 insieme agli anteposti di S. Egidio e S. Faustino, prendono parte ad un provvedimento disposto dai Priori per il riparto del sale nelle loro contrade7.

Nella metà del XVI secolo S. Maria in Poggio – che non è esente dalla riforma della circoscrizione ecclesiastica della Città voluta dal vescovo Sebastiano Gualterio – viene unita a S. Matteo in Sonsa ed i suoi beni passano alla cattedrale8. Lo stesso vescovo però, alla morte, lascia cento scudi a favore di un Istituto per le fanciulle povere da fondarsi in S. Maria in Poggio9.

La chiesa – ormai soppressa come parrocchia - diviene un riferimento importante per il sostegno ai bisognosi e l’insegnamento della Dottrina cristiana. Nel 1558 chiesa e casa annessa sono affidate ai Fratelli della Dottrina Cristiana che impartiscono ai giovani anche i primi rudimenti della grammatica10. Nonostante i sussidi del Comune e il successo dell’iniziativa, alla fine del secolo i Fratelli abbandonano S. Maria in Poggio che viene affidata a due preti in attesa di passare, con l’annesso convento, ai Fratelli del Buon Morire11.

Nel 1603 viene ceduta all’Ordine dei Camilliani conosciuti anche col nome di Crociferi ministri degli infermi per assistere gli ammalati dell’ospedale dai quali prenderà il nome di chiesa della Crocetta12.

Nel 1668 la chiesa di S. Matteo in Sonsa, ormai fatiscente, viene chiusa al culto e la cura delle anime torna a S. Maria in Poggio13, mentre gli ultimi anni del 1600, vedono sorgere nella parrocchia la Suola per fanciulle povere voluta da Rosa Venerini14, che si unisce alle già presenti istituzioni volte a proteggere ed istruire i più bisognosi.

Nel 1873 il Regio Demanio prende possesso di tutti i beni della chiesa e, pochi anni dopo, il vescovo Antonio Maria Grasselli destina una parte dei suoi risparmi al restauro dell’edificio che sarà consacrato nel 189815.

I più recenti interventi di ristrutturazione che l’hanno interessata risalgono al 1932-1934 dopo i quali la chiesa, rimasta chiusa per gli eventi bellici fina dal giugno 1944 e nuovamente restaurata, viene riaperta al culto nel 194916. Dal 1950 al 1961 la residenza dei crociferi sarà adibita a Primo seminario dei Fratelli17 mentre la chiesa resterà parrocchiale fino ai giorni nostri.

L’Archivio della chiesa parrocchiale di S. Maria in Poggio.

Le prime informazioni sull’Archivio della chiesa di S. Maria in Poggio si hanno soltanto nel 1702 quando, in occasione della visita pastorale, si parla di libri dei Morti e dei matrimoni custoditi con diligenza, si ordina inoltre di redigere inventari dei beni della Confraternita del SS.mo Sacramento che, nella chiesa, aveva sede18.

Nel 1827 si dice “Vi è l’Archivio, il quale è tenuto nel miglior ordine possibile, ed è custodito dal Parroco, e vi sono i Libri Parrocchiali dall’Epoca della Erezione della Parrocchia fino al corrente anno 1827”; dei libri di Battesimo si dice che esistono dall’epoca di erezione del Fonte, che nell’ultima visita sono stati vidimati e che, come gli altri libri sacramentali, sono scritti secondo le formule del Rituale Romano19.

Oggi l’Archivio parrocchiale S. Maria in Poggio è costituito di documenti che coprono un arco cronologico compreso tra il 1666 e il 1930.

La documentazione è conservata all'interno di buste ed è divisa nelle serie: Liber Baptizatorum et Confirmatorum20, Liber Matrimoniorum21, Liber Mortuorum22, Status Animarum23. La serie Amministrazione è costituita di 6 unità archivistiche che comprendono documentazione contabile: 4 volumi di Attuari con datazione 1706 -181624, le carte relative alla Cura delle anime riguardano Autorizzazioni di matrimonio25 e quelle relative all’Amministrazione della parrocchia (datate XIX secolo) comprendono: Corrispondenza e Amministrazione della chiesa di S. Matteo; Corrispondenza relativa alla chiesa dei Crociferi (di S. Camillo) ed alcuni fogli sciolti riguardanti Corrispondenza e Amministrazione della chiesa di S. Maria in Poggio.

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1 Scheda realizzata da Elisa Angelone per il centro diocesano di documentazione – Viterbo.
2 G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. I, Viterbo, 1907, p. 112.
3 Ibidem, p. 216; le spoglie della piccola Santa riposeranno per circa tre anni (1252-1255) nella chiesa. A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 1915-20, p 261.
4 Ibidem, p 195.
5 G. Signorelli, Le chiese di Viterbo, Ms., p.
6 G. Signorelli, Viterbo ..., cit, vol. II, parte I, p. 29.
7 Ibidem, p. 241.
8 G. Signorelli, Viterbo ..., cit., vol. II, parte II, 1940, p. 248.
9 Ibidem, p. 271.
10 Ibidem, pp. 364 e 377.
11 Ibidem, p. 364.
12 A. Scriattoli, Viterbo ..., cit., 1915-20, p. 261.
13 G. Signorelli, Viterbo ..., cit., vol. III, 1964, p. 98.
14 Ibidem, p. 125.
15 M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo, 2002, p. 787.
16 Ivi.
17 ibidem, p. 788.
18 Cedido, Serie: Visite pastorali, Visita Santacroce 1702-1703, c. 431v.
19 Cedido, Serie: Visite pastorali, Visita Pianetti 1827, vol. V, cc. 237, 249.
20 La serie Liber Baptizatorum e Confirmatorum è costituita di tre registri di Battesimi (1848-1908) di cui uno è un fascicolo cartaceo in forma di rubrica contenente l’indice dei battezzati e due registri di Cresime (1670-1903). I volumi presentano una numerazione coeva per pagine ed un repertorio alfabetico inserito in apertura o nella parte finale del volume.
21 La serie Liber matrimoniorum (1666 – 1907) è costituita di 6 unità archivistiche con una consistenza cronologica abbastanza corretta, mancano soltanto gli atti degli anni 1782-1783. I registri presentano una numerazione coeva per pagine e, inserita in fine, una rubrica alfabetica.
22 La Serie Liber Mortuorum (1719-1866) è costituita di 3 unità archivistiche. I registri presentano, inserita in fine, una rubrica alfabetica e le pagine riportano una numerazione coeva.
23 Gli stati delle anime sono registrati in 186 unità archivistiche con una datazione compresa tra il 1670 ed il 1930.
24 Questo tipo di documentazione è registrata in volumi cartacei con numerazione coeva per pagine e repertorio alfabetico inserito in fine.
25 Questo tipo di documenti è costituito di 27 fascicoli cartacei legati con uno spago divisione per anni 1838 – 1868.

 

 

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