Un giovanissimo Socrate Sensi nel 1942 quando lavorava
nella filiale di Viterbo del Monte dei Paschi di Siena.

Vincenzo Ceniti Console Touring

Tuscia in pillole: SOCRATE SENSI (Viterbo 1925- 2011)

L’ho visto la prima volta agli inizi degli anni Cinquanta in un “bugigattolo” di negozio lungo e stretto in via della Pace a Viterbo adiacente alla stazione dei Carabinieri dove vendeva giocattoli e oggetti in legno di ogni tipo.

All’età di 17 anni nel 1942 Socrate Sensi era alle dipendenze della filiale di Viterbo del Monte dei Paschi di Siena.

Ma ci rimase poco, quel tanto comunque per assolvere in quei burrascosi momenti ad una importante missione, quella di trasportare in una valigia camuffata con carta e cartone, preziosi documenti segreti dalla filiale viterbese a Siena presso la direzione centrale del Monte dei Paschi.

Particolare curioso che a distanza di oltre 60 anni, nel 2010, l’Istituto bancario nel ricordo di quella delicata operazione volle premiarlo con una targa in una solenne cerimonia organizzata a Viterbo nella Sala Regia di Palazzo dei Priori alla presenza delle autorità cittadine e dei vertici del Monte dei Paschi. .  

L’abc del lavoro (fatica, manualità, rispetto degli orari, primi guadagni)  risale alla fine degli anni Trenta, quando da ragazzo frequentava la bottega di falegnameria del padre in via Saffi davanti all’Archetto.

Come molti pionieri del dopoguerra che avrebbero fatto grande l’Italia, Socrate Sensi non poté frequentare le scuole con regolarità, ma si “fece da solo”, un autodidatta si direbbe oggi, particolare che ce lo rende più meritevole di rispetto e considerazione .

Il gap di partenza non gli impedì però di emergere osservando con acume e profitto i mutamenti e le esigenze del mercato di cui sentiva una forte vocazione, tanto che negli anni Sessanta, in pieno boom economico, ebbe il coraggio di aprire a Viterbo due   magazzini self-service chiamati CiFAM dall’acronimo dei figli, Carlo, Fausto, Alessandro e. Marco: uno nel 1962 in via Marconi e l’altro nel 1965 in via Montenevoso. Del resto con un nome così impegnativo del calibro di Socrate non poteva che fare grandi cose. 

Sulla scorta del successo ottenuto, realizzò dal nulla nel 1972 il grandioso magazzino Okay (5.000 mq di vendita e 10.000 mq di parcheggio) giudicato d’avanguardia anche in campo internazionale.

Era ormai diventato un esperto della grande distribuzione che conosceva a memoria in ogni dettaglio, forte anche di una rete di rapporti ed amicizie intelligentemente intessuti  con pazienza non solo in Italia.

Due anni dopo nel 1974 è la volta del primo Cash & Carry dell’alto Lazio, chiamato S2 (10.000 mq coperti e 20.000 mq di parcheggio) al termine di via Garbini nei pressi dell’attuale rotonda. Ho un vago ricordo di quei vasti locali dove la merce non era esposta come accade oggi, ma sistemata in scatoloni e confezioni che si prelevavano con grandi carrelli. Erano predisposti per i grossisti ma si potevano acquistare anche con particolari tessere di appartenenza ad associazioni ed uffici.

 

Socrate Sensi dal presidente della Repubblica Sandro Pertini che gli  consegna l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro

 

Tutto questo lo porterà ad ottenere  nel 1979 il titolo prestigioso di Cavaliere del Lavoro dalle mani  del presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nella motivazione, oltre agli encomi imprenditoriali, si citano le sue partecipazioni ai problemi umani e sociali.

Una decina di anni dopo con un ammirevole gesto di innovazione avviò e diresse la Società Gestione Terme Viterbo s.r.l., impegnandosi non solo per lo sviluppo delle Terme di Viterbo,  ma anche per il rilancio turistico della Tuscia. Il suo gioiello “Terme dei Papi”  raggiunse in breve tempo livelli di avanguardia per qualità e tecnologie.

Alla cerimonia di inaugurazione nel giugno 1993,  nel piazzale esterno al rinnovato stabilimento c’ero anch’io e ricordo l’orgoglio con cui Socrate Sensi manifestò a tutti i presenti  il suo nuovo volto di imprenditore in un settore di grande avvenire turistico per la città.

Per ventisette anni è stato consigliere e revisore dei conti della Banca d’Italia di Viterbo. Nel palmares figurano molte iniziative sociali e di solidarietà. Fondatore del Gruppo Medaglie d’Oro dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), dell’Associazione Italiana Donatori di Organi, della Società Imprenditori Viterbesi ""S.I.V."; dell'Associazione "San Crispino da Viterbo", dell'Aido provinciale e di numerose altre.

Nel 1986, insieme a Roberto Joppolo,  vinse il concorso per la realizzazione della “Nuova Macchina di S. Rosa”. Ne curò il trasporto fino al 1990. Era tanto devoto della patrona viterbese che “scelse” di morire il 3 Settembre, nel giorno del trasporto della Macchina. Un segno del destino. Fu grande anche in questo. Nell’approssimarsi del decimo anniversario della sua scomparsa lo ricordo così. 

 

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