Viterbo STORIA
Elisa Angelone

                                  L'altare maggiore della Chiesa di santa Maria dell'Ellera

 

Chiesa di S. Maria dell’Edera

(VIALE TRIESTE) (PARROCCHIA S. MARIA DELL’EDERA - S. MARIA DEL PARADISO)

Storia
La chiesa di S. Maria dell’Edera è eretta nel 1589 in onore dell’Immagine della Madonna.

Il nome della chiesa deriva dalla posizione in cui viene ritrovata l’Immagine, mezza nascosta tra i tralicci di edera all’ingresso di una vigna di proprietà della famiglia Verreschi2.

L’area viene donata dalla famiglia alla Confraternita di S. Maria Maddalena per erigervi un oratorio3.

Nello stesso anno il Comune acquista il sito per donarlo ai pp. Cappuccini4. La costruzione della nuova chiesa avviene velocemente e, sebbene non ancora compiuta, è consacrata il 20 settembre 1592 dal vescovo Montigli.

All’epoca della inaugurazione mancava ancora la facciata, terminata soltanto tre anni dopo5.

L’Immagine della Vergine viene trasportata nella chiesa nel 1608, ma per vedere completata la costruzione dell’interno dell’edificio occorrerà attendere ancora dieci anni6.

Nel 1622 S. Maria dell’Edera viene posta sotto la parrocchia di S. Luca7 mentre ad officiarvi, fino al 1627, sono i frati Minori8 di S. Maria del Paradiso9.

La necessità di controllare meglio la cura delle anime che risiedono fuori dalle mura cittadine, porta alla decisione di erigere S. Maria dell’Edera - in cui si riuniscono gli abitanti dei casali del contado siti a nord della Città - a parrocchia, ed affidarla ai pp. Silvestrini10.

La chiesa diviene parrocchiale nel 1639 mentre i padri ne prendono possesso l’anno successivo; in cambio, alla Confraternita di S. Maria Maddalena viene affidata la chiesa di S. Silvestro11.

Alla metà del XVII secolo la chiesa - che sorge immediatamente fiori le mura della Città - diviene importante per i rigorosi controlli volti ad impedire che la violenta epidemia di peste, che colpisce il territorio in quegli anni, penetri all’interno della Città.

Le porte principali (Porta Fiorentina e Porta Romana) vengono chiuse da cancelli e vi vengono apposti soldati e cittadini; guardie a cavallo percorrono le campagne per scacciare i vagabondi; chi proviene da luoghi sospetti è sottoposto alla quarantena da subire negli appositi lazzaretti allestiti in S. Maria del Carmine, nell’Ospedale di S. Lucia fuori Porta Fiorentina, in S. Maria dell’Edera (per le donne), in S. Maria in Gradi e nelle Terme12.

La chiesa rimane attiva fino al 1892 quando viene chiusa al culto per essere riaperta soltanto nel 189913.

Per volere del vescovo Grasselli viene restaurata tra il 1901 ed il 1908 anno in cui viene nuovamente consacrata14.

L’attenzione dei vescovi - come sempre puntata ad incrementare l’opera parrocchiale fuori dalle mura della Città – porterà, nel 1943, Adelchi Albanesi ad aprire una succursale alla parrocchia presso i Padri Cappuccini15.

L’anno successivo la chiesa viene distrutta dai bombardamenti e sarà riedificata nel 1947 ad opera dell’Impresa Cooperativa Democratico Cristiana con l’utilizzo di alcuni materiali di riuso provenienti dalla chiesa di S. Maria della Pace16.

Oggi costituisce una unità pastorale insieme alla chiesa di S. Maria del Paradiso.

L’Archivio della chiesa parrocchiale di S. Maria dell'Edera.

La prima testimonianza di un Archivio della chiesa di S. Maria dell’Edera si ha nel 1612 quando nella visita pastorale di Tiberio Muti si ordina di realizzare gli inventari dei beni della Sacrestia e si richiede all’economo di redigere il libro degli introiti17.

Le informazioni per i secoli successivi son molto scarse, soltanto nel 1827 si dice che una piccola credenza serve per custodire i libri parrocchiali, gli Stati delle Anime e gli inventari; tra i libri parrocchiali si elencano Matrimoni, Cresime, Stati delle Anime e Morti compilai secondo i Rituale Romano18.

Ancora nel 1861 si parla di Libri di Battesimo, Cresime, matrimoni, Morti e Stati delle Anime ai quali si aggiungono le Messe pro Populo e le Riscossioni19.

Oggi l’Archivio è costituito delle Serie: Liber Baptizatorum et Confirmatorum20; Liber Matrimoniorum21; Liber Mortuorum22 e la serie Amministrazione (fogli sciolti cartacei datati 1840 – 1866) che comprende documentazione relativa alla Amministrazione dei beni della chiesa di S. Maria dell'Ellera: Incerti funebri, Codicilli, Inventari, Ricevute, Oneri di Messe, Decime, Obbligazioni, Memorie, Lasciti testamentari, Atti sciolti di Battesimo e Certificati di stato libero.

1 Scheda realizzata da Elisa Angelone per il Centro diocesano di documentazione - Viterbo

G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. II, parte II, Viterbo, 1940, p. 404; cfr. A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 12915-20, p. 397.

G. Signorelli, Viterbo …, cit., Vol. II, parte II, 1940, p. 404.

M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo, 2002, p. 237

G. Signorelli, Viterbo …, cit., Vol. II, parte II, 1940, p. 404.

G. Signorelli, Viterbo …, cit., vol. III, 1969, p. 56.

M. Galeotti, L’illustrissima …, cit., 2002, p. 237.

G. Signorelli, Viterbo …, cit., vol. III, 1969, p. 56.

M. Galeotti, L’illustrissima …, cit., 2002, p. 237.

10 G. Signorelli, Viterbo …, cit., vol. III, 1969, p. 56.

11 Ivi.

12 Ibidem, p. 99.

13 M. Galeotti, L’illustrissima …, cit., 2002, p. 237.

14 Ivi.

15 Ivi.

16 Ivi.

17 Cedido, Serie: Visite pastorali, Visita Muti 1612-1622, c. 198.

18 Cedido: Serie: Visite pastorali, Visita Pianetti 1827, vol. V, cc. 31v-32v.

19 Cedido, Serie: Visite pastorali, Visita Bedini 1861, vol. II, c. 197.

20 La Serie Liber Baptizatorum e Liber Confirmatorum è costituita da libri di Battesimo (2 registri, 1851 – 1905) che presentano una numerazione coeva per carte e, inserito in fine, una rubrica alfabetica coeva; e da Libri di Cresime (4 registri, 1641-1882) cartacei con coperta in pergamena. I volumi presentano una numerazione coeva per carte ed una rubrica alfabetica coeva inserita in apertura. In alcuni casi, nei registri di cresime sono riportati anche atti di morti.

21 La serie Liber Matrimoniorum è costituita di 4 registri (1640 – 1904) con numerazione coeva per carte che, in alcuni casi, comprende anche gli strumenti di corredo interni. Uno dei registri contiene pubblicazioni di matrimonio.

22 La serie Liber Mortuorum è composta di 5 unità archivistiche (1640 – 1913) che presentano una numerazione coeva per carte e, inserita in apertura, una rubrica alfabetica coeva. In alcuni casi i volumi contengono anche registrazioni di cresime.

ALTRI ARTICOLI SULLA CHIESA

Dedicazione della Chiesa di santa Maria dell'Ellera a Viterbo
Riaperta la Chiesa di santa Maria dell'Ellera 
La storia della Chiesa di santa Maria dell'Ellera chiusa da tempo, sarà riaperta il 29 giugno 2019

 

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 571 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it