Roma e Viterbo e paesi con i sampietrini POLITICA DI CONTROLLO
Francesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia
“I sampietrini, tipici e rari blocchetti di porfido inventati sotto Papa Sisto V nel XVI secolo, sono diventati nei tempi antichi uno dei simboli della città e furono utilizzati per lastricare le strade principali di Roma anche perché sono molto resistenti ed hanno il pregio di lasciar respirare il terreno grazie agli spazi tra un blocco e l’altro.
Negli ultimo decenni, purtroppo, c’è stato un inesorabile degrado nella manutenzione dei sampietrini oltre che nella mancanza di sapienza e maestrìa nella posa in opera e quindi molto spesso sono presenti pericolosi avvallamenti che sono causa di danni a cose e persone.
Tutto ciò, però, non deve portare alla sostituzione dei sampietrini con il bitume essendo invece necessario procedere, almeno in alcune strade e piazze di interesse storico-artistico, alla corretta posa in opera con valorizzazione dei “maestri selciaroli”, anche perché l’asfalto sostitutivo, quasi sempre, dura veramente poco e comporta costi comunque alti per la collettività.
Tra l’altro, negli ultimi tempi sono sempre più numerose le segnalazioni di sampietrini abbandonati in zone e parchi della città oppure ammucchiati in un angolo del cantiere dopo gli scavi delle società dei servizi pubblici senza poi conoscere la destinazione finale di tali blocchetti.
A tal proposito abbiamo presentato una interrogazione alla Giunta Raggi per chiedere di tutelare i sampietrini quale indiscutibile patrimonio della Capitale dal punto di vista storico ed archeologico, di vigilare sulla corretta posa in opera del massetto e dei relativi selci e verificare con le forze dell’ordine, infine, che non ci sia in atto qualche traffico illecito per quanto riguarda la destinazione dei sampietrini dopo la loro rimozione”.