Viterbo POLITICA Tutti quelli che gli si sono messi di traverso e hanno ostacolato in un modo o nell'altro il suo cammino, hanno avuto il loro momento di gloria
Alessia De Rubeis

Il riferimento, per chi si fosse privato di questa gioia, è all'ultima scena del film "Gli Intoccabili", in cui un enorme Robert De Niro nei panni di Al Capone se la prende col personaggio Eliot, magistralmente interpretato da un giovane Kevin Costner, per l'arresto imminente.

Ed è questa la sensazione con cui siamo usciti ieri dal Balletti a San Martino: un mucchio di chiacchiere buttate a casaccio tra i presenti, col solo fine di discreditare gli amici diventati nemici.
"Excusatio non petita, accusatio manifesta" - scusa non richiesta, colpa manifesta - rende l'idea di cosa sia successo ieri e perché.

Fioroni non ha risparmiato nessuno: tutti quelli che gli si sono messi di traverso e hanno ostacolato in un modo o nell'altro il suo cammino, hanno avuto il loro momento di gloria. Ha cominciato sparando a zero su chi, nell'ambiente giornalistico, lo aveva anche palesemente sostenuto in tempi non sospetti.

Ha proseguito sulla falsa riga, prendendosela con quelli che secondo lui "sono troppo comunisti" e che non hanno capito niente di come va il mondo. Infine, ma non per ultimo, ha bastonato Vannini facendo intendere tra le righe e neanche tanto velatamente che "è stata una coincidenza" quella della revoca della delega a Vannini e l'esplosione della bomba atomica tra le mura di palazzo dei Priori.

Passi che il vizio di dare la colpa agli altri non passa mai di moda da quelle parti, ma andare ad insinuare che ci sia stata una sorta di cospirazione da parte dell'ex assessore - Fioroni afferma di non sapere "se lui è del PD"-, ci sembra davvero oltre modo esagerato.

Fioroni continua infarcendoci di politichese da prima Repubblica: le difficoltà della sanità con la carenza di specialisti a Belcolle dimenticando che in Comune ci sta il suo protetto, tal Michelini ing. Leonardo e che forse dovrebbe chiedere a lui il perché di queste carenze.

Ci ricorda inoltre - come se potessimo dimenticarlo - che Egidi si deve dimettere, ma Michelini no perché "vive del suo" al contrario di quelli che "hanno sempre vissuto del nostro" indicando la politica in quanto mestiere come peccato originale da scontare di fronte a Dio. Ci sfugge però il senso della frase visto che non è dato sapere se lo stesso Fioroni abbia mai devoluto in beneficenza quanto percepito in qualità di amministratore della res publica.
Ma andiamo avanti.

Non pago delle figuracce rimediate dal Sindaco Michelini in meno di tre giorni, lo esorta ad "andare avanti" - come se ce ne fossero i presupposti - "a schiena dritta e libero e autonomo come è sempre stato, soprattutto da me". Su questo non ci soffermiamo perché ci sarebbe da scrivere un libro intero, non solo un pezzo.

Michelini sale sul palco nel tentativo di cavalcare l'onda di entusiasmo alzata dall'amico Peppe. Ribadisce i concetti sacri di questa amministrazione: la macchina di Santa Rosa ad Expo, la macchina di Santa Rosa nuova che "non potevamo non fare. Vi immaginate cosa sarebbe successo se non l'avessimo fatta?" (no non riesco ad immaginarlo. ndr).

Il Sindaco afferma che "sette firme non lo intimoriscono" perché a lui i sotterfugi non piacciono e "il documento è poco chiaro". Quindi continuerà - con questa farsa - finché i consiglieri dissidenti non ci metteranno la faccia e lo sfiduceranno in consiglio comunale.

Un'ultima riflessione: caro Sindaco, quel che sta succedendo è poco chiaro soltanto a lei e ai suoi ormai pochi fedelissimi. Insistere con questa sceneggiata non le fa onore e ad essere sinceri, l'unico che la faccia rischia di perderla, è proprio lei.
Buon Natale.

Alessia De Rubeis

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 615 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it