Ecologia profonda in sintesi

Sono idee di base dell’Ecologia Profonda: La posizione dell’uomo in Natura come specie animale, parte di un Tutto, che è più della somma delle parti; il diritto ad una vita degna e all’autorealizzazione di tutti gli esseri senzienti (animali – piante - esseri collettivi – ecosistemi – Gaia); una visione sistemica-olistica della Terra e di tutti i suoi sottosistemi; la spiritualità e sacralità della Natura... (Guido Dalla Casa) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/03/ecologia-profonda-idee-di-base.html

Nota: Questo è un intervento originale per il libro "Riciclaggio della Memoria" a cura di Paolo D'Arpini, Edizioni Tracce: http://www.tracce.org/D'Arpini.htm).

Chi fosse interessato a ricevere il libro può farne richiesta al curatore editoriale Michele Meomartino: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 393.2362091"

Paolo D'Arpini
Riciclaggio della memoria
Appunti, tracce e storie di Ecologia Profonda,
Bioregionalismo e Spiritualità Laica

Edizioni Tracce, 2013
Saggistica collana Olistica
diretta da Michele Meomartino
pp. 216 - € 12,00
ISBN 978-88-7433-889-4
Dimensioni cm. 21x14,5

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Dalla prefazione a cura di Michele Meomartino:

Come un frutto maturo, dopo un lungo e meditato viaggio interiore, Paolo D’Arpini con slancio generoso e sincero porge all’attenzione di quanti leggeranno questo libro le sue attente e lucidi riflessioni. Lungi dall’essere una comunicazione “ispirata”, di chi, dall’alto della sua presunta superiorità morale, dispensa “pillole di saggezza”, unicamente preoccupato a reclutare proseliti e a soddisfare il suo smisurato narcisismo, queste pagine ci rivelano l’anima dell’autore che si è nutrita di acute osservazioni, di dialogo e di confronto, aperto e trasparente, lungo i diversi percorsi della vita che ha condiviso con tanti ricercatori e spiriti liberi.

Egli conosce la potenza delle parole che sanno disegnare nuovi immaginari e suscitare intrepide emozioni, ma non ha voluto sedurci con parole suadenti e frasi barocche. La sua onestà intellettuale lo ha portato a soffermarsi sul significato originario dei singoli vocaboli senza attardarsi nelle sottigliezze del sofista. Il suo scrupolo gli ha suggerito un uso filologico corretto lasciando pochissimo spazio alle ambiguità della parola, nonostante ogni forma di linguaggio ne sia completamente immune. C’è sempre uno scarto, un resto tra linguaggio e messaggio, che non va minimizzato per una dinamica e parziale comprensione.

L’evidenza si fa spazio da sola nella mutevolezza delle forme, nel tempo e nello spazio, ma noi possiamo favorire il suo manifestarsi se la lasciamo fluire liberamente osservandola con un occhio scevro da pregiudizi e speculazioni strumentali.
Con questo libro, dopo anni di pratica attiva e una vita non certo ordinaria, nel senso che non è stata avara di esperienze, per usare un eufemismo, l’autore propone in modo chiaro, unitario e coerente la sua complessa e interattiva visione della vita, nella molteplicità dei rapporti che in essa si intrecciano


Dalla quarta di copertina a cura dell'Autore:

“La coscienza non può essere spiegata solo in termini di funzionamento fisiologico e sicuramente possiede una sua propria natura e realtà. L’osservato non è mai scisso dall’osservatore, l’immagine non può sostituirsi alla sostanza. L’individuazione mentale delle forme e dei nomi non basta a completare il quadro della vita dandogli un’interezza. Perciò alla ricerca di una matrice comune, a se stante ed allo stesso tempo onnicomprensiva, mi sono interrogato ed ho indagato sulla natura di colui che si interroga. Ho chiamato questo riflettere sulla riflessione: Spiritualità Laica.

Il mio percorso verso la realizzazione dell’unitarietà della vita è iniziato nel 1973, durante una profonda esperienza “spirituale” ottenuta alla presenza del mio Maestro Swami Muktananda. Da quel momento imparai a riconoscere l’ambiente, le persone, tutto ciò che si manifesta nel mondo, come una proiezione della stessa coscienza. Coscienza e materia non sono separati. In considerazione di ciò la mia vita assunse nuovo significato e non vedendo divisione fra l’io e l’altro anche il mio agire si uniformò a questa consapevolezza. Tutto si manifesta in ogni singola parte e ogni parte compartecipa al tutto. In seguito trovai che questa percezione aveva una somiglianza anche con le descrizioni del sentire bioregionale e dell’ecologia profonda.

Mettere in pratica questo sentire olistico è lo spontaneo risultato di quella esperienza iniziale, ma non è un sentiero tracciato, è essenzialmente una capacità di rispondere alle diverse situazioni nel modo più adeguato senza dover ricorrere al costruito basato sulla memoria. Non che la memoria diventi inutile o dannosa, anzi acquista nuovo significato in considerazione dell’arricchimento che essa ne riceve ad ogni nuova esperienza, senza dover sottostare all’obbligo di una corresponsione con esperienze precedenti, in modo che non sia una trappola nella quale restare invischiati. Il riciclaggio della memoria è la capacità di recuperare in altre forme quei modi che servirono alla soddisfazione di altre e diverse esperienze e situazioni. Non quindi memoria nella ripetitività del discorso ma nell’accrescimento della capacità di risposta. Inutile cercare di dare dettagliate spiegazioni.. si potrebbe solo definire: capacità di crescita.”

 

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