Viterbo LIBRI
Francesca Biscari

 Ugo Nardini (foto fotoreporter Gianni Uggeri)

Si è tenuta venerdì 3 Febbraio a Viterbo, presso la Sala Consigliare di Palazzo dei Priori, la presentazione dell’ultimo libro di Ugo Nardini, intitolato “Strade di Polvere”.

Lo scrittore viterbese, già sindaco di Acquapendente, Presidente della provincia di Viterbo e Commissario del Consorzio Agrario di Viterbo, ha partecipato all’evento affiancato dal sindaco Leonardo Michelini e dai due Onorevoli Alessandra Terrosi e Alessandro Mazzoli.

È stato proprio l’onorevole Terrosi ad offrire uno spaccato del romanzo genuino e carico di significati, soffermandosi ad evidenziare come l’intera opera sia stata scritta per far in modo che vicende prettamente intime e di vita famigliare contadina, potessero intrecciarsi perfettamente con gli avvenimenti socioculturali che hanno caratterizzato su larga scala l’Italia dal dopoguerra ad oggi.

Il tutto con una ricostruzione della storia dove non compaiono mai toni saccenti o arroganti, ma al contrario si ritrova una pacata e quasi nostalgica “voce narrante” che si rivolge direttamente al protagonista, Ugo Nardini appunto.

L’autore si racconta mettendo a nudo la realtà contadina dalla quale proviene, di cui è giustamente orgoglioso e grazie alla quale si è avvicinato poi alla Sinistra e al PCI in particolare.

Il podere della famiglia d’origine di Nardini diviene quindi l’elemento fondante della storia, da cui emergono evidentemente tutti quegli ideali e quei valori che hanno portato il protagonista a considerare l’attività politica come una vera e propria “missione civile”; tutti fattori che hanno quindi nel complesso caratterizzato la militanza e gli impegni sociali dello scrittore, il quale è riuscito a “riscattarsi” da una vita che era sì genuina e ricca di amore per la terra e la famiglia, ma dove non mancavano di certo i soprusi da parte dei più potenti e dove la povertà e il divario sociale risultavano piuttosto evidenti e trascurati dalla Società.

“Una vita raccontata come la pellicola di un film che ha come sfondo le campagne della Tuscia”, come ha dichiarato anche il sindaco Michelini intervenuto poi, “dove si avverte molto il senso di attaccamento alla terra e all’agricoltura, elementi di identità importanti non solo per i viterbesi, ma per tutti gli italiani in generale”.

Componenti che sicuramente dovrebbero essere rivalutati oggigiorno: perché se è vero che si può guardare al passato solo con nostalgia e volgendo sempre lo sguardo al futuro, risulta evidente che questo passato continui comunque a far parte di noi e delle nostre radici; è forse questo lo spunto di riflessione più importante lasciatoci da Ugo Nardini.

Francesca Biscari

(foto fotoreporter Gianni Uggeri)

 

Mazzoli, Nardini, Michelini, Terrosi

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