Bolsena EVENTI
L’inaugurazione della mostra è alle ore 18 di sabato 17 giugno alla Libreria delle Sorgenti di Bolsena. Ingreso libero.

L'artista Laura Torre e una sua opera

Mostra “Fleurs, femmes, et …”. Tarsie in panno di Laura Torre a Bolsena. Libreria “Le Sorgenti” - sabato 17 giugno - ore 18.

Sarà Elena Liotta, analista junghiana e scrittrice, a presentare la mostra di “tarsie in panno” di Laura Torre presso la Libreria “Le Sorgenti” di Bolsena , sabato 17 giugno alle ore 18.

Elena Liotta, che da anni si occupa della creatività femminile e della possibilità delle donne di approdare, attraverso l’espressione artistica, ad una maggiore consapevolezza di sé, traccerà un profilo dell’opera di Laura Torre proprio all’interno di questo contesto.

Laura Torre, torinese di nascita e attenta osservatrice del mondo interiore, si dedica fin dai primi anni ’90 ad una sorta di creazionismo manuale, capace di operazioni combinatorie utilizzando il panno lenci e altri materiali, dando vita a forme, figure e piccoli universi risplendenti di luce e di colori.

La parola a Laura:

L’ascolto. Ecco: la mia esperienza è stata, un po’ alla volta, ascoltare e assecondare la creatività che è in me.

Sono nata a Torino, una città che a metà degli anni ’50 del secolo scorso appariva, a me bambina, grigia e fredda e, pur se laboriosa, poco vitale. Mia madre piemontese, come tanti lavorava alla Fiat e mio padre, originario di Trapani, era scultore e intarsiatore in legno; aveva il suo laboratorio di ebanisteria in via Bonafous, una traversa di Piazza Vittorio a due passi dal Po.

Da ragazzina, d’estate quando la scuola era chiusa, andavo con lui nella sua bottega e felicissima mi divertivo a vederlo ritagliare piccole porzioni di legno pregiato di diversi colori che, come per magia, diventavano, nella combinazione tra loro, fiori, foglie, farfalle, alberi, boschi, cieli, ruscelli e castelli e ancora cavalieri e nobildonne: tanti fantastici piccoli paesaggi incantati come in un bel racconto di Italo Calvino. Così, nella bottega paterna, ho incominciato a disegnare con la segreta speranza di poter fare un giorno quello stesso lavoro tanto creativo e divertente.

Però, con la scomparsa prematura di mio padre ho dovuto orientare altrove i miei interessi. Nel ’69 sono entrata in Rai dove ho lavorato, nel settore amministrativo, prima a Torino, poi a Perugia e, infine, a Roma.

Da sempre, tuttavia, ho continuato ad amare l’arte - in modo particolare la pittura - e nelle varie città che mi hanno accolto ho frequentato diversi corsi (di disegno, di fotografia, di pittura) ed ho avuto diversi maestri.

Insieme all’amore per l’arte ho sviluppato, con il tempo, un profondo interesse per la ricerca interiore che mi ha portato a seguire l’attività dell’Istituto di Psicosintesi per l’armonia della vita di Perugia, ad occuparmi dello studio delle “costellazioni familiari” e alla pratica dello yoga.

A Roma, dopo la bellissima mostra del 1994, al Palazzo delle Esposizioni, degli arazzi e delle tarsie in panno del maestro futurista Fortunato Depero (1892-1960) ho scoperto come avrei potuto, in un certo senso, riallacciarmi all’antica passione per il lavoro d’intarsio di mio padre.

Avevo terminato da poco un interessante corso di taglio e cucito ed ero pronta ad utilizzare il panno lenci al posto del legno. Poi, c’era anche un’altra coincidenza che mi si presentava come fortemente significativa: il panno utilizzato da Depero - lo stesso che utilizzo per i miei quadri - era stato creato a Torino, la mia città, all’inizio degli anni ‘20, da Helen König, detta Lenci (1886-1974).

La König di origini tedesche, dopo il matrimonio con un mercante di stoffe, aveva aperto a Torino una piccola azienda per la produzione di giocattoli. In seguito alla prematura morte della sua unica figlia, Lenci decise di dedicarsi interamente alla creazione di bambole di stoffa. Dovevano essere leggere, buffe e divertenti. Le bambine avrebbero potuto anche buttarle per terra senza paura di romperle. Per realizzare questi giocattoli, la König utilizzò un tessuto sottile, morbido e resistente, ottenuto dall’infeltrimento delle fibre di panni di lana di pecora o di capra mohair. Da allora quel tipo di panno prese il suo nome, si chiamò, infatti, “panno Lenci”.

Questo panno, caldo e luminoso, poteva essere tagliato e modellato con facilità e aveva anche il pregio di non sfilacciarsi. L’idea della König ebbe successo, tanto che le sue bambole divennero famose in tutto il mondo. Oggi costituiscono veri e propri oggetti di antiquariato di pregio, ricercati e contesi dai collezionisti.

Ho iniziato a fare i miei quadri, affascinata dallo splendore dei colori, inventando fiori, tramonti e paesaggi; studiando, in modo particolare, la figura femminile e la possibilità di costruire, attraverso preziose geometrie, un discorso visivo particolare. Talvolta mi sono ispirata alle immagini che hanno fatto la storia dell’arte, ed ho provato a ri-crearle con la stoffa aggiungendo ricami, passamanerie, pizzi, paillettes - e qualche altra invenzione - nel tentativo di dare così un tocco femminile e personale.

Sono grata a questo lavoro che mi permette di esprimermi in libertà e mi ricollega quotidianamente alla memoria di mio padre.

Mi sento anche rappacificata con la mia città che per tanto tempo ho percepito come lontana e fredda. Adesso, ogni volta che torno a Torino, mi sento veramente a casa.

Laura Torre
Via Casal Saraceno 55
00189 Roma
06 30310536 - 339 4095233

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