Viterbo CRONACA
Francesca Biscari

Accordo tra l'Università degli studi della Tuscia e il Condex della Repubblica dominicana: formazione interculturale tra gli studenti e progetti di riqualificazione agroalimentare e agroforestale dell'isola caraibica.

Venerdì 21 aprile alle 10:00 all'Università degli Studi della Tuscia (S. Maria in Gradi), alla presenza del segretario di Stato della Repubblica Dominicana Ramiro Espino è stato presentato il protocollo di intesa sottoscritto dall’Università degli Studi della Tuscia e dal Consejo Nacional para las Comunidades Dominicana en el Exterior (Condex). 

All’incontro è intervenuto il delegato del rettore per la Cooperazione internazionale allo sviluppo Leonardo Varvaro, il direttore del dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali (Dibaf) Giuseppe Scarascia Mugnozza e la rappresentante del Condex Italia Rosalia Mieses Lasen.

I punti discussi dai presenti sono stati il Restauro degli Ecosistemi agroforestali oltre che la  Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali della Repubblica Dominicana, con l'obiettivo di una cooperazione indirizzata all'alta formazione degli studenti universitari, italiani e domenicani.

Si è ribadito infatti l'importanza degli scambi interculturali tra le Università: sia in ambito di Ricerca vera e propria, progetti di Tesi e Stage, che sui progetti di natura scientifica e tecnologica, volti all'innovazione di entrambi i Paesi.

Ramiro Espino si è spinto anche a sottolineare l'importanza della valorizzazione del turismo nella Repubblica Dominicana "spesso troppo sottovalutato e minimizzato alla sola presenza del bel mare e del sole, senza promuovere attività più concrete e proficue".

 Rosalia Mieses Lasen ha aperto poi una piccola parentesi sulla realtà Dominicana a Viterbo: "sono presenti circa 2000 dominicani a Viterbo, molti di loro sono entusiasti di cogliere al volo questa splendida esperienza di formazione. La stragrande maggioranza dei dominicani ha purtroppo un livello di istruzione paragonabile all'Istruzione secondaria superiore, molti di loro non arrivano neanche a diplomarsi.

Riuscire ad ottenere una qualifica professionale riconosciuta a livello europeo, apre dunque un'opportunità di carriera che nel nostro Paese spesso è difficile ottenere. Pochissimi dominicani si trovano in situazioni irregolari, la maggior parte di loro lavora attivamente come operaio, artigiano o nei servizi alla persona, spesso facendosi carico dei famigliari rimasti in patria.

Il 58% dei migranti dominicani nel mondo sono donne...si può dunque affermare che la diaspora dominicana è Donna. Con questo incontro cambia il volto dell'immigrazione dominicana in Italia, favorendo la crescita culturale e professionale di italiani e dominicani contemporaneamente".

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