dott. Giuseppe Di Prima

Alti livelli di cadmio, un metallo pesante presente anche nel fumo di sigaretta, contribuirebbero allo sviluppo dell’infertilità maschile.

È quanto ha dimostrato uno studio guidato da Carlo Foresta e Luca De Toni, dell’Università di Padova, e presentato al XXXVI Convegno di Medicina della Riproduzione, che si è tenuto ad Abano Terme il 10 e 11 settembre scorsi.

I risultati, ottenuti attraverso la microscopia elettronica a scansione, evidenziano che il cadmio svolgerebbe un’azione tossica diretta sugli spermatozoi, modificandone la mobilità e la vitalità quando queste cellule vengono incubate con il metallo pesante a concentrazioni paragonabili a quelle che si ritrovano nei fumatori.

Lo studio, in particolare, ha consentito di individuare i siti di legame del cadmio su specifiche porzioni della membrana cellulare degli spermatozoi, interazioni che modificherebbe proprio i meccanismi che regolano la motilità spermatica.

La ricerca, come sottolineano gli stessi autori, fornisce, inoltre, un’ulteriore conferma delle evidenze degli effetti dannosi provocati dal fumo di sigaretta come conseguenza delle sostanze tossiche prodotte dalla combustione.

 

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