Messina CULTURA
dott. Giuseppe Di Prima

Frutti degli alberi della famiglia Ficus Carica, è bene specificare che in natura esistono molte varietà di fichi.

Tra queste è possibile ricordare i fichi primaticci, che raggiungono la massima maturazione sul finire della primavera, ma anche i cosiddetti fichi forniti, che maturano invece in estate; è un frutto molto amato di cui alcune varietà diverse per forme e colori sono il fico nero, il fico viola e Il più comune, succoso e con buccia sottile, Il fico verde.

Quello che comunemente viene ritenuto il frutto è in realtà una grossa infruttescenza carnosa, piriforme, ricca di zuccheri a maturità, detta siconio, di colore variabile dal verde al rossiccio fino al bluastro-violaceo, cava, all'interno della quale sono racchiusi i fiori unisessuali, piccolissimi; una piccola apertura apicale, detta ostiolo, consente l'entrata degli imenotteri pronubi; i veri frutti, che si sviluppano all'interno dell'infiorescenza (che diventa perciò un'infruttescenza), sono numerosissimi piccoli acheni. La polpa che circonda i piccoli acheni è succulenta e dolce, e costituisce la parte edibile.

La pianta ha origini molto antiche che la fanno collocare in medio oriente. Già anticamente, erano conosciuti, apprezzati e ritenuti sacri: ai tempi della Grecia classica i frutti di quest'albero coltivato venivano considerati "degni di nutrire oratori e filosofi"; Platone era ghiottissimo di quelli secchi, e se un bambino soffriva di balbuzie veniva portato sotto ad una fico per cercare di facilitargli la favella.

Questi frutti erano considerati afrodisiaci dagli ellenici, che usavano il termine “sykon” (fico) per indicare i genitali femminili, forse per la forma che assumono se spaccati in due. Il fico era un albero sacro a Priapo, dio della fertilità greco e romano, in onore del quale sembra se ne consumassero i prodotti prima di un convivio amoroso. Una leggenda li lega alle origini di Roma, in quanto si narra che la cesta contenente Romolo e Remo, dalle acque del Tevere, si arenò sotto un fico selvatico, dove la lupa nutrì i due gemelli.
Anche gli antichi Romani li apprezzavano e furono probabilmente loro a diffonderne la coltivazione in tutto il Mediterraneo. 
La convinzione che il fico fosse un eccitante erotico venne ribadita anche dalla Scuola Medica Salernitana … “veneremque vocat, sed cuilibet obstat” (provoca lo stimolo venereo anche a chi vi si oppone).

La coltivazione del fico si è sviluppata in diverse zone del pianeta, ma naturalmente in maniera significativa solo nei distretti climatici dell'ambiente mediterraneo, caldo ed arido.. Nel bacino del Mediterraneo oltre all'Italia abbiamo importanti coltivazioni in Turchia, Grecia, Algeria, Spagna, Libia, Marocco, Egitto, Israele, Francia; altri paesi di notevole importanza produttiva sono: Portogallo, Siria, Iran, Iraq, Pakistan, India, Cina, California, Argentina, Australia. Oggi il fico fa parte del panorama Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia. In Italia lo si trova sopratutto in Puglia, Campania e Calabria, ma è presente anche nelle altre regioni. 

Sono caratterizzati da diverse proprietà benefiche che è bene conoscere. Caratterizzati da un sapore molto dolce, i fichi hanno il pregio di contenere zuccheri facilmente assimilabili. Contraddistinti da un apporto energetico pari a 50 calorie per ogni 100 grammi a fresco (per i fichi secchi si parla invece di più di 200 calorie ogni singolo etto), i fichi contengono anche diversi minerali importanti per la nostra salute, come per esempio calcio, potassio e ferro. Da non trascurare è inoltre la presenza di vitamine dei gruppi A e B e quella della vitamina C.
Ottimi alleati della digestione grazie al contenuto di enzimi che favoriscono il processo in questione, i fichi sono noti pure per i loro benefici antinfiammatori. Come ricordato dagli esperti della Fondazione Veronesi, in questo alimento troviamo abbondanza di FODMAP. - FODMAP è una sigla che sta per “Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols”, ovvero oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, micronutrienti fermentabili.

Si tratta di particolari carboidrati, o meglio di zuccheri; per essere più precisi questo gruppo comprende fruttosio, lattosio, fruttani, galattani e polioli (come xylitolo, sorbitolo e mannitolo). Se si consumano questi zuccheri in abbondanza, si può notare un peggioramente dei sintomi legati alla Sindrome del Colon Irritabile mentre una dieta che preveda un normale apporto di alimenti che contengono questi zuccheri, contribuisce a una riduzione di questi fastidiosi quanto comuni sintomi.

Negli ultimi anni, grazie alle numerose ricerche sulla centralità del benessere intestinale, molto interessante è senza dubbio la loro influenza sulla funzionalità intestinale e a tal proposito si parla spesso di un’importante efficacia lassativa dovuta alla particolare ricchezza di fibre, alla presenza dei semi e delle sostanze zuccherine, il cui ruolo è considerato decisivo contro la stipsi. Oltre a contrastare la fastidiosa stitichezza, sono quindi amici di una buona digestione. Un intestino ben funzionante è alla base di una pelle più bella e un sistema immunitario più forte.

Contenendo vitamina A e C, potassio, ferro, calcio e fosforo, i fichi sono preziosi alleati del benessere perché ricchi di virtù benefiche.
Morbidi e carnosi, i fichi freschi sono davvero irresistibili. Se non li mangiate perché pensate che siano troppo calorici sbagliate, ecco quali sono i buoni motivi per consumarli. Alleati della digestione e della regolarità intestinale - Pressione sanguigna sotto controllo perché la presenza di potassio nei fichi, agevola un miglior drenaggio e dunque la possibilità di regolare la pressione sanguigna; per questo motivo è un alimento che potrebbe aiutare gli ipertesi.

Utili per restare e ritrovare la linea: essendo zuccherini, i fichi vengono spesso eliminati dalla dieta di chi desidera perdere peso. In realtà il fatto che siano così dolci è un valore aggiunto per placare il desiderio di zucchero.

Ci si può infatti concedere a cuor leggero un fico piuttosto che una fetta di torta, a tutto vantaggio della linea; appagano il palato e soddisfano la gola, con un apporto calorico decisamente contenuto. (Ricordo che sono soltanto 50 calorie per etto).
Antiossidanti e antinfiammatori: contenendo antiossidanti, i fichi aiutano a rallentare l’invecchiamento cellulare e a contrastare lo sviluppo di malattie e disturbi di salute.

Avendo proprietà antinfiammatorie sono indicati in caso di infiammazioni polmonari e urinarie, oltre che quando si hanno febbre, colite e gastrite. Non solo, uno studio statunitense ha evidenziato come le donne in menopausa che consumano regolarmente frutta con molte fibre come il fico, abbiano meno probabilità di ammalarsi di cancro al seno.

Proteggono vista, denti e ossa.
Per la presenza di vitamine, antiossidanti e sali minerali, il consumo regolare dei fichi aiuta a prevenire problemi al sistema visivo ed osseo, a beneficio di denti belli e sani, a una buona vista anche con l’avanzare dell’età e ad una minore esposizione ai danni causati dall’osteoporosi.

 

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