Viterbo SENTIMENTO E FANTASIA Valeria, come sempre, è razionale e impulsiva
di Agostino G. Pasquali

 

     “Secondo me è una puttana! Hai visto come si è comportata ieri sera?”

     L’affermazione e la domanda sono di Valeria, che sta commentando al telefono con Giulio la serata di ieri in pizzeria.

Valeria, come sempre, è razionale e impulsiva. 

‘Razionale e impulsiva’ può sembrare un ossimoro, una contraddizione, ma non lo è se ci si riferisce a due fasi del comportamento.

     Valeria è razionale quando giudica i fatti, quando ragiona con rapidità confrontando atteggiamenti e parole, ma è impulsiva dopo, quando i suoi giudizi molto ben ponderati li esprime subito, francamente e senza giri di parole. D’altra parte se è opportuna la prudenza, Valeria sa essere prudente anche nell’esternare, però con Giulio la prudenza è inutile e forse controproducente.

      Quindi ha riflettuto bene prima di concludere : “E’ una puttana!”, poi quella qualifica l’ha sparata senza pensarci su.

      Ma che cos’è successo ieri sera? A chi si riferisce Valeria con quell’epiteto così… colorito?

      Nel capitolo precedente abbiamo lasciato Giulio pieno di dubbi sulle decisioni future, ma impegnato nell’immediato a soddisfare una richiesta di Daniela, la richiesta di incontrare e conoscere Valeria.

     Giulio impulsivamente ha proposto una serata in pizzeria.

     Giulio, sì, che è impulsivo sia nel pensare sia nell’agire. E poi si dice che le donne sono irrazionali e gli uomini razionali! Ma forse Giulio e Valeria sono eccezioni? Secondo la mia esperienza, no. Le donne che ho conosciuto si sono dimostrate tutte più o meno razionali e calcolatrici, gli uomini invece  quasi tutti eterni cuccioloni, o timidi o troppo espansivi. Ovviamente qui parlo di situazioni sentimentali, perché in altre circostanze, per esempio negli affari, le cose vanno diversamente e, non di rado, all’opposto.

 

      Quando ha riferito a Valeria la richiesta di Daniela di conoscersi, Giulio sperava, anzi contava, che Valeria rifiutasse. Così avrebbe evitato il rischio di un incontro pericoloso o, come minimo, imbarazzante. Invece Valeria ha avuto, sì, qualche dubbio, ma ha accettato, un po’ per curiosità e un po’ perché il nemico è meglio conoscerlo subito e studiarlo da vicino. All’offerta di amicizia non ci ha creduto neanche un po’.

     Ma mettiamo ordine nella storia e vediamo cos’è successo ieri sera.

*     *     *

     Alle ore 20.00 Giulio, puntualissimo come sempre, passa a casa di Valeria, a prenderla per accompagnarla alla ‘Pizzeria Capricciosa’ che gli è stata caldamente consigliata da Daniela. Daniela li aspetta in pizzeria.

     La ‘Pizzeria Capricciosa’ si trova fuori città, verso il mare, in mezzo alla campagna romana, coltivata in questa stagione a carciofi e finocchi. E’ stata ricavata in un vecchio casale, ristrutturato in stile rustico come si usa un po’ dappertutto; ha tettoie e archi, pareti color ocra e bianco e decori  in rosso pompeiano, file di oleandri eucalipti e lecci a creare un contorno di verde; ha una vasca con tartarughe acquatiche, un vecchio carro agricolo piuttosto sgangherato e un antiquato trattore tinto di blu a fare scena georgica. La fantasia degli architetti che ristrutturano casali per farne trattorie e pizzerie campagnole è un po’ monotona, o forse sono i committenti che non hanno gusto e originalità. In ogni caso queste ristrutturazioni si somigliano tutte.

     Come ho detto, Valeria era rimasta inizialmente un po’ dubbiosa sulla proposta di Giulio di incontrarsi con Daniela. Non le pareva, giustamente, una prospettiva opportuna, ma era poi prevalsa  la curiosità di conoscere ‘Daniela Strusciatette’, così l’aveva soprannominata proprio lei dopo la descrizione e il racconto che le aveva fatto Giulio circa gli eventi di tanti anni prima.

 

      Daniela li aspetta nel cortile della pizzeria, sta a bordo di una Smart e fuma voluttuosamente una sigaretta, ma non è certo la prima sigaretta a giudicare dall’ondata di fumo e odore che esce dall’auto quando Daniela apre lo sportello vedendo arrivare Giulio.

      “Guarda come fuma!” sussurra con tono dispregiativo Valeria a Giulio.

      “Affari suoi, se lo fa in privato. Ti prego: non essere prevenuta.

      Valeria intreccia il suo braccio sinistro con il destro di Giulio, e lo fa intenzionalmente per segnalare il possesso. Giulio è un po’ imbarazzato, ma lascia fare. Daniela prende nota mentalmente.

      Soliti convenevoli secondo il rito piccolo borghese del sacro galateo delle presentazioni, durante il quale le donne si guardano con attenzione come se si passassero allo scanner. Poi i tre entrano nella pizzeria e si tolgono soprabiti e giacconi.

      “Carino il tuo completino. Ti ringiovanisce.” Dice Daniela a Valeria che indossa un top coordinato con i pantaloni.

      “E complimenti a te per la minigonna da teenager. E’ proprio perfetta per la tua età e per fare colpo sui ragazzi.” Ricambia Valeria.

      “Me lo dovevo aspettare,” pensa Giulio “sembrano due tigri pronte a sbranarsi. Speriamo bene…”

      E invece, contrariamente ai timori di Giulio, una volta che si sono seduti ad un tavolo , Giulio in mezzo e le donne l’una di fronte all’altra, sembra che sia stata concordata una tregua. Ma è come tra Israele e Palestina. Quanto durerà?

      Giulio prende in mano la situazione. Era ora che facesse l’uomo, il capo gruppo. Suggerisce il tipo di pizza, propone Weißbier , la birra di orzo e grano leggermente torbida e molto aromatica, e poi fa l’ordinazione: ‘tre capricciose’.

     Subito dopo comincia a parlare a mitraglia, a far commenti sul locale in cui si trovano: Bello! Complimenti a Daniela che ha suggerito proprio bene. Locale tranquillo, senza la ‘caciara’ delle comitive che festeggiano il compleanno del nonno rimbambito (che non capisce neppure dove si trova, guarda in giro con aria da ebete e chiede ai figli e ai nipoti: “Ma tu chi sei?”), oppure festeggiano il battesimo del pupo (nemmeno lui capisce dove si trova, ma almeno dorme tranquillo nel carrozzino senza fare domande insensate).

     Un cameriere porta le birre e le bruschette per occupare il tempo in attesa delle pizze, e così l’atto del mangiare evita le ostilità. Poi i tre chiacchierano del più e del meno. Valeria e Daniela non si stuzzicano e Giulio sta attento a scansare gli argomenti pericolosi.

     Arrivano le pizze e di nuovo le chiacchiere vengono accantonate o tutt’al più accennate tra un boccone e l’altro. Torna il cameriere per altre ordinazioni.  Ma sì: dessert e caffè.

     Mentre attendono, Daniela allunga le gambe come per sgranchirsi, ma va a fare piedino a Giulio. Valeria chissà come (dato che non ha mica occhi anche nelle ginocchia) se ne accorge. Allora anche lei si sgranchisce e, mentre Giulio ritira la sue gambe imbarazzato, allunga un calcio a Daniela, che accusa con una leggera smorfia, ma prudentemente non dice niente.

     Vogliamo provare a indovinare i pensieri che passano in quelle tre teste? Potrebbero essere questi:

     - Giulio : “Ma come m’è venuto in mente di invitarle tutt’e due in pizzeria? A volte, come ora, mi prenderei a schiaffi!”  Ma, ovviamente e come sempre, non si prende a schiaffi.

     - Daniela : “Ora ti conosco che razza di gatta selvatica sei. Graffi? Ora devo studiare come sistemarti.”

     - Valeria : “Ora ti conosco che puttanella sei. Alla larga da te. Giulio mio, saranno cavoli tuoi.”

            

(Continua con Giulio e Valeria, la storia continua n° 2: Daniela Strusciatette)

Agostino G. Pasquali

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