Viterbo CRONACA Gli uomini di Contaldo Cesarini e Vincenzo Fiorillo sin dalle 7 erano lì pronti per iniziare l'operazione di smembramento della Macchina
di Laura Ciulli
Santa Rosa
(Foto di Laura Ciulli)
L'alba di Viterbo ha visto nella mattina di lunedì 15 settembre 2014 lo smontaggio di Fiore del Cielo, la Macchina di santa Rosa che dalla sera del 3 settembre è stata silenziosa compagna di numerosi visitatori, fedeli e turisti accorsi.
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Viterbo si preparava al nuovo giorno e gli uomini di Contaldo Cesarini e Vincenzo Fiorillo sin dalle 7 erano lì pronti per iniziare l'operazione di smembramento della Macchina in una perfetta sincronia di intenti, esperienza e tanta prontezza di riflessi.
Munito di casco, cintura e guanti ognuno di loro ha contribuito ad un lavoro particolare e per certi versi emozionante.
La prima parte smontata è stata la statua di santa Rosa che con delicatezza e cura è stata portata sul sagrato del Santuario, per la gioia dei pellegrini che ancora vi si recano in visita.
Successivamente gli altri nove pezzi e naturalmente, per ultima, anche la base con i leoni, la scritta FAVL e lo stemma dell'Unesco.
"Il campanile che cammina", come fu definita la Macchina dallo scrittore Orio Vergani, intorno alle 16,45 circa è pronta per ritornare al cantiere, sotto l'attento sguardo di Contaldo Cesarini e Vincenzo Fiorillo che hanno seguito tutte le fasi dello smontaggio.
Ci vuole sicuramente una grande dose di coraggio o "pazzia", dipende dai punti di vista, per un lavoro del genere. È la fase finale di un cammino iniziato dopo ferragosto con l'assemblaggio dei vari pezzi a Porta Romana, passando per le vie di Viterbo la sera del 3 settembre, per giungere al Santuario e trovare il compimento nello smontaggio.
Sì, perché anche quest'operazione è comunque emozionante, un'atmosfera coinvolgente nel vedere i componenti scendere a terra, o seguire con un po' di apprensione Mauro Cappelloni che con estrema padronanza ed agilità si destreggiava, coadiuvato dai due compagni, all'interno della struttura.
Così, Fiore del Cielo targata Unesco 2014, consegnata alla storia dai 113 Facchini e dalle squadre addette allo smontaggio all'altezza della situazione, scortata dai motociclisti della Polizia Locale, si è avviata, sotto lo sguardo dei passanti sorridenti, al suo ultimo viaggio (come sembra) in cantiere.
Laura Ciulli
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