Norchia EVENTI
A fine articolo leggi la storia di Norchia

 

Le tombe di Norchia uniche nel loro genere

Il titolo dell’evento che si svolgerà il 14 settembre è: “Yoga experience a Norchia”, un momento yoga per vivere in armonia con la natura ed il proprio spirito.

Appuntamento alle 17:00 presso i laghetti Albatros, Str. S. Vivenzio, 51, Vetralla (VT). Intorno alle 17:30 è previsto il trasferimento dei partecipanti alla necropoli etrusca rupestre di Norchia, dove si realizzerà la seduta di yoga sullo sfondo delle tombe Pile A. Una volta terminata la lezione si potrà partecipare all’apericena a tema offerta gentilmente e gratuitamente sempre presso i Laghetti Albatros.

L’insegnante che condurrà la lezione di yoga è ben conosciuta a Viterbo, il suo nome è Bachan, titolare anche del Centro Ram Dass, che nasce a Viterbo nel 2002, per diffondere la disciplina yoga ed il suo motto è “amo la vita in tutte le sue forme”. Bachan iniziò a praticare yoga e frequentare il corso di istruttori nel 2002 e da allora porta avanti diversi stili di yoga, come quello Integrale, Kundalini e Anukalana, insegnandoli tanto ad adulti che ai bambini.

L’idea è nata da un pensiero dell’archeologa Simona Sterpa, con la fine delle feste e vacanze estive, che a Viterbo coincidono sempre con le celebrazioni della Macchina di S. Rosa, ed il rientro definitivo al tram tram quotidiano, avere l’opportunità di fare una scappata in mezzo alla natura ancora incontaminata di Norchia, sullo scenario degli imponenti monumenti sepolcrali, che sono le tombe rupestri etrusche, potrebbe essere proprio ciò che il nostro corpo, anima e mente richiedano perché la routine non prenda definitivamente il sopravvento e il ritorno alle consuetudini non sia troppo traumatico.

In questo caso il progetto Lovely Norchia e Amici di Norchia hanno organizzato una seduta di Basic Yoga presso la necropoli omonima, dal momento che l’ambiente naturale del sito si presta in modo perfetto a tutte le forme di attività non solo culturali, storico-archeologiche, ma anche e soprattutto alle attività fisiche all’aria aperta.

Costo per partecipare euro 12,00 a persona, obbligatoria la prenotazione, per info e prenotare telefonare ai cellulari:
Simona 328.90.68.207
Loris 335.80.54.918

 

Norchia, la necropoli perduta vicino Viterbo

tratto da La Stampa Viaggi
FLAMINIA GIURATO

Sconosciuta ai più perché quasi totalmente ricoperta dal bosco, la necropoli di Norchia attende i visitatori più avventurosi e curiosi.

Quello nei pressi di Vetralla, vicino Viterbo, è un affascinante sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale poco conosciuto dai più ma che vale sicuramente la pena scoprire.

Si tratta di una spettacolare necropoli sorta sulla sommità di un’altura di tufo, le cui origini risalgono all’Età del Bronzo.

Nel periodo della dominazione etrusca, tra il IV e il III secolo a.C., l’antica città di Norchia visse il suo periodo di massimo splendore diventando uno dei più importanti centri dell’Etruria.

A testimonianza di questo le migliaia di tombe rupestri disseminate sull’altura e lungo i fianchi dei fossati che la delimitano e che ha fatto di Norchia il sito etrusco più affascinante dell’Italia centrale.
  

Norchia, la città etrusca immersa nel bosco  

La città si trovava lungo la Via Clodia, l’antica strada romana collocata tra la Cassia e l’Aurelia e sfruttata soprattutto per il trasporto di merci che andavano e venivano da Roma.

Nonostante la sua favorevole posizione fu però presto dimenticata durante l’età repubblicana, per tornare poi a rivestire una certa importanza durante il Medioevo.

A testimonianza di questo periodo ci sono alcuni resti del borgo, di un ostello e di una chiesa del IX secolo d.C., costruita sulle basi di un preesistente tempio etrusco-romano.

Si possono ammirare i resti di una porta d’accesso e 400 metri del tracciato della Via Clodia che si inoltra tra alcuni edifici medievali ancora presenti. Quelle che erano le tombe etrusche vennero usate come abitazioni o ricoveri. 

La storia cittadina vede quindi Norchia abitata per molti secoli, seppur con alti e bassi.

Il totale abbandono avvenne nel 1453 a causa di una grave epidemia di malaria: da allora Norchia è rimasta nascosta tra i boschi e quasi cancellata nel tempo.  

Ancora oggi se ne visita solo una minima parte perché è quasi interamente coperta dalla vegetazione e i sentieri non sono ben segnalati, ma forse è anche questo che contribuisce al suo fascino particolare.

Vale la pena calarsi nell’avventura per andare a scoprire il centro abitato, denominato Orclae nel periodo romano, che era situato su un pianoro nella parte più alta della collina e le tombe scavate nel tufo rosso, arricchite con svariati accorgimenti architettonici che tutt’ora possiamo ammirare.

Ecco quindi la Tomba Ciarlanti, la Tomba Smurinas, la Tomba Prostila e la Tomba Caronte nella necropoli del Fosso di Pile, e la Tomba dei Lattanzi in quella del Biedano.

Le tombe risalgono a due periodi differenti: quelle del periodo arcaico, tra il VI e il V secolo d. C. e le ellenizzanti tra il IV e il II secolo d. C. 

 

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