Il dirigente scolastico, Pasquale Picone
Ronciglione CRONACA
Nell’ambito dell’assemblea dei presidi di scuole statali, ufficialmente Dirigenti Scolastici, della provincia di Viterbo, tenuta il 14 us, convocata allo scopo di contrastare i tagli al nostro stipendio, abbiamo concordato, fra le altre iniziative, anche quella di produrre una (diciamo) lettera aperta da inviare al Ministro, ai vertici ministeriali (sottosegretari, dirigenti etc) e agli organi di stampa.
Un
fantasma
si
aggira
per
l’Italia;
ma
non
si
tratta
dello
spettro
del
manifesto
e
nemmeno
del teatro
di
Eduardo.
Qui
fantasma
sta
per
“invisibile”;
vogliamo
parlarvi
di
un
personaggio
anonimo
e solitario,
che
tuttavia
ogni
mattina
ingaggia
la
sua
dura
battaglia
quotidiana
per
tenere
in
piedi
le scuole
della
nostra
bella
Italia.
E’
chiamato
“dirigente”
(scolastico;
DS)
ma
è
pagato
come
un
dipendente
ed
ora
qualcuno
ha pensato
persino
di
ridurgli
lo
stipendio.
Eppure
nessun
altro
dirigente
della
pubblica amministrazione
mette
insieme
competenze,
responsabilità
e
impegni
come
lui;
volete
i
numeri?
1) lavoratori alle sue “dipendenze” (il termine “dipendenze” è corretto, perché il DS, ai fini della sicurezza è equiparato al “datore di lavoro”): mediamente fra 70 e 100 lavoratori, fra docenti, personale amministrativo e collaboratori (trovate un altro dirigente pubblico con al seguito una simile “cavalleria”);
2) dimensioni: mediamente tra i 700 e 1200 alunni (con le relative famiglie), non di rado distribuiti su più edifici scolastici e più comuni (non avete minimamente idea della quotidiana valanga di problemi gestionali, sociali, logistici, di sicurezza etc. connessi con un tale sovraccarico);
3) organi interni:
‐ consigli di intersezione, interclasse e di classe, per una media fra le 80 e 190 sedute ogni anno scolastico;
‐ collegio dei docenti, con una media di 10‐12 sedute/anno, tra attività di programmazione e sedute formali;
‐ consiglio d’istituto: 10 sedute/anno;
‐ GLH (oggi GLI, organi dedicati all’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali), in media di 20‐30 sedute/anno, tra istituzionali e operative;
‐ etc;
4)
relazioni
interistituzionali
con:
a)
sindaci/presidenti
di
provincia;
assessori:
istruzione,
servizi
sociali
e
LL.PP.;
b)
operatori
socio‐sanitari:
in
media
da
2
a
7,
suddivisi
fra
ASL
e
strutture
convenzionate;
c)
amministrazioni
territoriali:
INAIL,
INPS,
Agenzia
delle
entrate,
Uffici
scolastici
territoriali
etc;
d)
una
lista
indefinibile
di
associazioni,
cooperative,
società,
enti
etc;
5)
materie
di
competenza:
a)
didattiche
e
psicopedagogiche,
docimologico‐valutative
e
ordinamentali;
b)
inclusione
scolastica
(L.
104/1992,
Dir.
M.
27/12/2012
e
CC.MM.
collegate);
c)
igiene
e
sicurezza
nei
luoghi
di
lavoro
(D.L.vo
81/2008),
edilizie
e
persino
impiantistiche;
d)
organizzative,
amministrativo‐contabili,
privacy,
amministrazione
trasparente,
sindacali
(NB:
il
DS
è
parte
pubblica
nella
contrattazione
d’istituto),
etc
;
e)
cultura
generale:
praticamente
illimitata,
dall’Aoristo
al
bosone
di
Higgs.
E ci fermiamo qui solo per non annoiarvi troppo; aggiungiamo un solo dettaglio: stipendio tra 2.200 e 2.700 € mensili ma, per effetto degli annunciati tagli governativi, destinato a ridursi di circa 150 €. E’ questo il ringraziamento per l’impegno ?
Ora, in rapporto alla condizione media dei lavoratori italiani (che hanno paghe tra le più basse d’Europa) a qualcuno la nostra rivendicazione potrebbe apparire non del tutto appropriata; ma, dovendo tagliare, non vi sembra più onesto guardare altrove?
Sfortunatamente i DS (dato il numero) hanno poca visibilità pubblica, non del tutto adeguata protezione sindacale e ancor meno attenzione istituzionale (avete notato come il governo abbia fatto rapidamente ‐e giustamente‐ marcia indietro con i tagli agli stipendi dei docenti?
Ripensamento
responsabile
o
ripiegamento
davanti
ad
un
ostacolo
troppo
grande
?).
L’impressione è
di
essere
precipitati
in
una
situazione
di
cannibalismo
retributivo
da
incubo:
perisca
il
più
debole
!
Confidando
tuttavia
che
in
Italia
si
possa
alla
fine
ripristinare
un
po’
di
sentimento
di
equità
e
di
riconoscimento
del
lavoro,
concedeteci
per
una
volta
di
uscire
dall’invisibilità
e
dal
silenzio
e
di
meritare
la
vostra
attenzione
e
la
vostra
solidarietà.
E’ del tutto ovvio però che la decurtazione stipendiale non potrà che essere interpretata come una lacerazione unilaterale del rapporto di reciproca comprensione (dal lat. cum prehendere; prendere insieme) fra il governo e la categoria.
Domanda
retorica:
si
può
governare
bene
la
scuola
avendo
dichiarato
guerra
ai
dirigenti
scolastici
?
Con
la
più
viva
cordialità
prof. Pasquale Picone
Dirigente scolastico dei Licei Scientifico
e Classico Statali di Ronciglione e Bassano Romano