Cellere POESIA UMORISTICA
Mario Olimpieri
Colpi di speroni tra i due galletti Di Maio e Salvini
DI MAIO
Sono il capo delle Stelle,
che son cinque e tutte belle.
Scegli me, buon Mattarella,
fa’ che salga sulla sella
dell’indomito cavallo,
farò tutto per domarlo:
il PD ha disarcionato,
ma da me verrà domato
e all’Italia, son sicuro,
donerò un bel futuro.
SALVINI
Sarò їo della Lega
(e il mio dir non fa una piega)
a guidar l’Italia intera,
che di me sarà ben fiera.
Son davvero proprio “er mejo”,
molto mejo di Di Maio;
scegli me, mio Presidente,
ti sarò riconoscente,
sarà lieta la Nazione
della retta mia gestione.
LA DECISIONE DI MATTARELLA
Questa lotta finirà
e un Governo si farà,
non è tempo di indugiare,
ma di esporre idee ben chiare.
Troppo tempo è già passato
e mi sento sconsolato,
sto perdendo la pazienza,
tutto ha un limite e coerenza.
Con Salvini e con Di Maio
sto passando più d’un guaio,
ma il gran nodo scioglierò
e al più presto lo farò
con un metodo veloce,
e cioè con TESTA o CROCE.
TRISTE FINE DI DUE GALLETTI?
(Potrebbe andar così)
Sempre più Di Maio nega
il suo accordo con la Lega,
perché dentro il Centro destra
c’è la solita minestra,
e cioè quel Berlusconi
con il qual rapporti buoni
non ha certo il Movimento
per aver risentimento,
dopo che con brutti toni
proprio Silvio Berlusconi,
con azione (folle o accorta?),
ha sbarrato lor la porta.
Berlusconi va cacciato,
sennò tutto vien bloccato,
ma Salvini, in coalizione,
non può fare questa azione,
e per questo allor Di Maio,
vero re del suo pollaio,
colpi bassi dà a Salvini
ed a tutti i suoi vicini,
ma il capo della Lega
fa altrettanto, non si piega
e dà colpi micidiali
con effetti madornali.
Per i colpi ricevuti,
restan senza gli “ATTRIBUTI”,
ambedue con brutti effetti,
ed i vispi due galletti,
divenuti son CAPPONI,
dando gioia a Berlusconi,
che ha fregato tutti quanti,
soprattutto i litiganti:
d’esser furbo egli si vanta
e sollazza, ride e canta.