Viterbo CRONACA DA UN REGISTA RAI

Vittorio Galeotti, indimenticabile zio

Alle 16 di sabato 17 Maggio si terrà, nella Chiesa di santa Maria della Grotticella, la santa Messa in ricordo di mio zio Vittorio Galeotti, un personaggio indimenticabile, per la sua cultura, creata da solo; per la sua schiettezza, dovuta all'esperienza; per la sua poetica, così spontanea, naturale e dialettale; per la sua passione per la numismatica, creata con tanta pazienza e amore; per la sua considerazione per questo suo nipote, appassionato collezionista come lui.

Un genuino dono di famiglia!

Era nato a Viterbo il 24 Marzo 1921, nella casa in Via san Pellegrino angolo Via Borgolungo, se n'è andato il 14 Maggio 2013, in silenzio, dolcemente, serenamente, tra i limoni, le visciole, il panorama di Viterbo, il pettirosso, il maraschino, il vocabolario viterbese, il ragnolo de la su’ casa.

Se n’è andato un uomo Grande, un grande Uomo!

E sì! è passato già un anno! sembra ieri.

Pino, suo figlio, stimato regista Rai, ha organizzato, dopo la santa Messa, un incontro nella sala conferenze della parrocchia stessa, per ricordare il padre in un modo gioioso, come avrebbe voluto lo zio Vittorio, tanto che a volte mi diceva sorridendo: “Meno male che qualche volta sento un doloretto, almeno so di essere vivo!”.

Una filosofia di vita di chi è nato e cresciuto tra la gente, per la gente... con la gente.

Pino ha pensato di commemorare la ricorrenza intrattenendo, chi vorrà partecipare, con musica e con la proiezione dei suoi ultimi due lavori.

Il primo mi riguarda personalmente e lo ringrazio, infatti, Pino, proietterà un documentario dal titolo "Ricordi di un collezionista", in cui parlo ed illustro alcune mie collezioni, con riprese suggestive, realizzate sul Monte Palanzana, nelle tagliate etrusche di Via del Signorino, a Viterbo, e accanto alle migliaia e migliaia di quegli oggetti di carta, di ceramica, di terracotta che hanno animato la mia vita e l’hanno resa piena zeppa di curiosità, di ricordi, di sensazioni, di sapori, trasmessi grazie al mio toccare, guardare, conservare, custodire, proteggere, sì, proprio proteggere la storia della mia Viterbo, nella storia della mia vita.

L'altro lavoro che Pino presenterà è "C'era una volta vicino Viterbo... tradizione popolare" e mostrerà riprese eseguite nel ben fornito e documentato Museo delle tradizioni popolari di Canepina.

Sarà un incontro, con chi ha amato lo zio Vittorio Galeotti, non triste, non nel dolore, ma nel ricordo indimenticabile di quello che fu per me il fratello maggiore di mio padre, per quello che fu, dopo la morte del mio genitore, il mio secondo padre, per non dimenticare le tante ore trascorse insieme al Roncone, nella sua casa, a parlare di Etruschi, di Viterbini, di Madonnine, di Sanpietrini, di figure viterbesi, tra la declamazione di una poesia, un detto popolare, il soprannome di qualcuno, la lettura di pagine di storia viterbese e lo sfogliare foto su foto di una vita vissuta intensamente nella sua Viterbo, che per sempre ha portato via con sé, nella sua anima e nel suo cuore viterbese.

Buona notte zio!

Mauro Galeotti

Il regista RAI Pino Galeotti sulla Strada Ellera, in un momento di pausa
delle riprese a suo cugino, che sono, poi, io

 

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