Viterbo CRONACA
Con un coltello aveva minacciato il fratello per motivi economici, ma è stato scoperto dagli uomini della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione e denunciato. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi quando la Squadra Volante della Questura di Viterbo è sono intervenuti in una zona artigianale della città per una lite tra famigliari.
Giunti sul posto, gli Agenti individuavano quattro persone, tre fratelli di 66, 54 e 51 anni e la madre di 86 anni, in un contesto apparentemente tranquillo. La successiva attività degli uomini della Polizia di Stato della Volante permetteva di ricostruire esattamente la dinamica dei fatti.
Nel corso di una lite per motivi economici, uno degli uomini era stato minacciato di morte con un coltello da uno dei suoi fratelli, circostanza però negata dal malfattore.
Gli Agenti non si davano per vinti e, dopo una serie di ricerche, rinvenivano e sequestravano il coltello fuori dalla recinzione della struttura ove aveva avuto luogo il diverbio.
L’uomo, quindi, pluripregiudicato, è stato condotto negli uffici della Questura e, dopo le formalità di rito, denunciato per minacce aggravate.
Prosegue l’intensificazione dei servizi di vigilanza da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico pianificata dal Questore di Viterbo, in modo sempre più incisivo e diffuso, finalizzata a garantire in ambito cittadino, nell’arco delle 24 ore, un continuo e capillare controllo del territorio.
CAMIONISTA CON CRONOTACHIGRAFO DIGITALE “TAROCCATO”: DENUNCIATO DALLA POLIZIA STRADALE
Gli uomini della Polizia di Stato della Polizia Stradale in servizio presso il Distaccamento di Tarquinia ha sorpreso un camionista di 38 anni intento a guidare il proprio autotreno con il cronotachigrafo digitale “taroccato”. La cosiddetta “scatola nera dei TIR” era stata manomessa con un magnete per alterare le registrazioni dell’apparecchiatura, permettendo all’autista di risultare a riposo, mentre in realtà stava guidando. Gli agenti, in pattuglia sulla nuova tratta dell’A12 Civitavecchia-Tarquinia, insospettiti da alcune manovre effettuate da un mezzo pesante, gli intimavano l’alt e, ponendo in essere alcuni accertamenti, riuscivano a smascherare il sistema truffaldino adottato dal camionista.
Questo stratagemma crea gravi pericoli alla circolazione perché, da un lato consente al conducente di poter guidare per molte ore senza riposarsi, considerato che la calamita altera le registrazioni dei tempi di guida e di riposo, certificati dal tachigrafo digitale e dall’altro rende inefficiente il sistema frenante ABS del medesimo mezzo.
Gli operatori di polizia, pertanto, dopo aver accertato la manomissione, hanno elevato nei confronti dell’autista del camion una sanzione pari ad euro 1.960, gli hanno sospeso la patente di guida e lo hanno denunciato all’A.G.
Le pattuglie della Polizia Stradale sono costantemente impegnate nel controllo di quei “mezzi pesanti” che possono causare pericolo per la circolazione stradale e che possono dar luogo a situazioni di “concorrenza sleale” a danno di altre ditte di trasporto che, invece, rispettano le regole.