Viterbo CRONACA Sindaco Michelini... che te possino...
Mauro Galeotti
Ecco come si presentava il busto a Verdi prima dei restauri,
se non si toglie dalle intemperie e dalla resina che cade dal sovrastante pino
tornerà così (Autore Silvio Sbricoli 1905 c.)
Oggi, 15 settembre 2016, durante la conferenza stampa per la firma del terzo lotto, in merito ai lavori del Teatro dell'Unione, ho ricordato al sindaco Leonardo Michelini dello spostamento del busto a Giuseppe Verdi in Piazza Verdi e di una lapide del 1905, vedi la foto, perduta nei corridoi non accessibili al pubblico del Teatro dell'Unione.
Ebbene, il sindaco mi ha risposto che non gliel'ho mai detto. Inoltre, Luisa Ciambella, vice sindaco, mi invita ad avere rispetto. Rispetto di che, non l'ho capito, forse quando ho detto che il sindaco ha troppo da fare. Infatti, tra buche, selci divelti, strade sconnesse, segnali di cartone ai pali di una miriade di strade, rifiuti abbandonati ovunque, inaugurazioni di cose poi inattive, campo scuola da rifare... insomma è vero che c'ha da fare e credo proprio che il rispetto dovrebbe darlo la sua amministrazione a noi cittadini, per il degrado in cui versa Viterbo.
Ma a parte tutto ciò, mi ha anche detto che lui non era sindaco quando gli chiesi lo spostamento del busto e ricollocamento della lapide, cassa di risonanza anche la vice, Ciambella, a supporto del sindaco, ovviamente.
A dimostrazione delle mie ragioni, riporto qui sotto il link ad un mio articolo del 9 febbraio 2014, che tratta proprio dei temi di cui sopra, rivolti sia al sindaco Michelini che a Luisa Ciambella, che non ricordano nulla.
Rispetto sì, ma ai giornalisti, che parlano, consigliano, denunciano fatti e l'amministrazione non li ascolta!
P.S. Dimenticavo, il sindaco, rivolgendosi a me, ha fatto pure la battuta... "Fai il sindaco tu!".
Io gli ho risposto che non lo farò mai perché non scendo a compromessi.
Lui risponde "Nemmeno io!".
Non gli ho riso sulla faccia per, come dice la Ciambella, per rispetto!
Ma giunto in redazione, sono sbelicato dalle risate!
Mauro Galeotti
