Chiesa di san Pietro disegno del 1837

Approfittando della riapertura delle Basiliche di Santa Maria Maggiore e San Pietro, capolavori dell’architettura medievale romanica, la passeggiata del prossimo fine settimana, sarà dedicata ad un vero e proprio viaggio nel medioevo che permetterà di conoscere in maniera approfondita il risultato dei grandi maestri comacini, e dell’arte romanica presenti a Tuscania sul finire dell’XI secolo e con l’arrivo dei monaci cistercensi dalla Francia all’inizio del XII secolo l’influenza delle nuove tecniche costruttive con cui viene realizzato il complesso monastico dell’Abbazia di San Giusto.

 

Foto Ezio Cardinali

 

Mauro Galeotti dal libro "L'illustrissima Città di Viterbo", Viterbo 2002

 

Ezio Cardinali, fotografo

 

Le foto in galleria alla fine dell'articolo sono di Ezio Cardinali che ringrazio anche questa volta per la sua professionalità.
Per Ezio e per me è un atto d'amore inchinarsi d
inanzi a questa porta delle mura, in legno, antica, incardinata come prigioniera che non parla, non si muove, ferita a morte, ma è presente anche se ormai nessuno si è accorto esista. 

Porta di Pianoscarano è la porta di casa vostra signori amministratori del Comune di Viterbo, porta di casa nostra, ma cade a pezzi, eppure la sua storia è carica di avvenimenti e merita un energico restauro e maggiore attenzione da parte dell'amministrazione comunale, troppo "distratta". 

Porta di Pianoscarano o del Carmine

Porta di Piano Scarano o Pianoscarano si apre sul tratto di mura edificato nel 1148 o secondo altri 1187. 

Foto Ezio Cardinali

 

Mauro Galeotti dal libro "L'illustrissima Città di Viterbo", Viterbo 2002

 

Ezio Cardinali, fotografo

 

Le foto in galleria alla fine dell'articolo sono di Ezio Cardinali che ringrazio per la sua professionalità. Per Ezio e per me è stato un atto d'amore inchinarsi dinanzi a quei colossi in legno, antichi, incardinati come prigionieri che non parlano, non si muovono, feriti a morte, ma sono presenti anche se ormai nessuno si è accorto esistano. 

Luigi Einaudi e la moglie donna Ida ripresi davanti alla fontana dell'Emiciclo delle Ninfe retrostante la Palazzina del Piacere nel parco di Palazzo Farnese

 

Tuscia in pillole
Vincenzo Ceniti Console Touring

Fa sempre piacere ricordare che Nestore Narduzzi - ordinario di Economia politica all'Ateneo di Perugia (notevoli i suoi studi su Economia del Turismo) e assistente universitario nel 1945/46 di Luigi Einaudi - invitò in quegli anni nella sua casa di Carbognano il futuro presidente della Repubblica insieme alla moglie Ida per una salutare scampagnata.

Il frate Juniparo con il giovane indio convertito (da Getty images)

Prof. Alessandro Finzi

Caro Mauro,
credo di aver già rammentato la storia di fra Ginepro a Vitorchiano che hai raccontato recentemente e anche l'episodio di Viterbo, quando il frate vi venne e, per penitenza, volendo essere umiliato, si tolse le vesti, se le mise in capo e, girando per la città, ben presto cominciarono a deriderlo e a tirargli di tutto, compreso quello, si può presumere, che a quei tempi si trovava facilmente per le strade.

 

Frate Ginepro, compagno fedele di san Francesco d'Assisi

Mauro Galeotti

In un articolo che ho pubblicato oggi 18 luglio, il prof. Antonello Ricci cita frate Ginepro, compagno fedele di san Francesco d'Assisi, e il tiranno Nicolao, impegnato nell'assedio a Viterbo, ciò mi dà spunto per proporre fra' Ginepro a Viterbo e i frati che seguirono Francesco.

"L'annunciazione" parte della pala d'altare della Porziuncola ad Assisi, 1393

 

Viterbo
Mauro Galeotti e altri dal web

L'antica la Chiesa di san Francesco alla Rocca, per buona parte, fu affrescata per mano di Prete Ilario da Viterbo nel 1385. E’ importante questo pittore, perché nel 1393 dipinse, tra l’altro, il polittico dell’altare della Cappella della Porziuncola nella Basilica patriarcale di santa Maria degli Angeli in Assisi. 

 

Papa Gregorio XIII
(Vedi anche http://www.madonnadellaquercia.it) 

Viterbo CRONACA STORICA da "PIZZERIA IL MONASTERO VITERBO"
Nicolò Maria Torelli

Pontefici Romani divoti della Madonna della Quercia, vengono a visitarla, ricevono grazie, e concedono privilegi
(Leggi l'inizio delle visite, le trovi qui sotto, appresso alla pubblicità del Monastero)

Seguono altri Pontefici divoti

[...] In questa occasione lasciò un'intiero paramento di broccato bianco per l'Altar Maggiore della Madonna, e per tutti i ministri, del valore di Scudi 500, e ordinò si facesse la sua Statua, che lo rappresentava al vivo inginocchiato avanti la Santissima Vergine.

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 I libri

di Mauro Galeotti

 

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