Italia CRONACA FELICE VEDI I TRE VIDEO
Carla Rocchi Presidente Nazionale ENPA

Care e cari, avrete certamente seguito su tutti i nostri mezzi di comunicazione - anche nostri - le fasi del ritorno a casa della piccola Iceberg.

Si è conclusa una vicenda che aveva tenuto con il fiato sospeso tutti noi e le tantissime persone che nel tempo hanno sostenuto e appoggiato la nostra battaglia.

Ho già ringraziato tutte le Autorità italiane e danesi che hanno contribuito a questo lieto fine ma voglio soprattutto ringraziare le persone speciali che, al nostro interno, non hanno mai mollato ed hanno riavvolto giorno dopo giorno il filo sottile ma fortissimo che ha riportato a casa la piccola e che ha determinato il cambio epocale della normativa danese.

Grazie a Michele Gualano, stratega dei contatti diplomatici

Grazie a Giovanni Losavio, instancabile nella comunicazione e nei contatti con Giuseppe Perna

Grazie a Andrea Brutti per il grande lavoro su FB

Grazie a Andrea Falconi per aver sempre tenuto le fila di tutto ed in particolare della organizzazione dei due viaggi fatti a Copenhagen e infine, considerandola a pieno titolo appartenente alla nostra famiglia, grazie alla cantante Noemi che ci ha sostenuto dal primo momento con determinazione e ottimismo!

Ci siamo regalati un momento di grande felicità!

Con affetto

Carla Rocchi
Presidente Nazionale

E.N.P.A. Onlus
ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI
Via Attilio Regolo, 27 - 00192 Roma

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Dal sito ENPA

I FATTI

17/06/2017
Enpa: corsa contro il tempo per salvare il cane Iceberg. E’ di un ragazzo italiano in Danimarca ed è finito nel braccio della morte di Copenhagen perché è un dogo argentino.

 La storia di Giuseppe è quella di migliaia di giovani italiani che lasciano il Paese in cerca di fortuna e di una vita dignitosa all’estero. Giuseppe è originario di Avellino e oggi lavora e vive in Danimarca insieme con la sua compagna, in attesa del suo primo figlio, e con la sua amata cagnetta Iceberg, una femmina di Dogo Argentino nata nel nostro Paese, quindi con passaporto e documenti italiani.
 
Con Iceberg Giuseppe vive sin da quando lei era ancora una cucciola, per cui, una volta sistematosi in Danimarca, la cosa più normale e più giusta di questo mondo gli è sembrata essere quella di portare con sé la sua amica. Quel che Giuseppe però non sapeva, era che in Danimarca vige la Breed Specific Leigislation, una vera lista nera con le razze dei cani (presunte pericolose). Con loro il destino non è particolarmente benevolo: devono essere sequestrati dalle autorità e uccisi. 

Questo il giovane italiano, che non ha molta dimestichezza con le lingue straniere, poteva anche non saperlo – d’altro canto proviene da un Paese che, fortunatamente, non ha tali pregiudizi – di certo avrebbero dovuto le autorità doganali dell’aeroporto di Copenhagen. Infatti, ed è l’aspetto più incredibile della vicenda, Iceberg non solo viene imbarcata regolarmente sul volo da Roma a Copenhagen senza che nessuno sollevasse alcuna obiezione, ma riesce addirittura a passare i controlli doganali in Danimarca senza difficoltà. E, naturalmente, senza che nessun spiegasse a Giuseppe come funziona con i cani “pericolosi”.
 
Per più di un mese il ragazzo, la compagna e  Iceberg vivono insieme come un nucleo familiare. Poi, a fine maggio accade l’imponderabile. Una zuffa tra cani, una di quelle che capitano molto spesso e che il più delle volte non hanno conseguenze. Così è anche stavolta, se non fosse che una persona, nel tentativo di separare Iceberg dall’altro cane, viene graffiata accidentalmente (una “ferita” superficiale di tre millimetri, è scritto nel rapporto della polizia danese). Ma anche questo piccolo incidente sembra chiudersi senza strascichi.

Sembra, appunto, perché qualcuno segnala alla polizia quel cane tanto simile nell’aspetto a uno di quelli vietati. E così qualche giorno dopo i poliziotti si presentano a casa di Giuseppe, prelevano, Iceberg e lo portano in un canile dove avrebbe avrebbe atteso la propria esecuzione. Ed è a questo punto che inizia una accesa battaglia legale tra Giuseppe, sostenuto dall’associazione danese Fair Dog, e le autorità di Copenhagen. Battaglia che continua anche ora. L’obiettivo di Giuseppe, di Fair Dog e dell’Enpa è quello di fare in modo che Iceberg possa lasciare il Paese e fare ritorno in Italia. Ma, perché ciò sia possibile è necessario che il Ministro alle politiche ambientali e agricole conceda la grazia al cane.
 
Per questo, l’Ente Nazionale Protezione ha scritto, con la presidente Carla Rocchi, una lettera urgente all’ambasciatore italiano in Danimarca e all’ambasciatore danese in Italia affinché intercedano presso le autorità di Copenhagen per salvare Iceberg.

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