Viterbo STORIA Rimasta per lungo tempo nascosta in uno spicchio di terra compreso tra luoghi molto conosciuti

 

Villa al Ponte dell'Elce a Viterbo con le sculture su pietra simili a Bomarzo

Riprendono le conferenze alla Rocca Albornoz di Viterbo, organizzate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici e dall’Università della Tuscia.

Il tema individuato per la prossima relazione appare estremamente suggestivo,  in quanto riguarda la recente scoperta di un sito, oggi compreso nel perimetro urbano.

Rimasta per lungo tempo nascosta in uno spicchio di terra compreso tra luoghi molto conosciuti e frequentati di Viterbo come la ferrovia, la consolare Cassia e il quartiere delle Pietrare, la residenza rurale in località Ponte dell’Elce racchiude nella sua lunga storia, molti degli elementi caratteristici del suburbio viterbese.

Con le sue sculture emergenti dai massi di peperino – ultimi testimoni di un dimenticato barco cinquecentesco frequentato  tra il medioevo e la piena età moderna, testimonia una pagina di storia alle porte di Viterbo che oggi si apre alle indagini di un gruppo di  studiosi.

La ricerca che si sta portando a compimento su questo inedito monumento, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia e il CNR-Ibam, e di cui si presentano i primi risultati in una conferenza alla Rocca Albornoz mercoledì 25 alle 16,30, ha approfondito la lettura diacronica del complesso e del suo più ampio contesto topografico, attraverso l’analisi stratigrafica delle architetture e la ricerca sulla documentazione d’archivio.

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