Viterbo STORIA Padre vicentino, madre di Tuscania, nasce a Montalto di Castro nel 1923. Una folgorante carriera nel teatro e nel cinema. Il paese natio le ha intitolato il nuovo Teatro
di Vincenzo Ceniti

L'attrice Lea Padovani nata a Montalto di Castro (1923-1991)

Se penso a Lea Padovani ho davanti agli occhi Violante di “Pane, amor e….” di Dino Risi (1955), la zitella stagionata, tutta casa e chiesa, animata da una grande e insopprimibile carica erotica. Da incorniciare la scena finale del film, quella dell’esecuzione al pianoforte a quattro mani della Preghiera di  una vergine con l’ex  maresciallo dei Carabinieri Carotenuto cav. Antonio (Vittorio De Sica).

 

La Padovani nasce nel 1923 nei pressi di Montalto di Castro, nell’azienda agricola di Sant’Agostino.

Suo padre di origine veneta, dipendente FF.S  nella locale stazione ferroviaria, sposa una bellissima ragazza di Tuscania (“sembrava uscita da un sarcofago etrusco” dirà più volte la figlia) prima di essere trasferito a La Spezia, dove Lea  frequenta l’istituto Magistrale per poi accedere all’Accademia d’Arte Drammatica su consiglio di Silvio d’Amico che ne aveva intuito le doti e il talento.

Le prime esperienze di palcoscenico sono però di tutt’altro tono e le fa – non senza la disapprovazione del suo mentore -  con la rivista, come soubrette di “Cantachiaro” di Garinei e Giovannini con Anna Magnani e di Macario e in ”Febbre azzurra” con Ugo Tognazzi. Siamo nel’immediato dopoguerra: c’è tanta voglia di divertirsi e rinascere e c’è bisogno di lavorare.

Ma il teatro, la sua vera passione,  la chiama e Lea, consapevole delle sue doti e possibilità, risponde alla grande:  “I parenti terribili” di Jean Cocteau (regia di Luchino Visconti), “Enrico IV” e “Tutto per bene” di Luigi Pirandello con Ruggero Ruggeri.

Questo suo impegno per il “tavolaccio” le varrà nel 1954 un “Nastro d’Argento” speciale per le sue interpretazioni. Tornerà al teatro più tardi: “La gatta sul tetto che scotta” (di Tennessee Williams), “Ruy Blas” (di Victor Hugo) e “Il testimone” (di Arnoldo Foà) dopo e durante i molti impegni cinematografici targati anni Cinquanta-Sessanta.

Ricordo, per averlo visto più volte, “Il seduttore” (1954) con Alberto Sordi e, naturalmente, il “Pane, amore e….” di Dino Risi dell’anno dopo. Ma ce ne sono molti altri insieme a Totò, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Vittorio De Sica, Walter Chiari…..

Notevoli i film “Cristo fra i muratori” (1949), “Tempi nostri” (1954), “Gran Varietà” (1954),  e “La noia” (1963).

Le Padovani è anche doppiatrice, attrice di prosa televisiva e di sceneggiati TV. Citiamo tra gli altri, “Piccole donne”, “Ottocento”, “La quinta colonna” e “L’amante dell’Orsa Maggiore”.

Da raccontare l’incontro con Orson Welles che conosce per caso a Taormina. Il geniale artista, attratto dalle sue doti istintive, la vuole per il suo “Otello” cinematografico che viene però girato in lingua madre. Lea si metterà a studiare l’inglese giorno e notte. Ci riesce. Non solo. Propone al regista di girare alcuni esterni a Tuscania e nella cripta della chiesa di San Pietro. Per una serie di circostanze dovrà rinunciare  alla sua parte ma ormai Tuscania entra nella scenografia dei film. La location è tanto suggestiva che farà da sfondo anche a “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli e “Uccellacci e Uccellini” di Pasolini.  

Lea Padovani è stata antidiva per eccellenza.

Non amava la pubblicità ed  era molto riservata, al contrario di tante sue colleghe di quegli anni che facevano a spinte per fare carriera. Appena poteva, tornava nella casa della madre a Tuscania in via di Valle dell’Oro per ricordare i tempi dell’infanzia quando in una cantina giocava con le sue amiche a “stoterare” le pannocchie e a gustare, come ricorderà, l’odore acre del vino novello.

E’ stata una degna figlia della Tuscia Viterbese il cui nome a caratteri cubitali troneggia oggi sulla facciata del nuovo Teatro di Montalto di Castro.
Muore a 68 anni, nel 1991

(Articolo già pubblicato ne “La Loggetta” 100/Settembre 2014).

Vincenzo Ceniti

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 838 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it