Le 48 foto a fine articolo sono di Mariella Zadro

Mariella Zadro 

Attraverso lo studio della storia, conosciamo non solo le proprie radici, ma apprezziamo maggiormente la ricchezza delle testimonianze che il nostro territorio ci regala.

Ogni qualvolta, si riporta alla luce un reperto o si riapre al pubblico un sito, un pezzo di storia ritorna fruibile al visitatore. 

Dopo il taglio del nastro, è il Sindaco Francesco Coppari a dare il benvenuto a tutte le persone presenti, ed esprimere la propria soddisfazione in quanto dopo circa vent’anni di lavori, oggi poteva restituire alla popolazione vetrallese un complesso storico di grande importanza. 

Presenti anche l’ASS. all’Ambiente e Turismo Pasquinelli Enrico, l’ASS. Servizi Sociali e lavori pubblici Anna Maria Palombi, il vice Sindaco Sandro Costantini e l’ASS. Alla Cultura Diana Ghaleb; hanno tutti ricordato l’ottimo risultato ottenuto attraverso una sinergia di intenti.

Un saluto è arrivato anche dal Parroco di Tre Croci, Padre Gino Gianfrancesco che ha sottolineato l’inserimento della chiesa , nella sua parrocchia.  

Presente, in questa occasione, il Presidente dell’Associazione Via Francigena Massimo Tedeschi che, con immenso piacere ha sostenuto l’apertura di questo sito, ed illustrato le iniziative in programma per i venti anni di attività.

“Vetralla, ha tenuto a precisare, è uno dei comuni che nel 1987 è stato inserito, dal Consiglio d’Europa nel programma degli Itinerari Culturali europei con la Dichiarazione di Santiago de Compostela”.

 La Dichiarazione afferma quanto segue: “Possa la fede che ha ispirato i pellegrini nel corso della storia, unendoli in un'aspirazione comune e trascendendo le differenze e gli interessi nazionali, ispirare oggigiorno, noi, e in particolare i giovani, a percorrere queste rotte per costruire un società fondata sulla tolleranza, il rispetto per gli altri, libertà e solidarietà. 

La partenza di cinque persone dalla Cattedrale di Canterbury (Inghilterra) è prevista per il 16 giugno.  Arriveranno a Roma ripercorrendo la Via Francigena seguendo le indicazioni dell’arcivescovo Sigerico.  Nell’anno 990 scrisse un diario descrivendo le 79 tappe dell’itinerario Roma-Canterbury.

Una tappa sarà proprio presso il complesso storico di Foro Cassio (previsto 6 – 7 settembre) poi, proseguiranno per Roma e oltre, a Santa Maria di Leuca (18 ottobre). Infatti, è stato trovato un diario di un francese (Bordigalenze Anonimo del 333) che di ritorno dalla Terra Santa, approdò nella cittadina pugliese. 

Ogni pellegrinaggio sarà organizzato nel rispetto di tre parole: Ripartenza, Patrimonio (materiale e immateriale) e Europa; parole ricche di significato che abbracciano le motivazioni del pellegrinaggio.

Per conoscere le origini del sito, si consiglia di leggere una fonte: “Vetralla lungo la Via Francigena” a cura di Davide Ghaleb Editore

Foro Cassio è il più rilevante nucleo abitativo del territorio vetrallese in epoca romana. Sorse come statio lungo la via Cassia ed è probabile che sia stato impiantato contemporaneamente all’apertura della strada (intorno alla metà del II sec. a. C.). Viene riportato nella Tabula Peutingeriana come la stazione stradale di “Foro Cassi” (la settima di Roma) compresa tra quella di “Vico Matrini”, situata più a sud, quella delle “Aquas Passaris” distanti rispettivamente 4 e 11 miglia.

L’abitato si sviluppava probabilmente con un impianto ortogonale, di cui restano solo le descrizioni di eruditi del XVII-XVIII secolo, che raccontano di un impianto termale con mosaici, opere idriche, sepolcri, edifici lussuosi con colonne e con pavimenti in mosaico o rivestiti di marmi, alzati con intonaci dipinti, sculture marmoree, rinvenimenti di vario materiale fittile e di monete d’argento e di bronzo. Attualmente conserva ben poco dei resti archeologici citati e quelli superstiti si trovano all’interno delle proprietà private: un tratto della Cassia, resti di alcuni monumenti sepolcrali eretti lungo la via consolare e varie strutture in calcestruzzo pertinenti a ville e a cisterne.

Agli inizi del 2000 la British School at Rome ha condotto una serie di prospezioni geofisiche nella zona di Foro Cassio e soprattutto intorno alla chiesa di S. Maria. I risultati delle indagini prefigurano l’esistenza di un variegato complesso di strutture interrate di epoca antica e medievale; tra esse si è voluta riconoscere la presenza di un mausoleo o di recinto templare a pianta quadrangolare, di un fossato, di un piccolo anfiteatro e di vari sepolcri.

In questa situazione intorno al IX secolo viene impiantata una chiesa dedicata alla Vergine, nuovo fulcro di Forum Cassii, località sempre citata nei tre grandi itinerari della tarda antichità e nel resoconto del viaggio intrapreso dall’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, che vi si fermò durante il suo pellegrinaggio lungo la Via Francigena (tra il 990 e il 994) con il nome di Furcari. 

Nel XIII secolo il luogo viene dotato di un lebbrosario, confermandone l’importanza quale stazione per la sosta e l’assistenza lungo il tracciato della Via Francigena. L’attuale edificio ecclesiale, oggetto di interventi di restauro tuttora in corso, dotato di un atrio antistante la facciata al quale si accede da un ingresso ad arco, presentava a sinistra un altare sovrastato da una lapide con croce a rilievo e le lettere PS VERO (Porta Sancta Veronicae).

Sulla facciata a capanna si apre un finestrone con transenna decorata a nastri intrecciati, riferibili all’VIII-IX sec. d. C. L’interno a navata unica terminante con tre piccole absidi, è ricco di tracce pittoriche che ne testimoniano l’uso protratto dall’XI al XV secolo.

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