Cristoforo Melinelli, Giorgio Falcioni e Vincenzo Ceniti in visita alla Grotta nella giornata Ucsi del 2014 (Archivio Vincenzo Ceniti)

Tuscia in pillole

Vincenzo Ceniti

“Abbiamo visto la Madonna”. Tre bambine Ivana, Brunilde e Maria Antonietta (8-9 anni) sconvolsero il 19 maggio 1948 il paese di Marta gridando al miracolo.

L’avevano vista, col Bambino in braccio, in una grotta lungo la provinciale per Capodimonte dove erano andate per mettere al fresco un canestro di fiori campestri raccolti in vista della processione del Corpus Domini. Come accade nei piccoli paesi (ricordate il film “Pane, amore e fantasia” con il miracolo delle 5.000 lire? ) si formò subito una ressa di persone, anche dai centri vicini, che misero in difficoltà le autorità di pubblica sicurezza costretti addirittura a contingentare l’afflusso nella grotta per evitare incidenti.

Si contarono per alcuni giorni migliaia di curiosi e fedeli. Le apparizioni ebbero a ripetersi con veggenti  di tutte le età, alcuni dei quali andavano in estasi di fronte alla Madonna. 

Ricordo che mio padre proveniente da Valentano insieme a Carlo Minciotti (allora presidente dell’Ente del Turismo), vedendo quell’assembramento insolito si fermò e scese dall’auto pere rendersi conto di quanto stesse accadendo. Una delle tre bambine – mi raccontò più volte – si diresse verso di lui e gli donò un fiore. A casa non sapevamo come giudicare l’accaduto, se una grazia o una premonizione.  

Ad uno dei veggenti la Madonna avrebbe detto che quanto prima si sarebbero verificati due miracoli. Sembra che un prodigio riguardasse una bambina che venne guarita da un male incurabile al braccio. Il secondo miracolo sarebbero stati i mille colori improvvisamente assunti dal sole. Le autorità ecclesiastiche non si pronunciarono sostenendo che si trattava di fantasie o di fatti diabolici. 

Possiamo comprendere lo stato d’animo del parroco di allora, don Liberato Tarquini, combattuto tra il  fervore dei fedeli e i comportamenti rigorosi del vescovo della diocesi Giovanni Rosi, seppur contagiato da tante dimostrazioni di fede.

La statua della Madonna sommersa da ex voto di ogni tipo, è il 2014 (Archivio Vincenzo Ceniti)

Posizioni più determinate vennero poi assunte, negli anni Cinquanta, dal vescovo Luigi Boccadoro, che scoraggiò ogni emotività.  Va comunque ricordato che il suo successore Fiorino Tagliaferri alla fine degli anni Ottanta fu più permissivo, rimuovendo il divieto di pregare nella Grotta che era stato precedentemente imposto. 

Le prudenze della Chiesa non arrestarono tuttavia la crescente devozione per la Madonna della Grotta, alimentata  anche da persone di altre località che hanno contribuito a mantenere vivo il ricordo di quel 19 maggio 1948. Oggi la Grotta è una ulteriore attrattiva di Marta frequentata da fedeli e turisti che leggono con interesse e curiosità nelle bacheche alle pareti la storia di quanto accaduto.

Va detto che i Martani hanno sempre avuto un particolare culto per la Madonna che si esprime in modi vistosi e solenni il 14 maggio di ogni anno con la festa della Madonna del Monte, meglio conosciuta come la “Barabbata”. 

Marta 1950 c. la Grotta con la Madonna (Archivio Mauro Galeotti)

Mario Prugnoli (1915-2016) memoria storica di Marta, ultracentenario e custode della Grotta per tanti anni, ha riunito in un libretto, alla fine del Novanta,  le grazie e i miracoli testimoniati da decine di fedeli. E’ una raccolta ingenua se volete, ma di interesse, al pari delle collezioni di ex voto che solitamente accompagnano le apparizioni mariane in ogni parte d’Italia.

Tanti gli aneddoti. Sentite questo. Tempo fa TeleViterbo fece un servizio sulla Grotta con varie interviste. Parlò anche un vecchio oste del posto. Alla domanda su che idea s’era fatto rispose “Io non so niente, so solo che in quegli anni ho venduto tanto vino”. 

Dunque gita a Marta: certamente il centro storico, la torre medioevale, il villaggio dei pescatori, la zuppa mare-lago, il persico reale, il bagno al lago al cospetto dell’isola Martana e di  Amalasunta, la “Barabbata”… ma anche la Grotta della Madonna.