Frontespizio dell’invito al pranzo ufficiale per l'inaugurazione della ferrovia Viterbo Roma
(Raccolta Vincenzo Ceniti)

Vincenzo Ceniti Console Touring Club

1894: un anno da incorniciare. Per la famiglia del Touring Club è quello di fondazione dello storico sodalizio che il gruppo consolare di Viterbo ha ricordato nel novembre scorso dopo 125 anni di attività.

Per i viterbesi è l’anno della inaugurazione della ferrovia Viterbo-Bracciano- Roma Trastevere realizzata in due anni, record impensabile ai giorni nostri, malgrado il buon esempio del nuovo ponte di Genova. I lavori iniziarono infatti nel 1892.

Le cronache raccontano che l’inaugurazione della stazione ferroviaria di Porta Romana del 29 aprile 1894 con l’arrivo del primo treno da Roma fu un evento eccezionale che avrebbe dovuto preludere al prolungamento della linea fino a Siena (che non si fece mai).

Così era almeno nelle aspettative di tutti, in primis del sindaco di allora Giuseppe Bazzichelli a capo di una giunta composta da Clemente Carletti, Crispino Borgassi, Giuseppe Contucci e Giovanni Petroselli.

Alla cerimonia assistette una grande folla di ogni ceto sociale, dai ricchi ai popolani (come si scriveva allora) assiepati sulle due tribune allestite nel piazzale antistante alla stazione.

Il treno trainato da un locomotiva a vapore partì da Trastevere alle ore 7 del mattino per arrivare a Porta Romana intorno alle ore 12,40 (stop prolungato a Ronciglione per la “refezione”).

Bandiere e festoni tricolori, inno reale, applausi, evviva, discorsi, curiosità, qualche polemica, buffet e pranzo predisposto e servito dal “Cav. Vincenzo e F.llo Schenardi” (simpaticamente conosciuto come Cencio) che si tenne alle ore 16, come da colorito invito, probabilmente a Palazzo dei Priori.

Ecco la “Distinta” (non si chiamava ancora menu) con commensali tutti seduti in posti prenotati:

Ostriche del Fusaro,
Zuppa Nazionale,
Pasticcini alla Torinese,
Trota,
Spigola,
Dentice alla Reale,
Filetto di Bue alla Veneta,
Spongato,
Asparagi trifolati al burro,
Palanche allo spiedo,
Insalata Russa,
Pasta Margherita,
Forme gelate alla crema e frutti,
Caffè,
Liquori.
Vini:
Bianco Viterbo-Chianti, Capri bianco, Madera, Spumante, Spitalieri, Carponè.

Il treno ripartì per Roma alle ore 19.

Dal giorno seguente, 30 aprile 1894, il biglietto di andata e ritorno marcava lire 6,50.

Viterbo aveva già un’altra linea ferroviaria realizzata nel 1886 che la collegava ad Attigliano.

Ma la Viterbo-Roma aveva tutt’altro appeal per i viterbesi.

Nel 1889 un imprenditore di allora realizzò nel palazzo Grandori appena edificato in piazza della Rocca un Grand Hotel con attrezzature termali che ebbe però scarso successo.

Le previsioni di sviluppo commerciale, turistico e termale che le due ferrovie avrebbe dovuto favorire non si verificarono.