Viterbo CRONACA STORICA da "PIZZERIA IL MONASTERO VITERBO"
Nicolò Maria Torelli

 

                                           La Madonna della Quercia

L'anno 1512, ritornava dalla fiera di Toscanella [Tuscania] Benedetto Peniattelli da Visse [Visso] capo Vergaro della Dogana con buona somma di denari, quando fu preso da alcuni banditi, che tiratolo fuori di strada nel più folto della Selva, e spogliatolo del tutto, volevano torgli anche la vita.

Ricorse Benedetto in si fortunato incontro alla sua particolare Avvocata Maria SSma della Quercia, pregando gl'assassini, che per amor di lei volessero almeno lasciarlo in vita.

Dal che quei crudeli all'improviso mutati si contentorno, ma legatelo ad un albero con le mani dietro lo lasciorno con la sola camiscia alla discrezione delle fiere, e al tormento della fame.

Stette per due giorni continui così legato, e ridotto quasi all'estremo non solo per la fame e sete, ma altresì per le molestie delle mosche, vespe e simili; e con quel poco spirito, che gli restava rivolto cogl'occhi lagrimosi al Cielo così parlò alla sua Avvocata: Madonna SS.ma della Quercia pietà; non merito d'essere esaudito, perché più volte il vostro Divin Figliuolo; ma voi siete rifugio de peccatori, voi porgeste a tant'altri pronto soccorso, ricordatevi delle mie miserie, sapete quante volte vi ho visitato nella vostra Chiesa; sempre vi sarò più divoto, soccorretemi Madre SSma.

Con queste, ed altre simili parole invocava questa Miracolosa Imagine, quando all'improvviso si vidde avanti un Pastorello con un bianco pane nelle mani che li disse: consolati Benedetto, perchè la Madonna ti ha esaudito, mentre comparsami la forma di veneranda Signora mi ha insegnato questo luogo con impormi che venissi a scioglierti, e dandomi questo pane, mi comandò te lo portassi per tuo ristoro.

Con qual contento, e tenerezza di cuore ringraziasse la sua Liberatrice, ogn'uno puole imaginarlo.

Onde sciolto e reficiatosi con quel pane, tornò a Toscanella, dove per sua maggior consolazione intese essere già in mano della Giustizia li  banditi, e che avria ricuperato il tutto, come successe.

Per il che doppiamente obligato, portò in questa Chiesa la sua Statua, che lo rappresenta al vivo legato all'albero.

Frate Nicolò Maria Torelli: Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo, in Viterbo 1793, pag. 122-124

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