Viterbo STORIA
Alessandro Finzi, Centro Studi Santa Rosa da Viterbo

Il prof. Alessandro Finzi

Chi ha letto alcuni giorni fa l'articolo: "La Rosa viterbese tra i corsari del pacifico e i soldati dell’ejercito libertador del Cile" sarà rimasto sorpreso nel vedere il nome di santa Rosa coinvolto in vicende di guerra in paesi così lontani.

Bisogna ammettere che Stefano Aviani Barbacci, massimo specialista del "Centro Studi Santa Rosa da Viterbo" per quella parte del mondo, continua a fare sorprendenti ritrovamenti storici.

Ma c'è da domandarsi: come mai l'antico convento francescano intitolato a Rosa da Viterbo, col suo piccolo insediamento sulle altitudini di un passo andino, è diventato Rosa de los Andes. Il fatto appartiene al fenomeno dell'appropriamento dei santi che la gente fa per sentirli vicini.

Per questo, per esempio, sant'Antonio è diventato "da Padova" e del tutto italianizzato pur essendo portoghese (António de Lisboa) e Maria, che si ritiene fosse nata a Nazareth, diventa francese come Madonna di Lourdes o bosniaca, come Madonna di Medjugorje, quasi che di madonne ce ne fossero tante quante le località in cui la sua devozione è particolarmente intensa.

Ecco dunque che la Santa Rosa, conosciuta e venerata dai conquistatori spagnoli e poi anche dai popoli indigeni, si localizza e diventa Rosa de los Andes e Stefano Aviani ha illustrato il passaggio per cui appunto Villa Santa Rosa de los Andes ha storicamente preso il nome dal vicino convento di Santa Rosa da Viterbo. Ma veniva ricordato anche che era passata alla storia la vicenda di un corpo di spedizione, proveniente dall'Argentina per andare in aiuto agli indipendentisti cileni, e che gli ufficiali si erano acquartierati proprio presso il convento.

Se consideriamo, come abbiamo più volte illustrato, che le biografie di santa Rosa erano diffuse nell'America latina fin dai primi decenni dopo la conquista di quei territori e ne era sorprendente la dettagliata conoscenza, ecco dunque spiegato come facilmente la narrazione del coraggioso impegno della Santa in difesa del cattolicesimo contro l'eresia catara e del papato contro l'imperatore sia diventato un simbolo della difesa della nascenti patrie contro il dominio della lontana Spagna.

Aviani faceva notare come, nel Nuovo Mondo, la predicazione francescana portava Rosa a modello di 'espíritu varonil' e il termine 'varonil', cioè 'virile' sembra a noi oggi forse improprio, ma io stesso, illustrando recentemente un quadro in cui la Santa veniva rappresentata in un quadro con didascalia in tedesco notavo l'attributo di 'Heldin', cioè 'eroina', accentuando un aspetto che ben spiega come il nome di Rosa possa essere diventato simbolo di lotta e di vittoria e dunque perfino un veliero attrezzato per la guerra, con le fila di bocche dei cannoni che si aprivano sulle fiancate, potesse portare il nome di Rosa de lo Andes, che, riadattato al costume locale, non era altro che quello di Rosa da Viterbo.

 

L'acquartieramento al convento di Rosa da Viterbo

La flotta cilena con Rosa de los Andes

Riportiamo le due immagini trovate da Stefano Aviani a illustrare questo commento. La corvetta "Rosa de los Andes", ricorda Aviani, combatté lungo tutto la costa del Pacifico fino alla Colombia, favorendo la vittoria di Simon Bolivar, eroe dell'indipendenza degli stati che vi si affacciano, fra cui la Bolivia che ne ricorda appunto il nome.

E nominando la Colombia non possiamo dimenticare che già anni fa abbiamo narrato che vi si trova la grande città di Santa Rosa da Viterbo il cui nome fu voluto per volontà di popolo e fu la prima città repubblicana, cioè fu la prima che si sottrasse al dominio del viceré avendo ottenuto una propria autonomia con una amministrazione eletta dai cittadini.

La città porta nella sua bandiera, fra gli altri simboli la rosa, che ne simboleggia l'origine del nome.

Ricordo questo fatto perché si ben chiaro che dall'estremo sud all'estremo nord del continente sudamericano, santa Rosa da Viterbo ha marcato la storia. 

  

Il duomo della città di Santa Rosa da Viterbo

 

L'edificio della scuola "Santa rosa da Viterbo"

Ecco una vista dell'antico duomo ed uno dell'imponete mole della Scuola "Santa Rosa da Viterbo". Come si vede nella figura, la città, quasi a commento di quanto ho detto, viene ricordata "come nobile e colta città repubblicana"

 

 

  

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