Viterbo STORIA
Alessandro Finzi

                               Santa Rosa e San Donnino, affresco nel Duomo di Ivrea (photo by Laurom)

Caro Mauro,
l'affresco da te trovato nel duomo di Ivrea in cui è raffigurata santa Rosa merita un commento.

L'affresco si trova nel deambulatorio alle spalle del coro e questa è una delle strutture che risalgono all'anno mille, fortunatamente sopravvissute a una serie di successivi rifacimenti.

Si tratta di un'opera del XIV secolo di autore ignoto (con un'ipotetica attribuzione ad Aimone Duce). Che si tratti di santa Rosa (insieme a san Donnino) lo sappiamo dalla scritta in alto sotto l'arco ornato di colore rosato, ma si tratta di uno di quei casi in cui, se non fosse per la scritta che indica la richiesta del committente, sicuramente dall'immagine non potremmo riconoscere la Santa. D'altra parte tu stesso hai osservato che le poche notizie biografiche sono abbastanza approssimative quando non errate. Verrebbe da chiedersi come mai ad Ivrea possano aver richiesto un'immagine della santa viterbese e la risposta ovvia è che Ivrea si trova sul percorso della via Francigena per cui Viterbo era sosta quasi obbligata per tutti i pellegrini che si recavano a Roma.

Ma torniamo all'immagine: la Santa indossa un abito verde con decorazione a piccoli fiori rossi che, debitamente ingranditi, appaiono come visti di profilo e forse raffiguranti delle rose. Alla vita, anziché il classico cordone, vediamo una cintura rossa, assolutamente inappropriata, Manca il velo sulla testa e compare invece un lussuoso mantello rosso con interno bianco. È evidente che viene attribuito a Rosa uno stato sociale molto superiore al suo, ma la cosa non è poi tanto strana perché, per parecchi secoli, perfino re e regine accedevano all'ordine dei terziari che consentiva di prendere i voti mantenendo tuttavia le condizioni di vita loro pertinenti.

Altra cosa strana è che Rosa regge un libro nella mano destra, verosimilmente un vangelo, attributo che non le appartiene assolutamente, anche perché non risulta che sapesse leggere e quando predicava si rifaceva semplicemente a quanto aveva appreso dalle omelie dei francescani nella chiesa della Crocetta. Unico facile riferimento è il rametto con tre roselline (le antiche varietà), tenuto fra il pollice e l'indice della mano sinistra.

[A volte anche la fantasia lavora e la grande macchia che copre il corpo di san Donnino appare come la testa di un drago che, dopo aver divorato il corpo del santo si volge indietro minaccioso verso santa Rosa che, tranquilla, gli mostra il dito medio levato.]

Una curiosità è che l'aureola, insolitamente, non è circolare, ma sembra seguire le linee del volto, però è interessante notare che si completa perfettamente col bordo dell'abito attorno al collo.

Caro Mauro, anche in Italia ci sono molte più immagini da santa Rosa di quante si possa supporre. Basta cercarle. Come sai Pedro, Stefano, ed io, ci siamo specializzati per la ricerca fuori dai confini italiani.

A questo punto, per l'Italia, non posso che iscriverti, ad honorem, come membro della nostra squadra.

Un abbraccio. Alessandro

--------------------

Alessandro grazie per l'onore che mi dai e che accetto con tutto il cuore.
Un forte abbraccio. Mauro

 

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 824 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it