Viterbo STORIA
Elisa Angelone

 

Titolo: Immagine della Madonna SS.ma Addolorata dedicata all’Ill.me Sig.re Priora e vice-priora della V. Compagnia de Sette Dolori donna Elisabetta Marcucci e donna Anna M.a Malvaroli dei PP. Servi di Maria della Città di Viterbo
Incisore: C. Sella (Carlo Sella)
Disegnatore: A. Rinaldi
Anno: XIX secolo, primo quarto (1800-1825)

Materiale: Rame
Misure: mm. 306x210
Provenienza: Convento S. Maria della Verità a Viterbo

La Madonna Addolorata nelle statue vestite

La Mater dolorosa è frequentemente rappresentata in statue vestite.

In queste statue la Chiesa da tempo ha proibito il vestito nero: questo per sottolineare che, pur nel suo dolore immenso, la Vergine era fiduciosa della prossima Resurrezione e nel valore della morte del Figlio, che così salvava l’umanità tutta11.

La statua della Madonna Addolorata

“L'Ecc(ellen)ti(ssi)ma Sig(no)ra principessa D. Bernardina Dondebei Aldani Moglie dell’Ecc.mo Sig(no)re D. Orazio Albani, frat(el)lo della f. m. di Papa Clemente Undecimo, e M(ad)re delli due (…) Cardinali di S(an)ta Chiesa. Al pre(se)nte viventi, che il Sig.r Iddio lungam(en)te conservi, tutto che per lo più abitante, non in Viterbo, ma in Soriano, Principato della sua Ecc(ellentissi)ma Casa nel leggere nell’anno 1722 la vita del n(ost)ro Santo F(ondato)re. Filippo Benizzi avendo in essa ritrovato come q(ues)to S(an)to Padre aveva in(sti)tuita e propagata la Divozione de Sette Dolori di M(ari)a V(ergin)e nostra p(at)rona, e che perciò era proprio del nostro Ordine, dal Sig.r Dottore Pevanzani di Viterbo, suo familiare, fece ricercare dal P. M.ro Francia, attualmente Priore di q(ues)to Convento informazioni di questa devosione, il quale avendocela mandata con significargli il modo, che si praticava in tutto l’ordine n(ost)ro e qualm(en)te nella nostra Chiesa vi era eretta la Compagnia dei Fr(at)elli e Sorelle, la sud(ett)a Principessa innamoratasi di si Santa Devozione, e per partecipare dell’Indulgenze concesse dai Sommi Pontefici, et ultimam(en)te dal Regnante Santo Pontefice Benedetto Decimoterzo alla Compagnia ed a quelli che frequentano q(ues)ta Santa Devozione, e recitano la Corona dei sette Dolori di M(aria)a Vergine scrisse al d. P(adr)e P(rio)re, che lo pregava a farla scrivere in d(ett)a Comagnia.

Tanto fu fatto dal P(ad)re Priore, anzi, il med(esimo) P(adr)e Priore s’annanzò a supplicarla di degnarsi che egli la facesse Priora per sempre della Compagnia de Sette Dolori di M(aria)a. La Sig(no)ra Principessa rispose, benignam(en)te accettando la sud(dett)a susperità che però nell’anno 1725 fece venire da Lucca a tutte sue spese la Testa e mani di stucco per una nuova Statua rappresentante l’Immagine di M(ari)a Addolrata, da portarsi in Processione per la Città nella sua festa, che da noi si fa nella 3ª domenica di settembre e di più gli mandò a donare una veste di seta con il suo Manto tutta raccamata a fiori alla cinese, e lavorata dalle sue p(ro)p(ri)e mani.

Nell’anno poi 1726 l’istessa Sig(no)ra Principessa seguitando ad essere Priora come a tergo nel giorno d(ell)a sud(dett)a festa mandò a donare alla med(esim)a Mad(onn)a Santis(si)ma Addolorata una bellissima Pianeta di drappo rosso di seta con tutti li suoi fornim(en)ti parim(en)te ricamata con le sue mani stà posta nella n(ost)ra Sacrestia dando ancora speranza di mandarli ogni anno qualche altra cosa …”. (Decreti 1796, pp. 36-37).

“La tendina di seta color celeste con il Cuore, e le sette spade di Lamina d’argento, colla quale si tiene coperta l’Immagine di Maria Vergine Addolorata nell’Altare Maggiore fu fatta ricamar in Roma dalla Sig.ra Francesca vedova Frontini di questa Città a sue spese, e data in dono nel mese di Marzo 1823 in occasione del settenario della Settimana di Passione, per special devozione ai Suoi Sette Dolori, e per grazie ricevute da Dio per di Lei intercessione; essendosi anche a ciò indotta per essere rimasta la vecchia Tendina si scolorita e logora che non era più decente di tenerla esposta al pubblico, segnatamente nel Settenario il più Solenne dell’anno, e nelle altre feste che si celebrano in nostra chiesa”. (Memorie 1818-73, c. 9).

Le vesti della statua della Madonna dei Sette Dolori

Sono molte le notizie relative ad abiti donati alla Vergine dai fedeli nel corso del XVIII e XIX secolo:

“A di 4 Luglio 1728. Il Rev(eren)do P(ad)re Priore propose a i PP. capitol(armen)te congregati se si contentavano si guastasse una veste vecchia rossa di damasco della Mad(onn)a de i 7 dolori per farne una Pianeta negra havendone la Sag(resti)a Grande necessità”. (Decreti 1796, c. 64v.)

“Il di … Aprile 1731. “L’ecc(ellentissi)ma D(onn)a Ma. Bernardina Albani Priora della Compagnia dei Sette Dolori il Mese e l’anno sud(dett)o Mandò a donare alla nostra chiesa un velo da spalle di drappo Bianco con fodera di taffetà bianca raccamato nel mezzo a Oro il SS.mo Nome di Gesù, come pure nelle quattro canti con fiori d’oro e seta”.

“Memoria come l’anno 1743. L’Ill(ustrissi)ma Sig.ra Eleonora Calabresi nei Lommellini donò un abito di damasco trinato di colore nero per vestire la Statua della SS.ma Vergine Addolorata essendo priore il P(ad)re Cristofano Polverini”. (Decreti 1796, c. 54)

“L’Ill(ustrissi)ma Sig.ra Contessa Rosa Torellini l’anno 1745 donò un Abbito di Broccato di Francia con fondo Rosso e Bianco per vestire la Statua della SS.ma Vergine Addolorata che si porta in processione”. (Decreti 1796, c. 55)

“A di 26 *agosto 1825+ speso scudi due e baiocchi cinquanta per un abito che una pia persona ha regalato alla Madonna”. (Uscita 1810-29, c. 126)

La macchina

La statua esisteva già nel 1720 quando i pp. si impegnano a far rifare la macchina per portarla in processione, che viene nuovamente cambiata nel 1745:

“A di 6 settembre 1720. Teodoro Pierotti Priore propose alli PP. se si compiacevano che il Con(ven)to spendesse circa tre scudi e mezzo in far rifare la Macchina della Madonna de 7 dolori per essere quella che vi era tutta rovinata e di poco decoro della Madonna e dell’Abito portare quella tutta rovinata in Processione. Mandò partito e passò con tutti li voti favorevoli e la spesa fu di scudi tre e baiocchi undici”. (Decreti 1796, c. …)

“Memoria come l’anno 1745 essendo Priore il P(adr)e Antonio M. Geminiani fu fatta la Macchina per portare processionalmente la statua della SS.ma Vergine Addolorata e la spesa per d(ett)a Macchina è stata di scudi sessantasei e baiocchi cinquanta …” . (Decreti 1796, cc. 55)

Festa dei Sette Dolori

Spese per la festa:

“Per soprappietanza a PP. b(aiocchi) trentadue; scudi due alla Comp(agn)ia della Maddalena per la solita onoranza di venire alla Processione; e scudo uno e b(aiocchi) venti per libbre tre di cioccolata solita darsi a quei che vengono a celebrare la S. Messa per corrispondenza e b(aiocchi) diciassette in Panbiscotti dati con la cioccolata, e b(aiocchi) venticinque al Diacono, e suddiacono per la Messa cantata, e assisterono anche al Confessionario, e b(aiocchi) ventidue e mezzo a tre chierici che assisterono alle Funzioni e b(aiocchi) nove per la colizione dei med(esim)i e b(aiocchi) trenta a tamburini e b(aiocchi) cinque al Crucifero, e b(aiocchi) quindici per la merenda data a sei Religiosi Agostiniani che intervennero alla processione, in tutto scudi quattro e baiocchi settantacinque.” (Decreti 1796, c. 57)

L’Oratorio della Madonna Addolorata

Nel 1746 è attestata l’esistenza di un Oratorio presso il podere Cuculo di proprietà dei padri dell’Ordine:

“Il 30 dicembre dell’anno 1746 essendo alla Visita di questo Convento il M. R. P. M.ro Giuseppe Maria Pinelli Pro(vincia)le. A petizione del P. Priore e PP. si portò personalmente a visitare l’Oratorio sotto l’invocazione di Maria SS.ma Addollorata nuovamente eretto dentro il Casale del Nostro Podere del Cuculo …”. (Decreti 1796, c. 55)

Priorato dei Sette Dolori

“A di 20 maggio 1822. Il R(everen)do P(ad)re Priore convocati Capitolarmente i PP. Discreti, fece noto ai Med(esim)i essere passata agli eterni riposi la Nobil Donna Sig.ra Fulgenzia Cristofari nata Lazzarini già Priora de’ Sette Dolori in conseguenza era necessario venire all’elezione di una nuova Priora; fu pertanto dal Med(esim)o proposta la Nobil Donna Sig.ra Eustachia Cristofari nata Gentili, che mandata a partito restò vinta con tutti i voti favorevoli in N. di 3 tanti essendo i discreti. Venne accordato ancora (…) il solito regalo da farsi alla nuova Priora consistente in un Libretto Corona, ed abitino il tutto di M. SS.ma Addolorata, di convenienza corrispondente al merito della prelodata Sig.ra Priora”. (Memorie 1818-73, c. 7)

Le stampe devozionali

In occasione della celebrazione in onore della Madonna Addolorata, che cadeva il 15 settembre, i servi di Maria si preoccupavano di sostenere e diffondere quella devozione con la distribuzione di centinaia di immaginette della madonna che prima erano fatte stampare a Roma, poi forse a Viterbo.

“Uscita di Settembre 1825. A di 17 per duecento immagini della Madonna Addolorata per dispensare alli devoti scudo uno”. (Uscita 1810-29, c. 127)

“Uscita di Agosto 1826. A die 14 d(ict)o pagato allo stampatore scudi due e baiocchi ventuno e mezzo per aver stampato 100 ore della Madonna.

Speso scudo uno e baiocchi trentacinque per sessanta immagini di S. Filippo e trecento dell’Addolorata.

Porto da Roma delle medesime, baiocchi dieci”. (Uscita 1810-29, c. 139)

“Uscita di Settembre 1828. Per seicento immagini, le quali furono dispensate il giorno della Medesima *Addolorata+ speso scudi quattro e baiocchi 10”. (Uscita 1810-29, c. 173)

“Uscita di settembre 1829. Per 700 immagini, e porto spese scudi quattro e baiocchi venti”. (Uscita 1810-29, c. 192)

“Uscita Settembre 1830. Speso scudi due e baiocchi cinquanta per immagini dell’Addolorata”. (Uscita 1829-53, c. 13)

“Uscita Settembre 1831. Per n. 525 dell’Immagini dell’Addolorata venuti da Roma speso scudi 3,10”. (Uscita 1829-53, c. 27)

11 L. Bartoli, Lessico di simbologia mariana, Padova, 1988, p. 69.

 

 

 

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