Viterbo La Quercia STORIA
Claudia Proietti Ragonesi

Inizieranno l’8 settembre 2018 alle ore 21.00 con il Pellegrinaggio delle Parrocchie di Viterbo e Consacrazione della Città alla Madonna della Quercia e termineranno il 23 settembre 2018 con la Mostra di Pittura “Parallelismi” di Michele Telari presso il Chiostro della Basilica gli appuntamenti per la Festa della Madonna della Quercia 2018.

Evento cardine sarà la tradizionale e solenne Processione del Patto d’Amore con l’immagine della Madonna della Quercia a partire dalle ore 9.30 del 9 settembre 2018, data in cui si rinnoverà il patto d’amore della città di Viterbo con la Madonna della Quercia, di cui ricorre il 551° anniversario.

Scrivere del “Patto d'Amore” non è facile, dato il susseguirsi di eventi molto antichi che hanno fatto si che una processione assumesse un aspetto così importante non solo per la città di Viterbo, ma per tutta la Tuscia e l’Italia centrale.

Nel 1417 Maestro Battista Juzzante, fabbroferraio viterbese, fece dipingere su di una tegola un'immagine della Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù da Maestro Martello detto Monetto. Battista appese la tegola su di una quercia, che stava ai bordi di una sua vigna, accanto alla strada che da Viterbo andava verso Bagnaia e lì vi rimase per circa 50 anni.

Nel mese di luglio del 1467, un Cavaliere viterbese, mentre era in fuga dai suoi nemici, scorse sopra la quercia la Sacra Immagine di Maria. Si gettò quindi ai piedi dell’albero e, abbracciandone con gran fede il tronco, mise la propria vita nelle mani della Madre Celeste. I nemici, giunti sotto l’albero, non lo videro anche se lo sfiorarono ripetutamente. Stanchi e delusi se ne andarono. Il Cavaliere, ringraziata la Madonna, rese pubblico a Viterbo il miracolo ricevuto.

Sempre nel 1467, durante i mesi di luglio e di agosto un terribile flagello si abbatté su tutto l'Alto Lazio: la peste. Molti, come richiamati da una voce misteriosa e ricordando il miracolo del Cavaliere viterbese, accorsero sotto la quercia ad invocare la Madonna, che subito venne chiamata “Madonna della Cerqua”.

Niccolò della Tuccia, storico viterbese, presente al fatto perché in quel periodo era uno dei priori della città, scrisse nei suoi ricordi che in uno stesso giorno, il 30 di agosto, 30.000 persone accorsero a Campo Graziano (si chiamava così il luogo dove sorgeva la quercia) a chiedere alla Vergine la salute e la liberazione dalla peste: erano abitanti di Montefiascone, Caprarola, Carbognano, Bassano, Soriano, Civitella, Bagnaia, Bomarzo, Vetralla, Lugnano, Canepina, Vitorchiano, Ronciglione, Tuscania e Viterbo.

La peste improvvisamente cessò e Niccolò della Tuccia riportò nei suoi scritti: "Memorabile cosa, perché suole essere in tempo di moria Luglio e Agosto moltiplicare il morbo ed allora manco". Il popolo decise di fare una grandiosa processione di ringraziamento e i Priori Viterbesi ne chiesero il permesso al vescovo Pietro che autorizzò una grande processione alla Vergine, ormai da tutti chiamata Madonna della Quercia.

Ai suoi piedi, i primi giorni di settembre, accorsero anche i Magistrati di Siena per ringraziare la Vergine di aver liberato la città dai terremoti.

Per proteggere la Tegola fu costruita una piccola cappellina di tavole finché il 22 ottobre 1467 papa Paolo II diede l’autorizzazione a costruire una piccola chiesa - la quale, ampliata ed arricchita con un maestoso campanile, diventò il principale Santuario Mariano dello Stato Pontificio per oltre 3 secoli.

Nel 1867 papa Pio IX proclamò ‘Basilica’ la chiesa della Quercia e nel 1873 lo Stato Italiano lo dichiarò monumento nazionale.

Il 20 Settembre del 1467 fu fatta la prima processione "Patto d'Amore", una tradizione che si è ripetuta nel corso dei secoli fino ad arrivare ai nostri giorni.

 

 

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