Viterbo CRONACA STORICA da "PIZZERIA IL MONASTERO VITERBO"
Nicolò Maria Torelli

                                     La fiera della Quercia negli anni '40 ripresa dal campanile del Santuario

La Madonna della Quercia corre in soccorso a chiunque la invochi. In questa narrazione dei miracoli del '700, interessante la descrizione, pur succinta, di una colonna davanti alla Chiesa, di una caduta in un pozzo d'acqua in una bottega della piazza davanti al Santuario, della Festa dedicata alla Madonna, protagonista un "festarolo" e la giostra organizzata dai Mercanti per la Vergine in cui un cavallo... (m.g.)

In occasione della festa fatta l'anno 1706 per ornare questa Sagra Imagine con nuove Corone d'Oro, e Gioie, si conobbe più chiara la di lei assistenza in più casi occorsi, che però tutti si portano in questo Capitolo.

Giuseppe Pierini salito per una scala con l'accetta alle mani per aggiustare un certo medaglione sopra una colonna sù la gradinata di questa Chiesa, nel voler poi scendere, sducciolando la scala precipitò egli dall'altezza di cinquanta palmi col capo all'ingiù, e con l'accetta in mano, sopra li gradini di pietra.

Alzò le voci il popolo che numeroso vi era presente, con invocare questa Santissima Vergine, e quando si temeva fosse morto, almeno offeso à morte, dopo breve spazio s'alzò da terra senz'altro male, che d'essere un poco stordito, il che presto passò, gridando tutti Miracolo, Miracolo.

Nell'istesso giorno saliti due Muratori con scale uno per parte per rilevare un trave, che con grosso ferro annesso sosteneva le lampadi sotto l'arco della Cappella di questa miracolosa Imagine appena uno di essi dette una martellata, che staccatosi un pezzo del cornicione, piombò il trave in terra, senza far nocumento à trenta, e più persone, che vi erano sotto.

Il Festarolo che apparava la Chiesa voltandosi per chiedere un telo di damasco al compagno, un gran pezzo di stucco staccatosi all'improvviso di sopra la testa, gli rasò la faccia senza farli alcun danno.

La Signora Ipolita Piccarilli d'anni dodici per assistere alla festa stando in una delle botteghe nella piazza di questa Chiesa, scese con altra donna nella cantina, e inavvedutamente cadde in un pozzo pieno di acqua, che vi era senza riparo.

Alle strida accorsi altri fu tirata fuori senza alcun nocumento, e asseriva, come anche dopo confermò a tutti, esserli parso, che una Donna vestita di bianco la sostenesse, acciò non si affogasse, credendo fosse la Madonna della Quercia da lei dalla Donna invocata nel pericolo: e però si vestì quanto prima tutta di bianco in segno della grazia ricevuta.

Nella stessa occasione facendosi da Mercanti della fiera la giostra in questa piazza, Nicola Spiaggia uno de Padrini spronato il cavallo per vedere li punti, nel mezzo della Carriera gli si frappose Gio[vanni] Paolo Bentivogli, che preso di petto dal Cavallo con detto Spiaggia.

Ecco il caso successo per la festa di S. Ferma in Civitavecchia, gridò il popolo a tal pericoloso avvenimento; ma però non fu così, perché là morì il cavaliere, e l'Uomo che si frapose stette all'estremo: e quà mediante la protezzione di questa Vergine l'uno, e l'altro furono liberi, salvi e detto Spiaggia rimontò subito a Cavallo.

Le suddette grazie stimate tali da tutti popolo si leggono nella relazione stampata di essa festa.

Frate Nicolò Maria Torelli: Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo, in Viterbo 1793, pag. 191-192)

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