Gallese CRONACA
Claudio Pennisi

San Famiano

Serbate
il mio corpo che possedete 
che maggiori miracoli 
vedrete 

"Tu di Gallese sei gran protettore", recita così il ritornello della canzone "Oggi un canto" dedicata a San Famiano, patrono della città di Gallese.

San Famiano, un pellegrino, un monaco, ma soprattutto un eremita, ovvero non un uomo che fugge o si nasconde dagli occhi della gente, ma una persona che cerca un contatto con Dio.
 
Famiano ha vissuto per ben 25 anni da eremita in Spagna nella piccola chiesa di San Plado (Placido), un luogo immerso nella boscaglia spagnola, sulla riva del fiume Mino.
 
Il Santo che inizia a seguire la sua vocazione come monaco cistercense si trasforma durante il suo cammino in un pellegrino eremita, seguendo l'esempio di Giovanni il Battista, patrono degli eremiti.
 
La sua era una vita di povertà, solitudine e di distacco dai beni materiali, seguiva uno stile di vita fatto di penitenze e caratterizzato dalla "preghiera continua" sull'esempio dei padri del deserto.
 
San Famiano dopo aver trascorso una vita solitaria, piena di preghiera e voglia di incontrare Dio, giunge a Gallese, dove trova un ambiente simile a quello spagnolo, fatto di forre, qualche torrente, rocce e campi spesso incolti.
 
In questo luogo compie il suo primo miracolo "gallesino", quello dell'acqua, semplicemente colpendo un masso di tufo con il suo bordone e provocando la fuoriuscita di acqua fresca e pulita, che oggi continua a sgorgare e ad essere motivo di devozione.
 
Nonostante la breve durata della sua permanenza a Gallese, Famiano, compì altri miracoli tra cui la guarigione della persona che lo aveva accolto in casa sua; il nobile Ascaro malato di nefrite.
 
Pochi giorni dopo la sua morte che Famiano aveva predetto, indicando all'arciprete Blasium l'8 agosto come giorno della dipartita, un uomo tormentato dal demonio fu condotto al sepolcro e li fu liberato dalla sua possessione.
 
Anche una donna cieca da molti anni riacquistò la vista semplicemente avvicinandosi al sepolcro del Santo e chiedendo la sua intercessione. Un fatto molto particolare avvenne però nel 1734, quando fu aperta la cassa che conteneva le spoglie del Santo e nell'aria si avvertì chiaramente un profumo di rose, proprio dei corpi dei santi rimasti incorrotti per lungo tempo.
 
In quell'occasione il prete tagliò e distribuì ai presenti dei piccoli frammenti del telo che copriva il corpo. Dopo la visita di un chirurgo, fu dichiarato che; nella tomba era tutto perfetto,nemmeno un piccolo osso del Santo era andato perduto.
 
Ad oggi i gallesini continuano a pregare San Famiano e a chiedere la sua intercessione, anche in tempi recenti ci sono state persone miracolate, a testimoniarlo ci sono tanti ex voto e fotografie nella Basilica di San Famiano e nella chiesetta di San Famiano a lungo.