Viterbo STORIA
Note tratte da BeWeB

 

Una confraternita in processione nel 1907 percorre Piazza del Plebiscito a Viterbo, a sinistra è Via della Pescheria (Archivio Mauro Galeotti)

La Processione del Venerdì Santo a Viterbo e le sue confraternite: il rito e la storia.

Alle soglie dell’età moderna, la rappresentazione dei misteri della vita di Cristo e della sua passione era ad opera quasi esclusivo delle confraternite.

Dopo il Concilio di Trento i vescovi intervengo spesso a determinare limitazioni o sospensioni delle processioni, nel timore di prestare il fianco alle critiche dei riformatori, che contestano l’uso strumentale della passione di Cristo e del dolore della Madonna.

Nonostante le limitazioni a cui è stata sottoposta, la “Processione del Cristo Morto” - spesso integrata dall’incontro con la Madonna Addolorata - si è conservata nei secoli. Nell’Italia postunitaria la soppressione di molte confraternite ha prodotto una cesura con la tradizione di queste processioni che, dopo la riforma liturgica legata al Concilio Vaticano II, hanno ripreso a vivere ormai però in un contesto completamente diverso.

Lo sviluppo delle celebrazioni paraliturgiche nella Settimana Santa ha avuto un’accelerazione negli ultimi trent’anni, talvolta rinnovando antiche tradizioni, molto spesso adattando riti appartenuti ad altri luoghi e ad altri tempi. Del passato spesso sono rimasti i canti, le vesti, l’apparato scenografico integrato oggi da luci, suoni, riprese video.

Questo è accaduto anche a Viterbo dove la ripresa recente della processione del Venerdì Santo, detta anche “ ”, testimonia la volontà della Chiesa locale di portare al pubblico un’occasione di riflessione e di meditazione sulla passione e crocifissione di Nostro Signore.

Le confraternite – le nuove confraternite – sono presenti con le loro uniformi, gli stendardi, le lampade, i canti e il loro incedere ordinato. Ma non è più una loro processione perché il clero, il vescovo in testa, la guida e le da nuovo significato. Rimane il ricordo del passato testimoniato dai luoghi dove passa la processione – le chiese che erano state sedi delle confraternite ma anche gli antichi oratori, le edicole, gli edifici con i simboli delle antiche associazioni – che rinviano ad una religiosità collettiva che si animava di questi momenti nei quali la conoscenza dei Vangeli e della vita di Cristo si faceva rappresentazione scenica.

----------

Alcune confraternite di Viterbo

Confraternita del Gonfalone

La confraternita del Gonfalone sembra sia stata fondata nel XIV secolo sotto il titolo dei Disciplinati di S. Elena con lo scopo di raccogliere elemosine per la redenzione degli schiavi e destinare una dote annua alle ragazze povere della città. Veste di Sacco bianco e si riunisce inizialmente nella chiesa di S. Giovanni in Valle, poi in quella di S. Giovanni Battista (di cui possiede il diritto patronato). “Nell’anno poi 1561 ottennero i fratelli di quel tempo l’aggregazione dell’Archiconfraternita del Confalone di Roma, con tutti i privilegio che la med.ma godeva ed allora si nominò S. Gio. Batt.a del Confalone in Valle [...].

Sussisteva contemporaneamente un’altra Compagnia sotto il titolo dell’Annunziata ed aveva la sua residenza nella Chiesa di S. Maria in Carbonara […]. Ridotta la med.ma a pochi individui stabilirono unirsi con la Comp.a di S. Gio. Batt.a del Confalone in valle come infatti seguì con condizione che nello Stendardo del Confalone aggiungersi dovesse per memoria di detta Compagnia l’Immagine della SS.ma Annnziata come dall’istrumento d’unione rogato Onorato Sermattia li 17 giugno 1581.

Essendo cresciuto il num.o de’ fratelli con l’unione suddetta nell’anno 1664 ottennero i fratelli licenza di fabricare la Chiesa e residenza in luogo più comodo della Città …” . La nuova chiesa intitolata a S. Giovanni Battista viene costruita nella parrocchia di S. Maria Nuova oggi S. Maria Nuova – S. Pellegrino - S. Lorenzo

-----------

Confraternita di Sant'Egidio

La Confraternita di S. Egidio è fondata nel 1554 con lo scopo di assegnare Doti alle zitelle e pregare per afflitti ed oppressi. Si riunisce inizialmente nella chiesa di S. Egidio detta anche S. Croce (1578), poi in S. Maria in Poggio (1827). Nel 1573 è unita all’Arciconfraternita del SS.mo Crocifisso di S. Marcello a Roma. Veste di Sacco nero con mozzetta bianca.

-----------

 Confraternita di San Giovanni Decollato o della Misericordia 

Fondata nel 1479 con lo scopo di esercitare rigorose pratiche religiose, vivere onestamente, soccorrere i poveri, proteggere i deboli, visitare i carcerati e confortare i condannati. Si riunisce inizialmente in S. Spirito in Faul (residenza dal 1479), poi in S. Maria della Ginestra (diritto patronato della chiesa dal 1512) che sarà denominata in seguito S. Giovanni Decollato (1597), col tempo si sposta in S. Croce (diritto patronato della chiesa prima del 1622), in S. Maria in Valleverde (patronato della chiesa prima del 1827) e in S. Faustino (1867). Gestisce l’Ospedale di S. Spirito in Faul e il Cimitero per i Carcerati in S. M. in Valverde.

----------

Confraternita di San Carlo o dei Convalescenti

La confraternita esiste già nel 1611, si riunisce nella chiesa di S. Nicola a Pianoscarano e poi in quella di S. Carlo a Pianoscarano, sio occupa della amministrazione dell'Ospizio dei vecchi o dei convalescenti di S. Carlo.

----------

Confraternita di San Leonardo

Istituita nel 1541, confermata nel 1558 e nuovamente nel 1599. Ha come scopo principale la tutela e la sorveglianza delle pubbliche carceri, l’Assistenza ai carcerati, la liberazione di un condannato nel giorno del Venerdì Santo. La sua residenza si sposta in diverse chiese: S. Stefano in Valle (fondazione e residenza, 1541-1544), S. Leonardo (proprietà della chiesa, 1544-1595), S. Maria della Salute (officiatura, 1595-1613), S. Leonardo in Via Farnese (Patronato della chiesa, 1613-1810), S. Giovanni Battista in Valle (residenza, ante 1622), nel XIX secolo in S. Caterina (1810- ), S. Croce dei mercanti (-), S. Biagio (-), S. Leonardo (1827-). Veste di Sacco rosso.

----------

Confraternita del Gesù

Istituita nel 1540 e confermata nel 1551 con lo scopo di visitare e dare assistenza agli infermi negli ospedali; conservare la pace e l’unione nella cittadinanza; governare i poveri orfanelli; provvedere alla istruzione domenicale dell’infanzia. Si riunisce in diverse chiese: SS.ma Trinità (fondazione e residenza), S. Anna e SS. Donato e Gregorio (unita alla chiesa di S. Silvestro detta del Gesù, patronato della chiesa) S. Sebastiano o S. Maria di Nazaret (residenza altare dei SS. Bartolomeo e Donato, 1564), s. Erasmo (residenza, ante 1612), S. Gregorio (ante 1703), S. Maria in Poggio (residenza - ), S. Maria Nuova (residenza, ante 1827). Gestisce l’Ospedale per i convalescenti nel 1574 e l’Hospitali Orphanorum nel 1576. È unita alla Arciconf. della SS. Trinità e dei Pellegrini nel 1575, mentre nel 1892 i suoi beni sono trasferiti alla Congregazione di Carità. Veste di Sacco rosso.

----------

Confraternita della Concezione o di Santa Maria della Cella

Una confraternita della Concezione è testimoniata in S. Maria della Cella (1550) e una in S. Egidio (citata nel 1554, tra il 1557 ed il 1577 si trasferisce in S. Antonino per poi tornare in S. Egidio). Nel 1612-22 è presente nella chiesa della Concezione della B.V.Maria. si occupa di assistenza ai poveri, alle vedove, agli esposti e Dotazioni alle zitelle.

----------

Confraternita di San Girolamo

La confraternita è definita esistente già nel 1488, si riunisce nelle chiese della SS.ma Trinità (1489), di S. Rosa (1493) e nell'Oratorio di S. Girolamo (1612-22), si occupa della distribuzione delle elemosine ai poveri.

----------

Confraternita di San Biagio

La confraternita di S. Biagio denominata anche degli Angeli Custodi o del Santo Spirito, è definita già esistente nel 1583, si riunisce nella chiesa di S. Biagio.

----------

Confraternita di San Clemente

La Confraternita di S. Clemente (già della Annunciazione della B. Vergine e di S. Domenico) o del Crocifisso è fondata nel 1288. Si riunisce nelle chiese di: S. Maria in Gradi (fondaz.), S. Clemente (1403), Torre di S. Bramando in contrada S. Leonardo (-), S. M. in Poggio (1534), S. Egidio (1554), Chiesa nei pressi di S. Antonio in Valle (1557), S. M. delle Fortezze (1579), S. Clemente (1579), S. Giov. In Valle (1622). Provvedere alle anime agonizzanti, e alla redenzione dei peccatori.

---------

Confraternita del Nome di Dio o della Carità

La Confraternita del Nome di Dio o Carità risulta già esistente nel 1587. In quella data si riunisce nella chiesa di S. M. in Gradi (…-1587), poi è documentata in S. Erasmo (1587-) e in S. Leonardo (1612). Si occupa della distribuzione di elemosine ai poveri infermi.

---------

Confraternita della Morte

"La confraternita di S. Orsola o della Orazione e Morte risulta già esistente nel 1576. Si riunisce nelle chise di S. Andrea (…-1576)S. Antonio in Valle (-), S. Tommaso (1576). Si occupa di Seppellire i morti abbandonati nelle campagne."

---------

Confraternita del Santissimo Sacramento

Una confraternita del SS.mo Sascramento è definita già esistente nel 1369, un'altra esiste già dal 1541. E' testimoniata la presenta della Confraternita del SS.mo Sacramento nella cattedrale di S. Lorenzo 1369 e nelle principali chiese (S. Sisto 1516; S. Faustino 1540 femminile; S. Faustino 1589 maschile; S. Angelo 1544 col titolo di Cristo Trionfante; S. Giacomo 1548; S. Pellegrino 1551; S. Luca s.d.; S. Andrea s.d.; S. Giovanni in Zoccoli s.d.; S. Biagio 1574, S. Stefano 1574; S. Marco 1648; S. Maria in Poggio 1700). Si occupa di custodire il S. Corpo di Cristo, accompagnarlo in processione, recarlo agli infermi e moribondi ed indurre i fedeli ad una maggiore frequenza della comunione.

---------

Confraternita di Santa Maria Assunta

La Confraternita di S. Rocco già S. Maria Assunta o dei Forestieri è documentata già esistente nella seconda metà XV. Si riunisce nell'Oratorio di S. Girolamo (1506), nella chiesa di S. Rocco (possesso) (1612-22), in S. Maria Assunta (residenza) (-), in S. Maria in Poggio (1827). Si occupa di assistenza ai forestieri in occasione de giubilei, andare con la lettiga per condurre i poveri infermi all’Ospedale Grande.