Viterbo STORIA VISSUTA
Libera riflessione tratta dall’opera “Lo scrigno” di Maria Antonietta Ellebori
Ottobre mese mariano
Si attribuisce la nascita della pratica del Rosario da un’apparizione della Madonna a San Domenico che La pregava, e chiedeva un’arma spirituale efficace a controbattere le eresie dilaganti nel periodo.
La Vergine Maria consegnava al Fondatore dell’Ordine dei frati predicatori la “corona“ del rosario e la preghiera devozionale e contemplativa che è diventata la più bella delle omelie cristiane cattoliche.
Il nome della preghiera, dal latino rosarium, cioè rosaio, indica “la corona di rose”, riferita al fiore mariano per eccellenza.
Il Santuario Madonna della Quercia di Viterbo, tenuto dai Padri Domenicani, è stato la culla della pratica del rosario già dal secolo quindicesimo.
Il primo documento ufficiale della Chiesa Cattolica è rappresentato dalla bolla Consueverunt Romani Pontifices, di Pio V nel 1569, e nella quale venivano indicate le modalità per la recita della preghiera.
In ogni Sua apparizione la Vergine Maria ha raccomandato la recita del Santo Rosario, dunque rappresenta veramente… un’arma efficace per combattere il male.
Ma non dobbiamo sentirne l’esigenza soltanto in questo frangente: è piacevole recitarlo e conforta anche nei momenti ove la solitudine pesa, o le fatiche della giornata ci hanno stremato e la mente sente il bisogno di alleggerirsi.
E lo diventiamo proprio… alleggeriti nell’animo, dopo averlo recitato, sia che siamo in tanti o che siamo soli; ed è una preghiera per tutte le età.
A questo proposito riporto una poesia di un poeta dialettale che ha saputo tradurre in versi quanto io ho sempre pensato della preghiera più bella del mondo.
Ave Maria
Quannero regazzino, mamma mia
Me diceva: “Ricordati, fjolo,
che quanno te senti veramente solo,
tu prova a recità n’Ave Maria;
L’anima tua da sola spicca er volo
E se solleva come pè maggia.
Ormai so vecchio, er tempo m’è volato;
da ‘n pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
Io prego la Madonna benedetta
E l’anima d’improvviso pia er volo”
Trilussa
