Viterbo CRONACA STORICA da "PIZZERIA IL MONASTERO VITERBO"
Nicolò Maria Torelli e Tommaso Bandoni

Foto tratta da uno studio di Gianfranco Ciprini sui Miracoli della Madonna della Quercia

"L'anno 1616 Gio.[Giovan] Giacomo Cordella Pittore Viterbese ritrovandosi in Francia nella Terra detta Benerita venne una tal'alluvione, che l'acqua s'alzò di sedici palmi,

e le case in gran parte rovinarono con morte degli abitanti, sicome rovinò la casa, ove stava detto Gio. Giacomo, che si raccomandava alla Madonna della Quercia, dalla quale riconobbe lo scampo; perche rimasti tutti della medesima Casa sott'acqua, egli miracolosamente si salvò nella cima di una trave; come da lui stesso fu dipinto nel chiostro di questo Convento [di santa Maria della Quercia].

Acquerello del 1619 tratto dal “Libro dei Miracoli” p. 218 - Biblioteca Besso Roma

Essendo il medesimo Bambino di tre anni nel 1581, riceve una grazia non meno segnalata; perche stando in braccio della serva Hipolita Lanzi in una loggia alta più di venti braccia, nel vedere nel cortile un Uomo con un canestro di frutti, fece tal'impeto per desiderio di detti frutti, che trabboccò insieme con la serva in detto cortile. La Madre in ciò vedere si pose con pianti, e grida ad invocare la Madonna della Quercia, e fu esaudita, poiché né il  Figlio, né la selva restarno offesi".

(Frate Nicolò Maria Torelli: Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo, in Viterbo 1793, pag. 212)

Lo stesso fatto tratto da uno studio sui miracoli della Madonna della Quercia di Gianfranco Ciprini

“L'anno 1581, un frutto piccolo figlio del Sig. Cesare Cordella detto Giovan Giacopo di anni tre in circa, stando in braccio a una giovanetta serva di casa, la quale si nominava Hipolita di Lanzi,mentre che stava sopra il primo porticale con detto putto affacciata, quale era alto più di venti braccia, nel cortile abbasso stava un certo huomo con un canestro di frutti, il quale veduto dal putto, fece tanto impeto, e movimento e frutti, che traboccò e cascò con l'istessa serva abbasso nel cortile, il che veduto, mosse tanto la madre a pianto e gridi, chiamando la Madonna della Cerqua, che aiutasse il figlio, e la serva, e se bene apparvero ambedueacciacati, nulladimeno non vi fu rottura alcuna né nell'uno né nell'altra e questo fatto miracoloso fu attribuito alla Madonna Santissima della Cerqua".

(Frate Tommaso Bandoni 1628, p. 153)

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