Viterbo STORIA
Vincenzo Ceniti

La Tramvia Roma Civita Castellana Viterbo nel 1913 a La Quercia
(Archivio Mauro Galeotti)

Comitato per il recupero di materiale viaggiante dell'ex Ferrovia Roma Nord

Il Trenino della Tuscia

Cenni storici

La ferrovia a trazione elettrica e a scartamento ordinario Roma-Civita Castellana Viterbo, attualmente gestita dall’Atac, venne realizzata dalla Società Romana per le Ferrovie del Nord ed inaugurata il 27 ottobre 1932 con un convoglio in partenza alle e 8,00 da Roma piazzale Flaminio su cui trovarono posto, tra gli altri, l’allora capo del Governo Benito Mussolini e i suoi collaboratori che occuparono la carrozza “59”, una vettura-salone per le personalità, poi trasformata ad uso viaggiatori.

La ferrovia ricalcava in buona parte un precedente armamento di inizio secolo. Partendo da Roma (piazzale Flaminio) la linea raggiunge tuttora Viterbo (103 km) attraverso Civita Castellana. Il materiale rotabile di trazione fu realizzato rispettando quelli che all’epoca erano i più moderni criteri di costruzione.

Per alcuni decenni la ferrovia ha trasportato migliaia di pendolari e studenti. Ebbe anche una valenza turistica per i territori attraversati, dominati dal monte Soratte e dai monti Cimini. A circa metà tragitto era attivo nella stazione di Catalano presso Civita Castellana il deposito di materiale rotabile. All’interno della stazione di Viterbo era sistemata in un grande capannone (tuttora esistente) un’officina meccanica.

A causa dei bombardamenti dell’ultima guerra mondiale la sede ferroviaria ed alcune stazioni riportarono gravi danni lungo tutta la linea. La ricostruzione prese avvio nel 1946. La nuova stazione di Viterbo venne inaugurata il 24 maggio 1953 dopo tre anni di lavori. Oggi la linea è scarsamente frequentato e se ne propone una utilizzazione a fini turistici come fece con successo negli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso l’allora Ente Provinciale per il Turismo di Viterbo.

Il progetto

Il Comitato ha l’obiettivo di avviare un progetto per l’acquisizione e il restauro della carrozza “59”, di una carrozza di terza classe con le caratteristiche panche di legno e di un locomotore.

Si dovrebbe quindi procedere al restauro del padiglione ex officina, attualmente sito nell’ambito dell’attuale stazione di Viterbo, da destinare a “Museo del Treno”, un’assoluta novità per il capoluogo della Tuscia in aggiunta alle tante attrazioni storiche, artistiche, termali ed enogastronomiche della città L’ex officina è in buono stato di conservazione, ha una superficie adeguata (circa 800 mq complessivi) ed è diviso in due grandi vani, uno più grande ed uno più piccolo.

Nello spazio più grande, peraltro già dotato di binari, si propone la collocazione sia del locomotore, che dei due vagoni indicati. Si formerebbe così, come testimonianza storica, un treno completo simile a quello degli anni Trenta. Intorno ad esso prevediamo l’allestimento di materiale rotabile, in parte dismesso e recuperabile.

Nell’altro vano (più piccolo ma sufficientemente spazioso) si possono creare la réption del Museo, una zona espositiva (materiale iconografico e documentario, manichini, divise d’epoca ed altro), una saletta per proiezione di filmati e video, un book office per la vendita di libri, guide, souvenir ecc., un minibar e i servizi igienici. Va detto che l’ex officina è facilmente accessibile ed è preceduta da uno slargo con entrata indipendente dalla stazione ferroviaria.

Il “Museo del Treno” sarebbe dunque un’ulteriore attrazione turistica della città, del tutto originale, con un grande potenziale di fruitori (pensiamo alle scuole). C’è da studiare la sua gestione ma appare chiaro che se ben impostata è destinata ad autofinanziarsi e a creare nuove opportunità di occupazione.

Gite in treno

In una seconda fase si può anche pensare di riattivare, come successo in passato, alcuni viaggi turistici con un convoglio formato da un locomotore e due vagoni storici opportunamente restaurati. A giovarne, come accadde in passato, sarebbero le località di Civita Castellana, Vignanello, Bagnaia e Viterbo, peraltro ricche di attrazioni storici ed artistiche. A titolo di curiosità e documentazione riportiamo alcuni stralci di una brochure dell’allora Ente Provinciale per il Turismo riguardo ai viaggi del “Trenino della Tuscia” nel 1980.

Date dei viaggi:

13, 20,25, 27, aprile, 4, 11, 18, 25 maggio, 1, 8, 15, 22, 29 giugno, 6, 13, luglio, 7, 14, 21, 28, settembre per un totale di 19 viaggi.

Programma del viaggio

Ore   8,15 appuntamento a piazzale Flaminio

Ore   8,42 partenza

Ore 10,15 arrivo a Civita Castellana; visita del Forte del Sangallo

Ore 11,30 partenza per Bagnaia

Ore 12,30 arrivo a Bagnaia; visita guidata dei giardini di Villa Lante.    

                 Pranzo presso il ristorante Checcarello

Ore 15,00 Arrivo a Viterbo; transfer con bus a piazza del Plebiscito

                 Visita guidata del centro storico (Palazzo dei Papi e

                 Quartiere di San Pellegrino)

Ore 18,00 Partenza per Vignanello, merenda e banda musicale

Rientro a Roma

La quota di partecipazione comprende: trasporto ferroviario, spuntino a bordo, assistenza hostess, transfer in bus ove previsti, ingresso ai monumenti, pranzo in ristorante, merenda a base di porchetta. Ai partecipanti verrà offerta la possibilità di effettuare shopping artigianale e agrituristico in alcune località lungo il percorso. In treno potranno essere acquistati volumi artistici, cartoline illustrate, guide turistiche dei luoghi visitati.

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