Viterbo STORIA
CEDIDO Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa
Scheda realizzata da Elisa Angelone per il Centro diocesano di documentazione – Viterbo

La Chiesa di sant'Andrea nel 1910 (Archivio Mauro Galeotti)

Storia della Chiesa di S. Andrea Apostolo a Viterbo1 in Piazza sant'Andrea, Parrocchia di sant'Andrea.

La storia.

La chiesa di S Andrea a Piano Scarano, che si dice eretta dopo il 11482, è documentata soltanto nel 1236 anno in cui è elencata tra le chiese minori dalla Città3.

Nel 1262 è citata tra le chiese soggette al Monastero di Farfa4, ma nel 1291 riceve già le indulgenze concesse da papa Niccolò IV5.

A sostenere la chiesa saranno - tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV - l’Arte degli Ortolani, che riconosce S. Andrea quale “capo e guida” e che ha nella chiesa la cappella dedicata a S. Nicola6 e l’Arte degli Speziali a cui appartiene il patronato della cappella dei SS. Lorenzo e Stefano7.

Nonostante il sostegno delle associazioni, alla metà del 1500 la condizione di S. Andrea risulta pressoché disastrosa, la cripta è adibita a cimitero ed il visitatore apostolico Alfonso Binnarino ordina che venga ripulita e chiusa per impedirne l’accesso agli animali immondi8.

A sostenere la chiesa, fino al 1576, si era unita anche la Confraternita dell’Orazione e Morte9.

All’inizio del XVII secolo il Rettore di S. Andrea riceve, prima in locazione e poi in enfiteusi, la chiesa di S. Nicolò a Piano Scarano con annesso il chiostro10. Nonostante le cattive condizioni, nel 1622 la parrocchia di S. Andrea conta 1255 abitanti11, che già nel 1640 scendono a 92212.

Per avere notizia di restauri attuati sulla chiesa occorrerà aspettare il 1903 anno a cui risale un intervento voluto dal vescovo Antonio Maria Grasselli13, mentre al 1945 si data un importante lavoro di ristrutturazione sulla chiesa quasi completamente distrutta dai bombardamenti del 25 maggio 194414.

L’Archivio della chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo.

La prima testimonianza dell’Archivio della chiesa di S. Andrea Apostolo si ha nel 1612 quando, in occasione della visita pastorale, il vescovo Tiberio Muti ordina che si faccia l’inventario dei beni mobili, immobili e semoventi e degli introiti della chiesa15.

Nel 1702 la visita pastorale riporta, nella Sacrestia, la notizia di libri parrocchiali e inventari ben conservati e tenuti accuratamente16.

Ancora nel 1861 si parla di un Archivio conservato nella camera del Parroco in una credenza a muro che comprende: Libri dei Morti dal 20 dicembre 1629, dei Matrimoni dal 19 aprile 1573, dei Cresimati dal 23 giugno 1596, delle Messe dal 27 gennaio 1687, degli Stati delle Anime dal 1745 (la lettura di questa data non è molto chiara), dei Catasti da 27 gennaio 1630. Tale archivio si dichiara ordinato nel miglior modo possibile e custodito dal parroco.

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1 Scheda realizzata da Elisa Angelone per il Centro diocesano di documentazione – Viterbo.
2 A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 1915-20, p. 209.
3 G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, vol. I, Viterbo, 1907, p. 195.
4 Ibidem, p. 240
5 Ibidem, p. 300.
6 G. Signorelli, Viterbo …, cit., vol. II, parte I, Viterbo 1938, p. 249.
7 A. Carosi, Le chiese di Viterbo, Viterbo, 1995, Scheda sulla chiesa di S. Andrea.
8 G. Signorelli, Viterbo …, cit., vol. II, parte II, Viterbo1940, p. 364.
9 Ibidem, p. 369.
10 G. Signorelli, Viterbo …, cit., vol. III, Viterbo 1969, p. 8.
11 Ibidem, p. 14.
12 Ibidem, p 56.
13 Ibidem, p. 539.
14 A. Carosi, Le chiese di Viterbo, Viterbo, 1995, Scheda sulla chiesa di S. Andrea.
15 Cedido, Serie: Visite pastorali, Visita Muti 1612-1622, c. 62v.
16 Cedido, Serie: Visite pastorali, Visita Santacroce 1702-1703, c. 416.

Cripta della Chiesa di sant'Andrea negli anni '50 (Archivio Mauro Galeotti)

Oggi l’archivio parrocchiale di S. Andrea Apostolo è costituito delle Serie Liber Baptizatorum17; Liber Confirmatorum18; Liber Matrimoniorum19; Liber Mortuorum20.

La serie Amministrazione (9 unità archivistiche, 1630-1918) comprende 3 Libri degli istrumenti (1621 – 1804) uno dei quali, nei bordi dei fogli presenta alcuni stemmi notarili e, all'interno, raccoglie documenti antichi; due Registri catastali (1630, 1791); un Cabreo Parrocchiale (1846 – 1912);

un Libro dei beni (1798 – 1805) che contiene, alla pag. 2, l'elenco dei curati di S. Andrea; ed una serie di fascicoli sciolti (1763 – 1918) che contengono: un Inventario de beni stabili spettanti alla V. Chiesa P.le di S. Andrea di Viterbo... (1763); Istrumenti di Enfiteusi (1818 - 1862); Dimissioni del parroco (1832); Contravvenzioni (1855); Esoneri da oneri di messe (1860); Dichiarazioni di compravendita (1878); Oneri di messe (1918).

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17 La serie Liber baptizatorum (2 registri, 1909 - 1958) ha una consistenza cronologica incompleta, mancano gli atti di battesimo degli anni 1921-1945. I registri sono cartacei, la numerazione coeva per pagine o, in alcuni casi per atti, non comprende gli strumenti di corredo interni; inserita in fine, è presente una rubrica alfabetica coeva. All'interno dei registri sono presenti alcuni atti di battesimo per i battezzati fuori parrocchia.

18 La serie Liber Confirmatorum (4 registri, 1630 - 1931) non presenta buchi nella consecuzione cronologica, è costituita di registri cartacei con numerazione coeva per carte e rubrica alfabetica coeva inserita nella parte finale del registro. In alcuni registri è presente una divisione tra cresimati Maschi e femmine
19 La serie Liber Matrimoniorum (8 unità archivistiche, 1573 – 1929) ha una consistenza cronologica completa, i registri cartacei presentano una numerazione coeva per carte ed una rubrica alfabetica coeva inserita in fine. In alcuni casi, accanto agli atti di matrimonio, si riporta l'annotazione d i testamenti. Nella prima pagina di uno dei registri è rappresentato lo stemma della chiesa di S. Andrea Apostolo. Negli ultimi quattro fogli di un altro volume è riprodotto lo stemma della cartiera. Un registro riporta, nell'ultima carta, "Memoria" del 1803.
20 La serie Liber Mortuorum (7 unità archivistiche, 1629 – 1912) presenta lacune nella registrazione degli atti per gli anni 1677-1709. I registri cartacei hanno una numerazione coeva per carte ed una rubrica alfabetica coeva inserita in fine. In uno dei registri è rappresentato lo stemma di S. Andrea. Un volume riporta l’elenco dei curati di Pianoscarano dal 1820 e nella coperta di un registro (da restaurare) sono presenti residui di abbellimento.

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