Viterbo STORIA
Mauro Galeotti

Volevo farti conoscere un'altra sorgente termale che si trovava a Viterbo era il Bagno dei Crociati o della Crociata.

Il Bagno dei Crociati o della Crociata o di san Valentino, impropriamente è detto acqua Marziale o Acetosa, è nelle vicinanze dell’antica Strada Cassia, dove oggi sono le Terme dei papi, complesso compreso nella costruzione dell’edificio voluto da papa Niccolò V.

Sorge nella Valle Ospedale, a 258 metri sul livello del mare.

Il della Tuccia scrive, riprendendo le cronache di Anzillotto, che nel 1217 l’acqua di questo bagno fu trovata da un viterbese, che desiderava andare a Gerusalemme, al quale parve in sogno di andare a cercare un gran tesoro vicino a Viterbo.

Scavando nel luogo della sorgente di che tratto, zampillò quest’acqua che fu giudicata talmente preziosa per le sue virtù, che fu oggetto di processioni, addirittura, anche da parte di religiosi.

Un certo Cassio, antico romano «ci fece ornamenti e bagnoli ornati con moltissimi marmi. Eravi una vena d’acqua che sanava tutte sorte d’infermità, leprosi, ferite in breve tempo».

Il bagno fu acquistato in più riprese dal Capitolo della Cattedrale nel 1256 e nel 1275.

Scrive Feliciano Bussi († 1741):
«L’acqua però di questi Bagni, detti della Cruciata, nasce sulla piazza fuori del predetto palagio [Bagno del Papa], e cala in essi Bagni per certi condotti di legno, ove prima che pervenga, passa pe luogo da docciare. […] Si vuole, che fra le altre sue virtù una, sia lo sfarinare i calcoli ne’ reni e la pietra nella vessica».

Giandomenico Martelli (1777) ritiene che il nome della Cruciata derivi forse dal fatto che i bagni sono «formati in figura di croce».

In un manifesto, datato 10 Maggio 1856, il gonfaloniere Luigi Ciofi esalta le acque termali e della sorgente solfurea della Crociata, dichiara che la temperatura è 51°.

Camillo Lacquaniti, nel suo studio sulla radioattività delle acque termali di Viterbo del 1913, scrive:

«Quest’acqua scaturisce dalla base di una rupe a circa 5 chilometri da Viterbo, a destra di chi percorre la strada Viterbo / Celleno», lo stesso studioso riferisce che l’acqua aveva, in quel periodo, una temperatura di 19,5° C.

Nel 1940 la temperatura era 56,4° - 59° C.

Dal 1978 la sorgente non raggiunge più la superficie a causa delle incrostazioni dalla stessa prodotte.

Mauro Galeotti