Vetralla STORIA
Micaela Merlino

 

Il Monastero del Monte Carmelo  a Vetralla.


Il 15 ottobre la Chiesa Cattolica ricorda la memoria di S. Teresa di Gesù, nata ad Avila in Spagna il 28 marzo 1515 e morta ad Alba de Tormes il 15 ottobre 1582, monaca carmelitana, riformatrice dell'Ordine del Monte Carmelo fondato in Oriente nel XIII secolo, fondatrice di molti monasteri in patria, priora, mistica, teologa e scrittrice, che nel 1970, prima donna, è stata proclamata Dottore della Chiesa da Papa Paolo VI.

Proprio in relazione a tale festa, voglio ricordare con brevi note storiche il Monastero del Monte Carmelo di Vetralla, faro di spiritualità carmelitana in ambito locale, cioè di quella stessa di cui si nutrì anche la grande Santa spagnola.

Esso fu fondato nel 1669 dal Servo di Dio Don Benedetto Baldi, nato a Vetralla nel 1632.

Avendo in mente di costituire una comunità di monache carmelitane, trasformando in monastero la Rocca dei Vico a Vetralla, sollecitò in tal senso le autorità cittadine locali, le quali inviarono una istanza a Papa Alessandro VII.

Costui con un rescritto del 31 maggio 1662 cedette la rocca di Vico, per un affitto annuo di 6 scudi d'oro. I lavori di trasformazione della rocca in monastero cominciarono nel 1664, e si protrassero fino al 1668.

Il nuovo monastero avrebbe dovuto accogliere alcune suore Visitandine provenienti da Torino, ma in attesa del loro arrivo il 19 marzo 1668 il Vescovo di Viterbo Francesco Maria Brancaccio vi insediò sette giovani fanciulle, che Don Benedetto Baldi aveva già istruito alla vita religiosa.

In realtà a Vetralla le Visitandine non giunsero mai, rifiutandosi di lasciare la grande e importante città per uno scomodo monastero in una modesta città di provincia, secondo quanto avevano sentito raccontare. Don Baldi, però, confidando nella divina provvidenza, non si perse d'animo, e inoltrò l'invito alle monache carmelitane del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino di Roma, le “Barberine”, le quali accettarono di buon grado il trasferimento.

Tra di esse furono scelte tre monache particolarmente virtuose, quali le sorelle Suor Maria Minima di S. Maria Maddalena de' Pazzi e suor Angela Caterina di Gesù, della nobile famiglia degli Anguillara, a cui si unì suor Angela Teresa di Gesù Glorioso, della nobile famiglia Corsini. Il 10 marzo 1669 costoro giunsero a Vetralla, accolte con grande calore da tutta la Comunità. Il monastero fu posto sotto la protezione della Madonna del Carmine e di S. Maria Maddalena de' Pazzi, monaca carmelitana e mistica nel Monastero di S. Maria degli Angeli a Firenze, morta nel 1607 e canonizzata proprio nel 1669 da Papa Clemente IX. Prima Priora del Monastero del Carmelo di Vetralla fu Suor Maria Minima di S. Maria Maddalena de' Pazzi.

Nel XVIII secolo le monache carmelitane si giovarono della direzione spirituale di S. Paolo della Croce (1694-1775), fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti) e delle Monache claustrali Passioniste, il quale poco lontano aveva fondato un ritiro presso S. Angelo sul Monte Fogliano. Purtroppo a causa dei bombardamenti aerei abbattutisi su Vetralla durante la seconda Guerra Mondiale, il monastero delle Carmelitane fu distrutto.

Dapprima le monache si rifugiarono presso la chiesa della Madonna di Foro Cassio, quindi si trasferirono nel monastero carmelitano di Sutri, dove avevano trovato accoglienza anche gruppi di Carmelitane di Jesi e Napoli. In quel difficile periodo fu Priora Madre Angelica di Gesù, della nobile famiglia napoletana Pignatelli di Montecalvo.

Provvidenzialmente nel 1945 le monache conobbero Mons. Domenico Tardini (1881-1961) della Segreteria di Stato di Sua Santità, al quale confidarono il loro grande desiderio di ritornare a Vetralla. Il Tardini volle aiutarle, così diede i fondi necessari per acquistare la villa dello scultore Pietro Canonica, e in questa sede, opportunamente trasformata e adattata, fu ricostruito il Monastero del Monte Carmelo. Nel 1946 fu costruito il muro di recinzione, l'anno dopo con notevole impegno furono edificati la chiesa, il parlatorio, la sacrestia, la foresteria, la casa per il guardiano e un ingresso monumentale.

La mole dei lavori finanziati dal Tardini fu tale, che il benemerito prelato fu considerato il secondo fondatore del Monastero del Carmelo di Vetralla. Contemporaneamente, fu anche per molti anni guida spirituale delle monache: scrisse alla Priora che, dopo essersi preso cura della riedificazione del Carmelo materiale, voleva con eguale zelo riedificare il Carmelo Spirituale. Secondo un desiderio da lui espresso, la chiesa che aveva contribuito a far costruire accolse le sue spoglie, quando morì nell'agosto 1961. Accanto a lui riposano i resti mortali di Don Benedetto Baldi, morto nel 1694, e quelli del Card. Samorè.

Nel 1958 il Tardini era stato creato Cardinale e Segretario di Stato da Papa Giovanni XXIII, il quale nel primo anniversario della sua morte si recò al Carmelo di Vetralla per rendere omaggio al defunto prelato, sempre vivo nel suo ricordo. Le monache carmelitane di Vetralla vivono una vita di perfezione per mezzo della preghiera e della contemplazione, ma anche attraverso il lavoro, altro utile mezzo di ascesi personale.

Una vita nella quale non solo Dio è al centro, ma in cui Dio è il centro verso cui tutto converge. E' forte anche il desiderio, nonostante il voto claustrale, di condividere con i laici alcuni tratti della spiritualità carmelitana. Per questo motivo presso il Monastero del Monte Carmelo di Vetralla, un venerdì al mese si svolge un incontro di formazione sulla spiritualità carmelitana.

Micaela Merlino

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