Viterbo STORIA
Mauro Galeotti
La foto fa vedere un'epigrafe "misteriosa" che si trova in una nostra chiesa. Quante volte sarai entrato in quella chiesa, una, due, tre volte o più, e, forse, non l'hai mai visto quel pezzetto di marmo con su incisa parte della storia della nostra città.
Quel marmo è caratterizzato da lettere che sono l'armonia degli occhi, il gioco delle curve, il gusto della scrittura, la fantasia delle parole tronche, il puzzle dell'incastro. Sono la gioia della vita. Ma in quale chiesa è l'epigrafe?
E' nella centrale Chiesa di sant'Angelo in Spatha, a Viterbo, in Piazza del Plebiscito, per noi viterbesi la popolare Piazza del Comune.
Ecco la trascrizione dell'epigrafe, con le parole tronche svolte. Si trova sul pilastro in fondo alla chiesa, sulla destra dell'altare maggiore. E' la commemorazione della consacrazione della chiesa da parte di papa Eugenio III, in data 8 Maggio 1145.
L’epigrafe, davvero elegante nello stile di scrittura gotico e romano, riferisce:
† Anno ab i(n)carnatio(n)e D(omi)ni / n(ost)ri Jesu Christi Mill(esimo)C XL V ind(ictione) VIII Euge / nius venerabilis p(a)p(a) III ad honore(m) b(eat)i Michaelis archangeli / una cu(m) e(piscop)is archie(piscop)is et cardinalibus hanc dedicavit / eccl(esi)am VIII idus madii p(re)sidente in eade(m) domno Biterbo / venerabili priore sitam in burgo Biterbo in qua tria sunt / altaria mirabiliter dedicata maius vero ad honorem s(an)cti Micha / helis arcang(e)li in quo recondita sunt patrocinia s(an)c(t)otu(m) proto / martiris Stephani Calixti p(a)p(e) ac martiris Corne / lii p(a)p(e) et martyris et de venerabili ligno / crucis D(omi)ni septentrionalem aut(em) altare ad ho / norem s(an)c(t)orum Savini et Eugenii quorum / ib(i)d(em) requiescunt corpora meridionalem quod ad honore(m) s(an)c(t)i For / tunati confessoris et Illuminate virginis reliquie quoru(m) / ibi requiescunt p(re)s(bite)r Petrus [ha]ec scrips(it) / [filius] Bentivenga.
Tradotta: L’anno 1145 dall’incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, indizione VIII, il venerabile papa Eugenio III, insieme con i vescovi, arcivescovi e cardinali, in onore del beato Michele Arcangelo, il giorno 8 Maggio, consacrò questa chiesa, essendo responsabile della medesima Biterbo venerabile priore, situata nel borgo di Viterbo.
In essa sono tre altari onorevolmente dedicati, il maggiore in onore di san Michele Arcangelo, in cui sono riposte le reliquie dei santi protomartiri Stefano, Callisto papa e martire, Cornelio papa e martire e del venerabile Legno della Croce del Signore; l’altare a settentrione ad onore dei santi Savino ed Eugenio, i cui corpi riposano qui. Quello a meridione in onore dei santi Fortunato confessore ed Illuminata vergine, le cui reliquie ivi riposano. Dettò questa iscrizione Pietro prete, figlio di Bentivenga.
In merito a questi ultimi due santi, nella Sacra Visita del 1818, leggo, che dopo il ritrovamento delle reliquie di san Savino e di sant’Eugenio, «si concepì la speranza di rinvenire quelli de’ Santi Fortunato, ed Illuminata de’ quali si parla nella Lapide della Consagrazione […]. Non mancarono le diligenze del Capitolo durante specialmente la Fabrica, Piacque però al Signore nel dì 31 Agosto, nell’atto della recognizione, che giudizialmente si faceva da Monsignor Abbati allora Vescovo, di far noti i Corpi di S. Pietro alessandrino, Vittore, Bonifacio, e Corona, che con l’indizio di una piccola Croce furono trovati in altro simile Capitello nella parte opposta [a quella in cui furono ritrovate le reliquie dei santi Savino ed Eugenio] a Cornu Evangelij».
La foto qui sotto mostra, grazie alla freccia rossa, dov'è murata l'epigrafe, tanto piccola e immensa per la sua unicità, se hai tempo vai a vederla, godila, essa ti ringrazierà per la considerazione.
Mauro Galeotti
