Civita Castellana STORIA
Gianfranco Lelmi
tratto da http://www.ferroviaromanord.altervista.org/una_terribile_disgrazia_dimenticata.htm

La linea ferroviaria della Roma nord, più simile ad una linea tramway, quindi con velocità contenuta, non lascia certamente immaginare che il 15 novembre del 1943 fu oggetto di un disastro ferroviario di proporzioni incredibili: oltre cento morti.

Dopo l’8 settembre del 1943, era iniziato lo sfacelo per l’esercito italiano, il 10 settembre Roma diventava città occupata, mancava tutto, elettricità, gas, generi alimentari. Bombardamenti e mitragliamenti notturni, il coprifuoco, rastrellamenti, sequestri di vettovaglie e cose, violenze e ritorsioni.

Ebrei che fuggivano alla caccia spietata dell SS, militari allo sbando che cercavano di rientrare a casa, soppressione di molte corse dei treni. Il contesto storico, il clima con il quale doveva convivere il personale della ferrovia, ha contribuito sicuramente al verificarsi di questa tremenda disgrazia. Ecco quanto raccontato sulla Gazzetta della Flaminia del dicembre del 1988.

Il convoglio partito da Viterbo alle ore 18 e diretto a Roma, composto da cinque carrozze e due motrici, era stracolmo di viaggiatori, fermo alla stazione di Sant’Oreste. Molti di loro si erano recati in provincia per acquistare direttamente dai contadini, beni alimentari, dato che in città scarseggiava tutto. Per un errore umano, il macchinista proseguì in direzione della Capitale.

Una motrice e quattro carrozze provenienti da Roma, fermo alla stazione di Rignano Flaminio, invece di attendere la coincidenza, forse a causa di un’incomprensione telefonica, ripartì. In curva, all’altezza del cimitero di Rignano Flaminio, precisamente al passaggio a livello, i due treni si scontrarono. Un boato simile a quello di una bomba aerea, fece accorrere una contadina che stava accudendo il pollaio, sito nelle vicinanze.

La poveretta alla vista di quello spettacolo allucinante, corse a chiamare aiuto a Rignano, percorrendo di corsa circa un chilometro della via Flaminia. Quando giunsero i primi soccorsi, una colonna militare tedesca, diretta a Cassino, stava già prestando aiuto ai feriti insieme ad alcuni volontari.

Due motrici erano riverse a V sulla Flaminia, alcune carrozze erano incastrate l’una dentro l’altra. La scena era terribile, urla dei feriti intrappolati nelle carrozze, morti, sangue che colava dalle portiere delle carrozze. La pioggia che cadeva implacabile (giornate de 14-15-16 novembre del 1943) aveva formato un fiume rosso che scorreva sul ciglio della strada.

Le autovetture dirette a nord, portavano i feriti all’ospedale di Civita Castellana, quelle dirette a sud, portavano  feriti nei nosocomi della Capitale.  I morti, furono posti dai militari tedeschi, sul sagrato della Chiesa S. Teodora. All’inizio erano 84. Poi ricomponendo alcune membra umane si arrivò a contarne oltre 100, il giorno successivo, l’odore nell’aria era nauseabondo. Gli episodi singoli furono tanti, si racconta della sparizione di un detenuto che doveva essere portato a Roma.

Alla fine della guerra un funzionario della Questura di Viterbo, interrogando il custode del cimitero di Rignano, seppe che uno dei passeggeri aveva le manette, fu così semplice identificare il detenuto e le guardie di scorta. Commovente la storia della famiglia Lo Russo. Riccardo Lo Russo di 42 anni, padre di 7 figli, viaggiava su quel treno.

Non essendo rientrato a casa, il giorno successivo il figlio con la mamma appresero del decesso del congiunto,  recandosi alla direzione della Ferrovia Roma nord. Giunti a Rignano Flaminio il giorno successivo, il figliolo Giuseppe Lo Russo racconta che il sagrato della Chiesa di S.Teodora, era  pieno di salme decapitate, smembrate. Il corpo del padre fu recuperato ed i funerali si svolsero a Roma. In mezzo a questo dramma, lo sciacallaggio umano non aveva limiti.

Le compagnie di assicurazione mandavano  loro “procacciatori di affari” per liquidare con pochi spiccioli gli sfortunati parenti, che spesso non avendo i soldi per i funerali, si accontentavano di rimborsi irrisori. Altro episodio sconcertante, come é stato raccontato, era la presenza di un giovane sul luogo dell'incidente che si affannava ad aiutare i soccorritori a ricomporre le salme delle vittime. Notato dai tedeschi fu perquisito e trovato in possesso di numerosi portafogli, fu caricato su un camion diretto a Roma insieme ai feriti. Certamente non fece una fine allegra.

Giuseppe Lo Russo, come raccontava lui stesso, per sfamare i suoi 6 fratelli,  dovette mettersi a lavorare all’età di 14 anni. Solo una semplice lapide posta  all’ingresso del cimitero di Rignano Flaminio, intorno all’anno 2000, ricorda tutti quei poveri morti. Sergio Maestri (ex Capo Officina di Catalano) ci ha fatto osservare che sul posto c'é anche una stele eretta dal personale della ferrovia, in memoria del messo postale (che all'epoca viaggiava nel bagagliaio della motrice) e del personale in servizio sul treno.

Banci Aldo        29.11.1913       Rignano Flaminio   15.11.1943

Brocchi Giuseppe   Varano Melegari   1 .10.1893   Rignano Flaminio 15.11.1943

Galadini Giuseppe           03.04.1915      Rignano laminio 15.11.1943

Pedica Emilio  Civita Castellana      03.08.1906    Rignano Flaminio 15.11.1943

Fonti:

Lo Russo Giuseppe             Il disastro ferroviario “dimenticato” di Rignano Flaminio            La Gazzetta della Flaminia      12.98

 

Elenco delle persone decedute a Rignano Flaminio il 15 novembre del 1943 alle ore 20 (circa) nell’incidente ferroviario della Roma Nord (nominativi forniti dal Comune)

1          Acciaccarelli                Giuseppina

2          Appedisano                 Ilario

3          Badamo                       Mariano

4          Banci                           Aldo

5          Bonelli                          Natalina

6          Bordoni                       Giuseppe

7          Bronchi                        Giuseppe

8          Bucciarelli                    Filippo

9          Campana                     Quirino

10        Carpegna                     Corrado

11        Casadei Santucci         Bruna Sara

12        Catandella                    Roberto

13        Caporelli                      Annunziata

14        Cencioni                      Francesco

15        Celi                              Salvatore

16        Corrazzini                    Bruno

17        Del Pelo                       Angelo

18        Di Franco                    Francesco

19        Di Giovanni                  Natale

20        Fabbri                          Ida

21        Ferretti                         Libero

22        Forti                            Mario

23        Galadini                       Giuseppe

24        Gavazzi                        Orlando

25        Guarniera                     Domenico

26        Guerra                         Eugenio

27        La Cava                       Antonio

28        Lo Russo                     Riccardo

29        Lucantoni                     Pietro

30        Magliozzi                     Dante

31        Mancini                        Americo

32        Marzi                           Mario

33        Marzi                           Sergio

34        Moccia                        Aniello

35        Pagliari                         Alcide

36        Pedica                         Emilio

37        Perilli                           Aldo

38        Perilli                           Mario

39        Penna                          America

40        Perugini                        Renato

41        Pulcini                          Oliviero

42        Pompili                        Girolamo

43        Ranieni                         Rosario

44        Rocchegiani                 Tripolina

45        Rodighiero                   Irido Angelo

46        Romagnoli                    Giovanni

47        Roberti                        Urbano

48        Salvatori                      Gastone

49        Sagripanti                     Torquato

50        Scandurra                    Antonio

51        Servucci                      Giancarlo

52        Trequattrini                  Roberto

53        Urbani                         Celso

54        Volpi                           Antonio 

 Si ringrazia per la cortese collaborazione l' Ufficio Anagrafe del Comune di Rignano Flaminio

 Gli altri nominativi non presenti in elenco, concernono i feriti gravi deceduti negli ospedali di Civita Castellana e Roma.

 

Da un racconto di Arnaldo Ricci, pubblicato su "Campo de' Fiori", mensile di Civita Castellana

PER RICORDARE  VINCENZO FERRETTI

 

.....Un altro episodio di abnegazione professionale, si verificò nel settembre 1943; quando vi fu lo scontro frontale di due

treni della Roma Nord, esattamente all’altezza della curva che si trova sotto il cimitero di Rignano Flaminio.

Considerato, ancora attualmente, dagli esperti di trasporto ferroviario, il più grave incidente delle ferrovie italiane, con oltre

cento morti e circa duecento feriti più o meno gravi. Nonostante gli immediati soccorsi, con il determinante aiuto delle truppe

 tedesche che si trovavano casualmente a transitare sulla via Flaminia con decine di camion, il bilancio finale fu disastroso!

Ovviamente, l’ospedale più vicino all’incidente era l’Andosilla e la maggior parte dei feriti venne portato con i camion a Civita.

Chi si trovò li al momento dell’arrivo dei feriti vide l’inferno dantesco!.....

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 1243 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it