Viterbo STORIA Il contesto storico che spiega le ragioni dell’elezione di Papa Alessandro IV e i motivi per cui egli trasferì la sede papale a Viterbo
Alessandro Gatti

 

«Ed il Popolo Romano, a cui fu molto ben affetto, prese la di lui testa, la rinchiuse in un bel vase di marmo, collocato su di una colonna nella piazza di Campidoglio, ed in certo modo l'ebbe in grande venerazione. » (Vitale, op. cit. pag. 120)

Così la storia consegna alla memoria l’operato di Brancaleone degli Andalò, dipartito a miglior vita nel 1258, ed attivo oppositore dello strapotere baronale a Roma.

Chiamato più volte dal Comune dell’Urbe, prima come Senatore e poi come Capitano del Popolo, Brancaleone organizzò, nella metà del Duecento, l’opposizione alle politiche baronali che tanto minavano la credibilità e la legittimità delle istituzioni ufficiali.

Anche all’epoca, dunque, vi erano dei gruppi di pressione intenti ad esautorare i poteri sovrani dal loro ruolo di guida della Città. Non si trattava allora né delle massonerie dell’ alta finanza né di grandi multinazionali, bensì di famiglie d’alto lignaggio nobiliare.

Il Medioevo Italiano, ben lontano dalle logiche degli Stati moderni e sovrani del Seicento, vedeva la leadership costernata di clientelismi in grado di spostare, in un secondo, l’ago della bussola in materia di politiche pubbliche.

Quanto gestivano i Baroni locali cozzava con le istituzioni di Roma a tal punto da richiedere l’intervento di un mercenario Ghibellino. Quando Brancaleone giunse a Roma, nel 1252, era Papa Innocenzo IV e come ben si sa, gli interessi sono così centrali, nella politica e nei rapporti umani, da far passare come normale anche una tacita alleanza tra un ghibellino ed un Papa.

Il comune intento, del Papa e di Brancaleone, era, infatti, quello di arginare il potere dei Baroni locali. La forzosa sopportazione tra Brancaleone e Innocenzo garantiva al primo un appoggio contro i Baroni di Roma, mentre al secondo una tutela dalle pressioni degli Svevi di Manfredi.

Nonostante tutto, Innocenzo si fermò poco a Roma nell’Ottobre del 1253, gravitando tra Anagni, Perugia e Napoli, dove morì nel 1254.

Alla morte del Papa si verificò quel fatto curioso che portò all’elezione di Papa Alessandro IV. Quest’ultimo era legatissimo ai Baroni romani; una vera e propria “testa di ponte”, all’interno della chiesa di Roma, al servizio della nobiltà. L’elezione di Alessandro IV non era affatto casuale poiché egli era apparentato con gli Annibaldi, il cui membro Riccardo fu un acerrimo nemico di Brancaleone.

Riccardo Annibaldi venne fatto cardinale da Gregorio IX il cui nipote, neppure a farlo a posta, era proprio Rinaldo dei Signori di Jenne: divenuto Papa con il nome di Alessandro IV. Il suo lignaggio nobiliare, la parentela con Riccardo Annibaldi ed il sotteso appoggio ai Baroni che ne derivava, rendevano Papa Alessandro una pedina scomoda per il disegno di epurazione perseguito da Brancaleone.

Per questo motivo, essendo divenuta Roma, Città ghibellina sotto il controllo degli Andalò, Rinaldo di Jenne trasferì la sede papale a Viterbo che diverrà, dal 1257, la città dei Papi. Alessandro IV passerà a miglior vita nel 1261 e da allora la sua tomba non è stata mai più ritrovata.

Cesare Pinzi Storia della città di Viterbo Volume 2
Norbert Kamp Viterbo nella seconda metà del '200 Monografia

 

Alessandro Gatti

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