Viterbo STORIA Quattordicesimo incontro con i lettori de La Città (www.lacitta.eu)
Maurizio Pinna

 

Adriano Ceccarini

La ricostruzione che segue tratta di una storia che mi ha particolarmente affascinato a tal punto che spero di poter proseguire con successo le ricerche per dare presto un altro contributo alla città, anche se vedo tanta indifferenza.

Gli elementi scatenanti le ricerche sul conto del Maestro Ceccarini sono stati due spartiti musicali che possiedo nella mia collezione: “Inno dell’Alleanza Italo-Tedesco-Nipponica”, dedicata a S.E. On. Starace e “Inno dei conquistatori dell’Etiopia”, dedicata a S.E. il Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, Marchese del Sabotino e Duca di Addis Abeba.

A Viterbo, sul suo conto, una scuola musicale e una strada a lui dedicate. Nessun’altra notizia nella maniera più assoluta, se non qualche vago sentito dire.

Per questa difficile partenza che poi ha portato a ottimi risultati, il lavoro su Adriano Ceccarini mi ha affascinato e soddisfatto particolarmente, anche se non ho visto nessun addetto ai lavori fare i salti di gioia. Ma si sa, siamo a Viterbo.

E se per trentatre anni le istituzioni si sono accontentate di scrivere “Via Adriano Ceccarini” senza saperne altro, non ci possiamo scandalizzare più di tanto.

Avviamoci a conoscere, in due uscite, questo straordinario personaggio, alunno del M° Pietro Mascagni.

Il primo Novecento, e di conseguenza l’intero periodo trattato in questo libro, ha conosciuto nella nostra città un musicista di grande talento, il Maestro e compositore Adriano Ceccarini.

Non è stato facile trovare notizie, non avendo mai nessuno, fino ad ora, ricostruito le origini, la vita e l’attività artistica del musicista. Ho trovato un accenno del compositore nel libro di Assunta Brannetti, Teatri di Viterbo, dove cita il Maestro «alunno prediletto di Mascagni», e inoltre, che «Il 12 dicembre 1935, a beneficio delle Opere Assistenziali, fu eseguito un concerto sinfonico e corale con 70 esecutori d’orchestra e 100 esecutori di coro.

La prima parte, diretta dal Maestro concertatore viterbese Amedeo Cerasa, comprendeva musiche di Beethoven, Rossini e due intermezzi delle opere “Lia” e “Donna Rios” del compositore viterbese Adriano Ceccarini».

Poche righe utili per capire la grandezza del musicista e che mi hanno, in qualche modo, sollecitato ad approfondire, iniziando dall’Unione Musicale Viterbese “Adriano Ceccarini”, dove ho avuto il piacere di conoscere il volto del Maestro attraverso una sua fotografia. L’Unione Musicale Viterbese è una corale di musica operistica intitolata al M° Ceccarini nel 1968, per volontà della professoressa Vittoria Natoli Nava e Mario Celestini; dal 1978 è diretta dal M° Vincenzo Rivoglia, presidente Massimo Natili. (Queste notizie si riferiscono al 2011, data di pubblicazione del mio libro).

Le altre notizie sintetizzate in queste pagine, invece, provengono dall’Archivio di Stato di Viterbo, dall’Archivio diocesano di Viterbo, dalla Camera di Commercio di Viterbo, dal cimitero di Viterbo, dal Comune di Viterbo e dal Comune di Giulianova in Abruzzo.

Adriano Ceccarini, definito musicista viterbese, in realtà, è nato a Giulianova di Teramo il 17 marzo 1877, da Fabrizio e Bertini Antonia di Forlì. Già residente da qualche decennio a Viterbo, dove il papà aveva un negozio di vendita e riparazione di strumenti musicali in Corso Vittorio Emanuele n. 3, giunto all’età di cinquantasei anni, il giorno 27 dicembre 1933 si unisce in matrimonio con Maria Confalonieri, bellissima professoressa di pianoforte, di ventitre anni più giovane, coronando le nozze presso la chiesa dell’Ellera alla presenza del celebrante Don Alfonso Stramaccioni.

Il 5 aprile 1955, alle ore 19,30, il musicista Adriano Ceccarini, di anni settantotto, cessava di vivere nella sua ultima residenza in via della Cava, 14.

La moglie, Maria Confalonieri, lo raggiungerà nella pace eterna il 28 ottobre 1959, all’età di soli cinquantanove anni compiuti il 5 marzo. Negli anni vissuti a Viterbo, Ceccarini, oltre a via della Cava, risulta aver abitato con i genitori in Corso Vittorio Emanuele n. 19 e, da coniugato, prima in via del Giglio n. 6, poi in viale Raniero Capocci n. 32.

Ho anticipato subito la data della scomparsa del Maestro perché è nell’atto di Morte che ho letto per la prima volta il suo luogo di nascita, in contrasto con l’appellativo di “musicista viterbese”. E da questo particolare ho voluto iniziare la ricostruzione di un minimo di storia che, come vedremo, oltre a ricordare un personaggio che avrebbe meritato molta più attenzione, restituirà con tutti gli onori al Maestro la cittadinanza viterbese, nonostante sia nato in Abruzzo.

L’attività artigianale e commerciale della famiglia Ceccarini inizia con Fabrizio Ceccarini, di fu Adriano e fu Gradini Teresa, nato a Forlì presumibilmente nell’anno 1850 (data desunta dall’atto di morte avvenuta il 26 febbraio 1925, dove il defunto risulta avere 75 anni). Alla morte, Fabrizio Ceccarini, risiedeva a Viterbo, in Corso Vittorio Emanuele n. 19.

Fabrizio, padre del musicista Adriano Ceccarini, al quale è stato messo il nome del nonno paterno, è stato titolare dello “Stabilimento Musicale Ditta Fabrizio Ceccarini – Viterbo”, sito in Corso Vittorio Emanuele n. 3, che su un foglio di carta intestata è indicato come “Casa fondata nel 1870”.

Il 1° novembre 1924, per “scioglimento di società”, la suddetta Ditta è succeduta al figlio Adriano Ceccarini che ne diventa titolare. La denominazione della Società cambia in “Ditta Ceccarini Fabrizio & C. – Stabilimento Musicale”, mantenendo la stessa sede in Viterbo, Corso Vittorio Emanuele, 3.

Con molta probabilità, la successione della Ditta è stata determinata dalle condizioni di salute del padre di Adriano, tanto che Fabrizio Ceccarini moriva a distanza di soli tre mesi dall’atto di successione.

Adriano Ceccarini, nel 1924 non ancora sposato, risiedeva con il padre in Corso Vittorio Emanuele, 19.

Il 25 giugno 1926 la Ditta “Fabrizio Ceccarini”, nome conservato in memoria ed in onore del padre del musicista Adriano, comunicava alla Camera di Commercio e Industria di Roma che agli strumenti musicali si aggiungeva “il ramo Edizioni musicali”.

Il 5 agosto 1929 fu la data di un’ulteriore denuncia di modifica della Ditta, inviata all’Ufficio Provinciale dell’Economia di Viterbo, con la quale, a decorrere dal 29 luglio 1929, avveniva “l’estensione della industria con l’apertura di una officina per la vulcanizzazione dei pneumatici in Vicolo Sacchi n. 11”. Tale nuova attività, affiancata allo Stabilimento di strumenti musicali e edizioni musicali, “cessa per fine industria” il 1° ottobre 1931.

Il 31 ottobre 1932 la Ditta Fabrizio Ceccarini, di proprietà di Adriano Ceccarini, avente per oggetto la «vendita e riparazione istrumenti musicali con sede in Viterbo Corso Vittorio Emanuele n. 3, (…) è cessata per trasformazione in Società. L’esercizio è passato di proprietà alla Società Viterbese Istrumenti Musicali per effetto di scrittura privata in data 1° novembre 1932 – XI». La sede del nuovo negozio è eletta in Via Principessa Margherita 3c- 3d (l’attuale via Matteotti), e dal 1° settembre 1943 si avrà una succursale in Corso Vittorio Emanuele n. 24, già di proprietà del sig. Ribeca Amedeo.

Nella nuova società S.V.I.M. compariranno i nomi di Adriano Ceccarini e Vittorio Boni, ai quali si aggiungerà Amedeo Ribeca dal 1° settembre 1944.

Nel frattempo Adriano Ceccarini trasferisce la sua residenza in via del Giglio n. 6, secondo quanto risulta da una dichiarazione del 1932.

Il 10 agosto 1948, in un’ennesima denuncia di modificazione inviata dalla Ditta S.V.I.M alla Camera di Commercio e Industria di Viterbo, si legge: «uscita dalla Ditta del socio Ribeca Amedeo e la succursale sita in corso Italia n. 24 viene cessata perché ritorna di proprietà del predetto Ribeca».

Il 5 aprile 1955 muore il musicista e compositore Adriano Ceccarini. Da quello stesso giorno la Società Viterbese Istrumenti Musicali (S.V.I.M.), Società in nome collettivo per la vendita e riparazione d’istrumenti musicali, con sede in Via Matteotti n. 22 (già via Principessa Margherita 3c-3d), è stata cessata per la morte del socio M° Ceccarini Adriano, ma proseguirà con il socio Vittorio Boni e figli, in Società di fatto.

Una dichiarazione della signora Maria Confalonieri, vedova Ceccarini, specifica che: «… il signor Boni Vittorio, in memoria del defunto M° Ceccarini ha lasciato la stessa ragione Sociale con la dicitura S.V.I.M. Boni e Ceccarini di Boni Vittorio e Figli».

La seconda uscita sul M° Adriano Ceccarini sarà pubblicata venerdì 11 marzo.

(Fonte e riferimenti bibliografici: Viterbo dal fascismo alla guerra con uno sguardo ai giorni nostri, Maurizio Pinna, 2011).

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