Viterbo STORIA Tredicesimo incontro con i lettori de La Città (www.lacitta.eu)
Maurizio Pinna

 

Quello che seguirà è quanto avveniva esattamente settantadue anni fa sui cieli di Viterbo.

In questa uscita, ritornando ai registri delle missioni aeree condotte dalla U.S.Army Air Force, limitatamente alle pagine dove compare il nome della nostra città, riepilogheremo le missioni aeree compiute su Viterbo nel mese di marzo 1944.

Per quanti avessero perso il 3° appuntamento “Incursioni aeree di febbraio 1944”, trattasi di stralci della cronologia delle operazioni tattico-strategiche. Per queste ragioni il lettore non vedrà un concatenamento “morbido” tra una notizia e la successiva, bensì troverà una forma più dura, quasi telegrafica, come telegrafici sono gli ordini e i rapporti militari.

Dove si legge MTO deve intendersi il teatro delle operazioni nel Mediterraneo Orientale.

3 marzo 1944

«MTO - Operazioni strategiche (15AF): circa 200 tra B-17 e B-24, scortati da più di 50 P-47, colpiscono obiettivi in Italia; i B-17 colpiscono Roma, Littoria e la stazione di smistamento di Tiburtina; B-24 attaccano il campo di atterraggio di Canino e il deposito aerei di Viterbo e Fabrica di Roma; più di 80 B-24 ed oltre 100 P-38 hanno sospeso le rispettive missioni a causa del maltempo».

7 marzo 1944

«MTO - Operazioni strategiche (15AF): circa 300 velivoli tra B-17 e B-24 colpiscono vari

obiettivi in Francia e in Italia; B-17 bombardano la base sottomarina di Toulon, in Francia; in Italia, B-24 colpiscono stazioni di smistamento a Poggibonsi, Pontassieve e Prato, oltre ai depositi aerei di Orvieto, Roma e Viterbo. P-47 e P-38 completano circa 150 attacchi a sostegno dei bombardieri».

3-7-9 marzo 1944

Omero Paccosi, nel suo libro ”Viterbo Anno Quarto”, riferisce così di queste giornate: «Il 3 marzo si era ripetuto il bombardamento al campo di aviazione, seguito dallo spezzonamento delle campagne circostanti (…) quel giorno erano stati lanciati a tappeto, come si diceva, un ingente numero di spezzoni, provocando stragi di bestiame e danni alle colture, ma per fortuna nessuna vittima (…). Altri bombardamenti all’aeroporto si ripeteranno nei giorni 7 e 9 marzo».

11 marzo 1944

Un attestato del Sindaco di Viterbo, datato 28 agosto 1944, dichiara che le più gravi incursioni aeree nemiche sulla città di Viterbo nel periodo 23 gennaio – 8 giugno 1944, sono avvenute nei giorni: 11 marzo, 6 maggio, 25 maggio e 6 giugno.

La certificazione è stata rilasciata al Sindacato Italiano Ferrovie, Sezione di Viterbo per il capo Compartimento FF.SS. di Roma.

Fonte: Archivio di Stato di Viterbo.

15 marzo 1944

«MTO - Operazioni strategiche (15AF): in Italia, più di 300 tra B-24 e B-17 bombardano Cassino, l'area a sud di Cassino e zone circostanti a Venafro in appoggio alla US Fifth Army; più di 250 bombardieri pesanti tornano alla base senza colpire alcun obiettivo a causa delle pessime condizioni atmosferiche ed alla presenza di fitte nubi; la massiccia presenza di bombardieri sopra l'area di Cassino viene garantita da P-38, mentre P-47 compiono attacchi massicci in due missioni separate sopra l'area tra Viterbo e Canino; nessun velivolo nemico in opposizione».

17 marzo 1944

Del bombardamento del 17 marzo l’Ufficio di Polizia Urbana rileva che sono stati feriti venti civili residenti in via San Lorenzo, via San Leonardo, via dei Pellegrini, via Romanelli.

Fonte: Archivio di Stato di Viterbo.

In questo giorno fu bombardata la chiesa di Santa Maria in Gradi, poi nuovamente colpita nella notte tra il 24 e il 25 maggio 1944.

Fonte: Viterbo Ricorda… - A 50 anni dai bombardamenti. Edito dal Comune di Viterbo, Archivio di Stato di Viterbo, Consorzio Biblioteche di Viterbo. Anno 1994.

29 marzo 1944

«MTO - Operazioni tattiche (12AF): in Italia, B-25 attaccano il campo di atterraggio di Viterbo, causando danni considerevoli a vari obiettivi; B-26 mettono a fuoco Livorno e altri piccoli velivoli nei paraggi. B-26 francesi, in appoggio alla 12AF, bombardano Portoferraio (Elba); P-40 attaccano aree di rifornimento e un accampamento militare a sud-est di Roma, un'officina di riparazione per carri armati ad est di Roma, appostamenti ed aree di rifornimento ad est di Velletri; P-47 riescono ad interrompere la linea ferroviaria ad ovest di Roma, mentre A-36 bombardano il porto di Santo Stefano al mare e Civitavecchia, colpendo obiettivi strategici nei paraggi; P-40, Spitfire e P-47 perlustrano la zona di Anzio».

(Fonte e riferimenti bibliografici: Viterbo dal fascismo alla guerra con uno sguardo ai giorni nostri, Maurizio Pinna, 2011).

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