Viterbo STORIA La propaganda serviva anche per dipingere goliardicamente una nazione che vuole e deve apparire forte, la migliore, insuperabile, padrona di ogni situazione
Maurizio Pinna


La propaganda militare è una branca della guerra psicologica.

Da un lato deve incentivare, rafforzare, esaltare lo spirito delle truppe amiche, dall’altra deve affievolire, demotivare, sconfortare, annientare, ridurre in brandelli il morale del nemico.

Attraverso il materiale proveniente dalla mia collezione, è possibile osservare come la propaganda, durante la Seconda guerra mondiale, era utilizzata per tranquillizzare le famiglie dei militari americani impegnati in pericolose missioni lontani dalla loro Patria e dai loro più cari affetti.

 

Ma la propaganda serviva anche per dipingere goliardicamente una nazione che vuole e deve apparire forte, la migliore, insuperabile, padrona di ogni situazione.

Lo spirito di appartenenza di un popolo alla propria terra, fino a desiderare di difenderla con la vita, infatti, deve essere costantemente alimentato, insegnato, tramandato, incentivato, premiato.

Che fine hanno fatto gli italiani dopo decenni di pessimo esempio politico, rafforzato sempre più nel male in questi ultimi anni, mesi, giorni è sotto gli occhi di tutti.

Siamo diventati un popolo diviso, intento a fare la guerra tra poveri. E la regola che è stata sapientemente applicata è una, semplice e nota: divide et impera. Sì, prima dividi le persone e poi puoi comandarle liberamente.

Questa premessa, avendo estrapolato dal mio libro due curiosità, è d’obbligo per comprendere come si è potuta concepire la “pubblicità” che segue nei testi e nelle immagini. Consiglio di osservare bene prima i disegni.

Nessun tratto, nessun personaggio, nessun atteggiamento è casuale o semplicemente artistico. E oltreoceano, distanti dalle scene reali consumate sul nostro suolo, questo messaggio, così studiato nei minimi termini da esperti, ha avuto sicuramente l’effetto voluto.

1943-1945, l’Italia è stata rasa al suolo dalle bombe aeree alleate

In America la propaganda militare si diffonde attraverso il marchio Coca Cola, così come il noto marchio utilizza il successo delle truppe come testimonialper la sua pubblicità.

Osservando nel variopinto disegno le case, gli abiti, il mare sullo sfondo e la gente impegnata nelle semplici faccende quotidiane, sembra di trovarsi in una scena di festosa accoglienza nel Sud dell’Italia.

Il disegno, sotto la firma dell’autore, riporta la data 1944, ma la pubblicità risale al 1945. Tutti sappiamo che queste truppe sono passate da Viterbo il 9 giugno 1944, ma non mi risulta che alcun viterbese abbia felicemente bevuto questa meravigliosa bevanda tra le macerie della propria casa, per di più americaneggiando col suo nome.

Traduzione del foglio pubblicitario.

 

“La moda Americana… Bevi Coca-Cola / (ALL'AMERICANA) / …o vivi una tradizione americana come accade in Italia.

Una delle caratteristiche dei soldati americani che più colpiscono le persone d’oltreoceano è la loro cordialità con chiunque si trovi accanto.

In ogni dove, gli americani portano con sé i loro usi e costumi – il segno distintivo della loro generosità.

Bevi Coca-Cola, gli stranieri sentono pronunciare dal soldato americano quando vuole dimostrarsi generoso, cominciando finalmente a capire cos’è l’America.

In questo semplice gesto si ritrova lo spirito del Paese e il calore della famiglia.

Sì, la tradizione della pausa rinfrescante con Coca-Cola aiuta a presentare al mondo le gentili maniere americane.

* * *

I nostri soldati si riuniscono con Coca-Cola oltreoceano, dove viene anche imbottigliata. Coca-Cola è divenuta una giramondo “da quel giorno ormai lontano”.

“Coke” = Coca-Cola

Potrebbe capitarti di sentir chiamare la Coca-Cola con il diminutivo “Coke”. Entrambi i nomi fanno riferimento al prodotto di qualità della Coca-Cola Company.

Il secondo cartoncino pubblicitario - oppure, se si preferisce, cartoncino di propaganda militare con pubblicità - raffigura due bombardieri B-24, scortati da quattro aerei da caccia. Proviene dagli Stati Uniti e misura 9x7,5 centimetri.

Sul retro è scritto: “Puntare un obiettivo proteggendo i bombardieri”

CONSOLIDATED “LIBERATOR”

U.S. Forze Aeree Militari

Bombardiere Pesante B-24

Bevi Coca Cola

Omaggio del tuo imbottigliatore di Coca Cola

 Maurizio Pinna

(Fonte e riferimenti bibliografici: Viterbo dal fascismo alla guerra con uno sguardo ai giorni nostri, Maurizio Pinna, 2011).

Altri articoli di Maurizio:

I bombardamenti su Viterbo. Incursioni aeree di febbraio 1944

La persecuzione degli ebrei

Bombardare Viterbo! 1943-1944. Un volantino rarissimo svela i metodi della propaganda