La Quercia STORIA Ricerche di Gianfranco Ciprini
Gianfranco Ciprini

 

Bibl. Casanatense, stampa, Ven. Comp. della Quercia (1723)

Caro Mauro, si parla di Michelangelo a Viterbo... ma non si parla della Madonna della Quercia!

Ti mando alcune note che grazie alle notizie fornitemi dal prof. Guidoni, ti mando un suo scritto, e dalla dottoressa Stefania Colafranceschi, io sono riuscito a trovare!

Michelangelo, oltre aver collaborato col Bregno alla realizzazione dell'Altarolo della Madonna, era iscritto alla Compagnia della Madonna della Quercia di Firenze, anzi era l'architetto della chiesetta costruita in suo onore dalla Confraternita!

Ti mando lo scritto sulla chiesetta di Firenze, una stampa della Madonna e lo scritto di Giuseppe Signorelli che devo ringraziare per avermi dato lo spunto per la ricerca!

Gianfranco Ciprini


PRESENTAZIONE

 Nel proporre la presente ricerca sulle immagini della Madonna la mia intenzione è di aiutare il lettore a vedere il legame tra le varie forme di devozione mariana e mi auguro che nel mio lavoro si cerchi soltanto di vedere se questa mia opera ha raggiunto lo scopo.

         Intanto c’è da osservare  come a Viterbo ci sia un culto più antico di quello  della Madonna della Quercia, cioè la devozione alla Madonna Liberatrice. Quasi sicuramente m° Monetto, il pittore della Immagine della tegola, su sollecitazione di m° Battista chiavaro, padrone della vigna e della quercia su cui fu posta la tegola, allora fabbroferraio del convento della SS.Trinità  di Viterbo annesso alla chiesa della “Liberatrice” (vedi Liber Introitus et exitus Conventus S.me Trinitatis de Viterbio,b.c.v. ii g.1.21), volle ricordare tale Immagine mettendo tra le mani di Gesù un uccellino; non lo stesso della “Liberatrice”, ma una rondinella, seguendo il suo estro di pittore.

Questo lavoro è stato svolto per affermare, se ancora ce ne fosse bisogno, la POTENZA di Maria, Madre di Dio e Madre nostra, che ha voluto dimostrare tutto l’affetto per i suoi figli tramite l’Immagine della Madonna della Quercia. Un’Immagine su tegola, umile, seminascosta dalle fronde di una quercia, ma un “grande tesoro” come annunciava a tutti  i viterbesi l’eremita Pier Domenico Alberti: ”Tra Viterbo e Bagnaia c’è un tesoro”!!!

Perché la Madonna ha scelto questo posto? Nessuno lo sa. Nessuno può spiegarlo, come nessuno può dire perché ha scelto Guadalupe, Lourdes, Fatima. Un  Mistero…! 

Solo quando saremo insieme a Lei e a tutti coloro che hanno voluto lasciarci un ricordo della loro fede e devozione verso questa semplice, umile, ma bellissima Immagine di Maria sapremo dare una risposta.

E’ dedicato a tutti gli amici della Madonna della Quercia.

 In particolare a mons. Fortunato Frezza e a Carlo Zena

Gesù mio misericordia, Madonna della Quercia salvateci!

                                                                           Gianfranco Ciprini

 15 Agosto 2010 Festa dell’Assunzione di Maria.

Chiese, Cappelle, Immagini

della

Madonna della Quercia

La devozione verso la Madonna della Quercia, esplosa nel 1467, è  straordinaria sia per il coinvolgimento di una enorme quantità di devoti sia per il territorio che ha interessato.

Già  nel  1481 Sisto IV nel concedere al Santuario che si stava completando indulgenza plenaria perpetua , il PERDONO DI SETTEMBRE , scriveva nella bolla: “… Cum itaque , sicut accepimus, in agro Gratiano extra muros Viterbienses sit ecclesia miro et sumptuosa opere edificata, et sub vocabolo prelibate Virginia Mariae , cuius potestas nullis coarctatur finibus,  totum implet orbem miraculis…” 

Come pure  Fabio Arditio nel racconto che fa sul viaggio di Gregorio XIII alla Madonna della Quercia scrive : “…al tempio della Madonna della Quercia, vicino a Viterbo, famoso per molti miracoli et per il concorso grande che ha delle genti di quasi tutta Italia…”  Infatti quasi tutta l’Italia e numerose regioni d’Europa sono state interessate dalla devozione alla Madonna della Quercia, in dialetto “Cerqua” . Molti  devoti  vollero  portare nelle loro case copie dell’Immagine originale viterbese, e i padri domenicani del Convento della Madonna della Quercia, dovunque andavano  a predicare, portavano sempre con loro immagini della Madonna della Quercia da dispensare ai fedeli.

(Vedi il documento in foto qui sopra)

“A di 14 detto [febbraio 1676] Dal ritratto di ventiquattro Imagini grandi della Madonna comprate dal p. Sottopriore per dispensarle nel luogo dove predica a mezzo grosso l’una baiocchi sessanta”

Numerose sono le registrazioni dell’archivio del santuario che, a partire dai primi anni del 1600, ricordano le spese per la  stampa di libri di Miracoli e di stampe grandi e piccole della Madonna ; saranno ricordate al termine del  racconto prima della bibliografia.

Fu così che molte di esse furono poste su alberi, spesso querce, a ricordo e in ringraziamento di qualche grazia ricevuta per sua intercessione in quella località, per proteggere i propri possedimenti o per devozione personale .Nacquero anche molte cappelline rurali e tante chiese spesso  dedicate alla Madonna della Quercia; altre volte, a secondo della località dove le immagini vennero poste dai devoti, assunsero  denominazioni differenti.

Nell’Italia centrale, le chiese dedicate alla Madonna della Quercia hanno certamente origine  da questa di Viterbo; nessuno avrebbe chiamato con questo nome  una nuova devozione mariana, in quanto  la Madonna della Quercia era conosciutissima in ogni parte dello stato pontificio e in gran parte della penisola, sia per il meraviglioso complesso architettonico, che era stato costruito intorno alla sua Immagine, sia per le due grandissime fiere di Maggio e di Settembre che portavano migliaia e migliaia di commercianti e guardiani di bestiame alla Quercia dove,  intorno al santuario aprivano più di 300 botteghe e potevano essere ospitati più di 40.000 capi di bestiame.

Tutto ciò  risulta anche  da numerosi  documenti ed in particolare dal documento di fondazione (1657) della Chiesa della Madonna dei Bagni di Deruta, paesino vicino Perugina. In esso si dice espressamente che la nuova devozione mariana, che stava nascendo per il ritrovamento di una Immagine dipinta sul fondo di una scodella e posta su di una quercia, non poteva essere chiamata “Madonna della Quercia”  perché già ne esisteva una vicino a Viterbo ed in altre località.

A tal proposito , io credo, che anche l’Immagine che dà origine alla Madonna dei Bagni  sia quella della  Madonna della Quercia di Viterbo; infatti una Immagine  quasi identica è raffigurata  su alcuni  ex voto esistenti ancora nella nostra chiesa.

Quasi sicuramente furono  i “vascellari” di Deruta, che avevano allestito (1518) dei banchi nelle due grandi fiere della Quercia già fin dai primi anni del 1500, a portare la devozione e le immagini della Madonna della Quercia nel loro paese. Infatti in un primo momento gli abitanti del posto avevano iniziato a chiamare la chiesetta proprio “Madonna della Quercia” e gli artigiani del paesino umbro ancora nel 1604 fornivano le stoviglie  di ceramica  al convento della Madonna della Quercia di Viterbo.

Pertanto possiamo affermare che le chiese e le Immagini che hanno una delle seguenti caratteristiche  derivano sicuramente dalla Madonna della Quercia di Viterbo:

1)                Sono state realizzate dopo il 1467-1470;

2)                L’Immagine della Madonna con il Bambin Gesù è pitturata su tegola; nessun pittore avrebbe dipinto MARIA e GESU’ sopra  un‘ “UMILE” tegola di terracotta a meno che non avesse voluto riferirsi alla veneratissima Immagine della Madonna della Quercia di Viterbo

3)                Le Immagini sono state ritrovate in luoghi dove sono avvenuti miracoli o grazie che i documenti testimoniano essere riconducibili all’intercessione della Madonna della Quercia di Viterbo;

4)                Nell’Immagine elementi caratteristici sono: l’albero della quercia, la tegola, la Vergine Maria con in braccio il bambino Gesù che tiene in mano una rondinella, caratteristiche che possono apparire insieme o singolarmente;

5)                Esistono documenti d’archivio che testimoniano la fondazione della chiesa e la devozione del committente o dei committenti alla Madonna della Quercia di Viterbo;

6)                Le Immagini si ritrovano documentate o selle tavolette ex voto presenti nel Museo della Basilica della Madonna della Quercia o  in qualcuna delle opere d’arte conservate in chiesa o negli affreschi dei chiostri; 

7)                Sorgono nei pressi di conventi  dei padri Gesuati o dei Domenicani, uomini o donne, o in località da cui provengono novizi domenicani,  artisti, artigiani, contadini, pastori  che hanno lavorato  per la chiesa ed il convento della Madonna della Quercia di Viterbo.

Firenze

ORATORIO DELLA MADONNA DELLA QUERCIA

In un libro intitolato “ Notizie Istoriche dei contorni di Firenze… di Domenico Moreni , 1792 troviamo
scritto:...


Questa notizia dell’esistenza di una chiesa dedicata alla Madonna della Quercia a Firenze conferma quanto scritto da  Aurelio Gotti che nella sua “Vita di Michelangelo Buonarroti “, Firenze 1875, a p. 167, scrive...

 

                Nella nota il Gotti fa riferimento ad un documento che ho ritrovato nell’Archivio di Stato di Firenze; il documento in questione riguarda proprio la Compagnia della Madonna della Quercia, che esisteva in quella città ed alla quale apparteneva anche Michelangelo Buonarroti, che fu proprio l’architetto della chiesa costruita  in Suo onore.

Così scrive  fra Francesco, francescano , nel  1719 :

“Informatione

Per la parte delli  offitiali et huomini della Compagnia della Gloriosa Vergine Maria della Quercia posta fuori della Porta a Pinti

                        al Supplicato

dal Reverendo Padre fra Francesco Sardo del ordine di Santo Francesco Minor osservante di Santa Croce per ottener detto sito e chiesa e luogo di  detta Compagnia: e voler far un convento per i sua frati in detto luogo.

Si rappresenta a V.A.S. come dell’anno circa il 1520 seguì fuori  della porta a Pinti nel luogo dove oggi è fabbricata la Chiesa della Vergine  Maria della Quercia questo miracolo, che una immagine della Gloriosa Vergine che era sur una quercia guarisse un infermo e storpiato incurabile e parlandoli le disse che operasse che in quel luogo si fabbricasse una chiesa a honor suo.

Pubblicatosi questo miracolo, et accertatosi i popoli per la recuperata sanità dello storpiato come noto e conosciuto da tutti. Una mano e moltitudine di laici più devoti che militavano sotto una adunanza della Vergine Maria  della Madonna  del Ricorso (come dal  nostro primo libro si vede) si unirno insieme e facendo varie oblationj contributionj e vanti, fecero due di loro soprintendenti  per dar principio a murare e fu d’ottobre 1520 di febraio . Poi fecero quatro di loro sindaci con ogni autorità per trattare con le monache di Santo Piero Maggiore e Prior di Santo Lorenzo come lor Governatore per comperar da loro il sito  terreno e luogo, come fecero, e far ogni atto concernente  il dar principio alla muraglia; ordinorno nel 1523 che alcuno senza lor partito non potessi  murare, ordinando spianarsi e far piazza; nel 1524 fecero quattro soprastanti a rassettar et allargare e spianare la strada che va dalla Quercia alla porta a Pinti a spese de fratelli fu fatto tutto (sicome poi in procinto di tempi si è assettato quella che va verso Mugnone e contribuito al risarcimento di quella che va a Santo Domenico).

Poi nel 1525 molti de fratelli fecero tanto di danari per cominciar la fabrica, e vi fu chi  sendo povero s’offerse far tant’opere e le fece; dovendosi cominciar la fabrica introdussero de lor fratelli e che fussi esente dalle tasse, Michelangelo Buonarruoti per lor architetto, e  d’aparte poi elessero ancora per architetto e scultore Baccio di Michelangelo; per muratore  Antonio da Santo Gallo e per scarpellino Benedetto Bozzolini da Fiesole , e nel 1525 d’ottobre si dette principio a far i fondamenti e murare e tutto di robe denari e vanti  de fratelli dati per l’amor di Dio…”.

Nella località, nei pressi della quale  era stata posta su di una quercia l’Immagine della Vergine , sorgeva un convento dei padri Gesuati, poi distrutto nell’assedio di Firenze del 1529, primi custodi dell’Immagine della Madonna della Quercia di Viterbo, sostituiti poi dai padri Domenicani discepoli del Savonarola; anche il loro convento di S. Marco era vicino alla porta a Pinti ed in quella zona abitavano le famiglie di Giuliano da San Gallo  e  di Andrea della Robbia. Troppe coincidenze che ci confermano come ci troviamo di fronte ancora alla   devozione  mariana viterbese.

L’ Oratorio della Madonna della Quercia, rimasto alla confraternita, fu abbattuto tra il 1865 e il 1870. A Firenze, in quella zona, ancora esiste la via della Madonna della Quercia.

Gianfranco Ciprini

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Studi vetrallesi n. 8 luglio/dicembre del 2001

Giuseppe Signorelli manoscritto Le Chiese di Viterbo c. 112r

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