Tuscania STORIA
Alessandro Gatti


Tuscania fine '800, inizi '900 in una foto di Romualdo Moscioni, viterbese

La Storia di Tuscania vive l'epoca Romana come un vento di rinnovamento. Le vestigia della civiltà etrusca faranno comunque da sfondo alla cultura che dai Romani in poi segnerà l'evoluzione ed il processo storico in divenire del gioiello della Tuscia.

Oggi ammiriamo una fresca e sempre suggestiva commistione di epoche e culture che nel cammino della Storia hanno donato a i posteri la consapevolezza delle loro nobili origini.

“La Civita che, naturalmente, da se è tutta fortezza con rupi et pendici intorno, oltre a le muraglie da basse ad altissime, et tali dette rupi che da una sol parte verso gli altri colli della Città, segli può salire anchor oggi…” (Francesco Giannotti, Storia della città di Tuscania, 1560-1590.

La posizione strategica di Tuscania, favorevole nell’entroterra tarquinense e logisticamente a controllo della vallata del fiume Marta, lungo il principale itinerario della transumanza e di comunicazione regionale, rende la cittadina della Tuscia viterbese uno snodo centrale nel sistema di comunicazione logistico romano.

Il Marta collegava Tarquinia con Bolsena passando per Tuscania e da qui direttamente con la zona di Vulci.

Nel 281 a.C Tuscania conquistò Tarquinia e venne integrata nel sistema romano con l’apertura della via Clodia, importante per il collegamento con Roma ed altri centri abitati dell’entroterra.

Logisticamente Roma aveva rielaborato un sistema viario che desse maggiore importanza ai centri minori escludendo,  in parte,  le grandi città etrusche dalla viabilità.

Roma rese Tuscania uno dei più importanti centri amministrativi, politici e burocratici del suo impero. Tuscania venne usata da Roma come principale stazione nel transito lungo la via Clodia verso l’Urbe. Le note magistrature, e i centri di amministrazione del potere che si svilupparono in Tuscania, sono più volte citati in svariate epigrafi romane inserite negli edifici sparsi per il territorio circostante.

Nelle epigrafi funerarie romane, risalenti al periodo compreso tra il 100 e l’88 a.C, sono celebrate le carriere di personaggi e famiglie che ricoprirono presso Tuscania ruoli di spicco nell’amministrazione e nella gestione degli affari per conto di Roma.

 Da ricordare, a questo proposito, una dedica imperiale a Diocleziano presente su dei frammenti di un edificio pubblico ignoto che era, all’epoca, sicuramente di grande rilevanza.

L’eredità più bella lasciata a Tuscania dalla conquista romana, riguarda forse il rinnovamento edilizio e lo sviluppo architettonico. Tra il colle di San Pietro, dove sorge l’omonima basilica, e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, troviamo i resti di impianti residenziali richiamanti la pianta di domus e terme, di età per lo più augustea.

Questo complesso architettonico-residenziale sorgeva sulle vestigia di un centro abitativo etrusco risalente al periodo antecedente il IV secolo a.C.

Nell’evoluzione cronologica che l’architettura tuscanese ha vissuto, troviamo una prima testimonianza figlia dell’organizzazione urbanistica tipica del IV secolo a.C: piccoli nuclei abitativi disposti lungo la strada. Il perimetro era servito da cunicoli di drenaggio e terrazzamenti per agevolare il deflusso delle acque. Quello che è ancora visibile, del retaggio etrusco, è un piccolo scorcio di mura lungo  l’abside della Chiesa di San Pietro.

Prima che la zona urbana della via Clodia si spopolasse del tutto, nel corso del V secolo a.C, vennero create costruzioni imponenti sul colle di San Pietro e la zona urbana della via Clodia venne pavimentata (in basolato). Durante l’VIII secolo avvenne una successiva ripavimentazione della strada che dava sull’abitativo. Progressivamente il colle di San Pietro si trasformò sempre più nel centro religioso della città.

Breve elenco dei resti Romani rinvenuti, il secolo scorso, nella zona del colle di San Pietro:

  • Resti di strutture murarie e condutture fognarie nei pressi di Santa Maria Maggiore.
  • “bagni della Regina”: resti di uno stabilimento termale lungo la Strada Santa Maria, in opera reticolata.
  • Resti di un tratto basolato della via Clodia lungo la via del Comune. Tale strada diramava verso il centro dell’Etruria.
  • Resti di un quartiere residenziale lungo la Strada San Pietro con resti di domus reticolata augustea, pavimenti basolati e articolato complesso idraulico
  • Altri vari edifici di epoca imperiale attorno al colle di San Pietro.

Proprio nel sagrato della chiesa, presso il Palazzo Vescovile, vi sono vari frammenti di epoca romana. Possono essere esaminate delle epigrafi ed un’interessante blocco architettonico di decorazione metopale.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda a:

- Francesco Giannotti, Storia della città di Tuscania, 1560-1590

- Tuscania: tra antichità e valorizzazione. Un patrimonio da scoprire. Atti del IV convegno sulla storia di Tuscania.

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