Montefiascone STORIA Dopo la Bibbia, fu Das Narrenschiff (La nave dei folli) di Sebastian Brants (1494), il libro che ebbe una grande diffusione
di Quinto Ficari


L'invenzione della stampa rivoluzionò la diffusione della cultura e fu decisiva per la diffusione delle idee di Martin Lutero.

Senza l'effetto moltiplicatore della stampa, che disseminò in breve tempo in Europa 300.000 copie delle opere di Lutero ed infinite edizioni tradotte della Bibbia, la rottura della cristianità operata dalla Riforma sarebbe stata impensabile...

Dopo la Bibbia, fu Das Narrenschiff (La nave dei folli) di Sebastian Brants (1494), il libro che ebbe una grande diffusione, tanto che ancora oggi è considerato il libro in tedesco che ha avuto maggiore fortuna nei secoli, tradotto e pubblicato in tutta Europa...

La nave dei folli è una metafora dei vizi dell'umanità rappresentata su una nave diretta a Narragonia... Nell'introduzione al viaggio, Sebastian Brant scrive che prima di arrivare a destinazione la nave passerà per Narbona, nel paese della Cuccagna, e...a MONTEFIASCONE...

Il libro, che satireggiava sulle follie della società, ebbe immediato successo, dovuto, anche, alle iconografie che accompagnavano il testo gran parte delle quali eseguite dal ventiduenne pittore ed incisore Albrecht Durer (1471 -1528).  In una di queste, la prima dopo il frontespizio, è rappresentata la follia dello studioso. Un uomo, nel suo studio, circondato dai libri.

Ci sono libri dovunque: sugli scaffali, alle spalle, ai lati del leggio, dentro gli sportelli del mobile stesso. L'uomo porta il berretto da notte, sulla schiena gli pende un cappuccio da giullare e stringe in pugno un piumino con cui scaccia le mosche venute a posarsi sui libri.

Sul naso un paio di occhiali. E' il "Pazzo dei libri", l'uomo la cui follia consiste nel seppellirsi tra i volumi. "E' per un'ottima ragione – dice il lettore folle di Brandt – che sono il primo a salire sulla nave. Per me il libro è tutto, più prezioso persino dell'oro. Ho qui grandi tesori di cui non capisco una parola".

Scritto in dialetto alsaziano, questo lungo poema allegorico in versi rimati rivolge una sferzante critica ai costumi dell’epoca. Il tessuto narrativo, in cui all’intento didattico si accompagna una vena satirica, è corredato da numerose litografie. E’ il libro tedesco che forse ha avuto più fortuna nei secoli, un grande classico che si pone a cavallo tra gotico ed era moderna. L’opera ebbe grande popolarità in Germania, tanto da essere tradotta e pubblicata in tutta Europa. Degna di nota è la versione latina di Jacob Loker (Stultifera Navis, 1497).

Brutale satira dei vizi umani, presenta tutti i folli radunati su una nave diretta a Narragonia, la terra dei pazzi. Il viaggio in mare, diventa un pretesto per soffermarsi sulla descrizione dei vizi e delle colpe dei singoli personaggi presentati. Il “folle” è l’uomo incolto, rozzo, che viene meno ai Dieci Comandamenti e incorre nei sette peccati capitali (Superbia, Lussuria, Avarizia, Ira, Gola, Invidia, e Accidia).

 

LA NAVE DEI FOLLI
Non pensare che noi soli siamo folli

Abbiamo ancora fratelli grandi e piccoli in ogni paese da tutte le parti.

Senza fine è il numero dei folli. Andiamo in giro per tutti i paesi, da Narbona al paese di Cuccagna. Poi vogliamo andare a MONTEFIASCONE, e pure nel paese di Narragonia. Visitiamo ogni porto ed ogni riviera. Andiamo in giro con grave danno, per non possiamo trovare la riviera, dove si deve prendere terra. Il nostro vagare è senza fine, perchè nessuno sa dove approdare. E non trova quiete di giorno e di notte; nessuno dei nostri presta attenzione alla saggezza…

Quinto Ficari