Viterbo SPORT
Mario Cipolloni

 

Il patron Piero Camilli

Sei partite che non hanno portato i benefici sperati dalla società e dall'affezionato pubblico di fede gialloblu.

Poi, conoscendo come agisce il patron Piero Camilli, dopo l'ennesimo flop interno ecco arrivare inevitabile l'esonero, anche se le colpe di Nofri nel pareggio serale con la Pistoiese non le troviamo, soprattutto rivedendo le tante mancate occasioni, dopo la rete di Razzitti, per mettere al sicuro il risultato, quando giocatori esperti come Tortori, Vandeputte e Zenuni falliscono le molteplici  e anche facili occasioni, le colpe di un allenatore, chiunque lui sia, non esistono, non è lui che gioca, a lui spetta solo mettere in campo i giusti elementi per vincere, se poi questi sbagliano che colpa può avere?

Forse, ma solo forse, a Nofri si può addebitare la non eccessiva grinta nello spronare i giocatori, ma tant'è, il suo carattere è questo e se lo spronare non sortisce l'effetto sperato la partita non solo la pareggi, ma rischi anche di perderla.

Ad inizio settimana il dado è stato tratto, la società dopo lunghi colloqui tra Camilli e i suoi figli Vincenzo e Luciano con il d.s. Nelso Ricci e il d.g. Diego Foresti, in brevissimo tempo, sono stati inviati tanti saluti a Nofri e il ben arrivato a Stefano Sottili che, detto per inciso, sembra avere un caratterino niente male in fatto di grinta nel caricare di responsabilità i giocatori.

Ecco dunque Stefano Sottili, al suo primo difficile impegno sulla panchina della Viterbese.

Compito estremamente difficile per diversi motivi, perché vanno i gialloblu a giocare su un campo difficile come può essere il Moccagatta, perché mancheranno diversi giocatori per infortuni (Jefferson, Pacciardi Pandolfi e Gallo)  e per squalifica (Razzitti e Kabashi) sperando che possa almeno rientrare Atanasov ed infine perché, quantunque la deficitaria classifica, prima o poi, (si spera ovviamente nel poi, dopo la gara con la Viterbese), i grigi di mister  Stellini, potrebbero tornare a far valere le loro indiscusse capacità tecniche.

La settimana, nel buon ritiro di Grotte di Castro è servita a Sottili oltre che per conoscere i suoi nuovi allievi, anche per provare ad impostare, se necessario imporre, il suo preferito modulo 4-2-3-1.

Mancando i due centravanti Jefferson per infortunio e Razzitti per squalifica deputato alla necessità sarà Ngissah Bismark a dargli manforte i tre centrocampisti alle spalle dell'unica punta.

Al termine dell'allenamento di rifinitura,come è ormai consuetudine in quel di Grotte di Castro, Sottili dovrebbe aver diramato la lista( viste le tante assenze) dei convocati per un totale di 19 poi, tutti in viaggio per la gara con l'Alessandria:

Atanasov, Baldassin, Bismark Celiento, Cenciarelli, Di Paolantonio, Iannarilli, Mbaye Mendez, Micheli, Musacci, Peverelli, Pini, Sanè, Sini, Tortori, Vandeputte, Varutti, Zenuni.

Ha avuto solo pochi giorni mister Sottili per preparare la difficile gara: "...sono molte le assenze e tutte importanti, Pacciardi ha il crociato rotto, Jefferson e Pandolfi sono ancora in infermeria, Razzitti e Kabashi sono squalificati e Atanasov, ha sottolineato, non so ancora se impiegarlo, valuterò il suo utilizzo poco prima della gara, è certo però che chiunque andrà in campo dovrà giocare con intensità e se l'Alessandria vuole vincere anche noi vogliamo vincere, non ho mai visto una squadra con dei calciatori che scendono in campo per perdere, l'Alessandria ha avuto delle difficoltà ma ha ritrovato agonismo e cattiveria, contro i grigi dobbiamo giocare con grinta e intelligenza; ed ancora, la Viterbese pur se è squadra giovane, ho trovato da parte di tutti i ragazzi, grande disponibilità, in allenamento non si risparmiano mai, mi aspetto che giochino con la mentalità giusta, voglio giocatori che in campo lottino sempre su ogni pallone.

D’altronde, ha concluso Sottili, Camilli con me è stato molto chiaro vuole chiudere il campionato con la Viterbese tra le prime cinque ed ovviamente lotteremo per questo traguardo, abbiamo la consapevolezza che l'organico presenta qualche difficoltà, ma abbiamo un presidente che ha la voglia e l'entusiasmo per metterci in condizione di centrare l'importante obiettivo, concludendo, non sarà semplice, ma lotteremo per stare tra le prime cinque".

Come dicevano gli antichi romani quando dovevano affrontare una situazione difficile: "Hic sunt leones" ovvero, "Qui ci sono i leoni" e, sullo stemma di Viterbo e della Viterbese, non per caso, c'è il leone!